29 settembre 2025

Ordinati nella serata di domenica cinque nuovi diaconi. A giugno diventeranno preti

«“Lo Spirito del Signore è su di me”, dice Gesù qui, ora. Noi gli abbiamo prestato la bocca, ma dobbiamo e possiamo prestargli la vita, anzi restituirgliela. Egli è la risurrezione e la vita: la vita di tutte le famiglie, dei cercatori di Dio, dei consacrati, dei preti, dei diaconi, dei successori degli apostoli». Oggi, in modo speciale, questa vita diventa quella di Gabriele Donati, 32 anni, di Pandino; Daniel Dossou, 39 anni, della diocesi di Kpalimé (Togo); Alessandro Galluzzi, 24 anni, di Pizzighettone; Massimo Serina, 30 anni, di Rivolta d’Adda; e Fabrice Sowou, 35 anni, della diocesi di Lomé (Togo), che sono stati ordinati diaconi nella sera di domenica 28 settembre in Cattedrale.

Accanto ai nuovi diaconi, un’assemblea «così gioiosa, così affettuosa nei vostri confronti, così espressione della bellezza della nostra Chiesa diocesana», come l’ha definita il vescovo Antonio Napolioni. La celebrazione, infatti, è stata molto partecipata dalle famiglie, dai fedeli delle comunità di origine dei ragazzi e dalle parrocchie dove hanno svolto il servizio pastorale negli anni di formazione, insieme a un presbiterio ricco di sacerdoti e diaconi, un’unica grande famiglia radunata attorno all’altare per un momento di particolare emozione per la Chiesa cremonese.

La vocazione dei cinque è stata confermata dalla Chiesa durante il rito di ordinazione, iniziato dopo la proclamazione del Vangelo, con la presentazione dei candidati e la loro “elezione”.

A tutti si è rivolta l’omelia del vescovo, diretta soprattutto ai cinque ordinandi, i quali hanno ascoltato in prima fila la riflessione, che ha toccato anche il senso profondo della loro vocazione: «Voi ricevete oggi il Vangelo e diventerete, come diaconi, ministri della carità, del servizio e dell’attenzione ai più deboli». Mons. Napolioni ha ricordato come il diaconato nasca dalla denuncia delle ingiustizie e dal servizio ai poveri, richiamando l’esempio dei primi diaconi istituiti dagli apostoli. «Il Vangelo è la forza più grande per cambiare il mondo», ha aggiunto. Anche un mondo come quello di oggi, segnato dal dolore. «Siamo qui per ribellarci al male e generare speranza in Cristo Gesù, grazie al mistero della vocazione e della missione. La Buona Notizia va consegnata puntualmente, toccando le ferite, perché comincino a purificarsi, a diventare sorgente di vita e non più di morte. Non possiamo cancellare certi drammi, certe pene nella vita delle persone. Possiamo aiutare però tutti i giovani a crescere nella conoscenza di Gesù e nell’esperienza del suo amore. Possiamo toccare le famiglie con rispetto, offrendo ascolto e attenzione alle possibilità di riconciliazione e di fecondità che si nascondono in ogni casa».

Il vescovo ha ricordato anche il celibato come scelta di appartenenza e servizio: «Non è una scelta di libertà o comodità, ma è essere servi, essere segno, essere più attenti e disponibili a ricominciare sempre». Così, ha concluso, tutti i candidati, insieme alla comunità, possono aspirare a conformarsi a Cristo e testimoniare la vita della Chiesa come corpo unico.

Dopo l’omelia i cinque candidati sono stati interrogati circa gli impegni propri dell’ordine diaconale. È seguito il canto delle litanie dei santi da parte del coro della Cattedrale, per l’occasione insieme ai cori di Pandino e Piadena, mentre i cinque giovani erano prostrati a terra in umile e silenziosa preghiera. Poi la parte centrale del rito con l’imposizione delle mani da parte del vescovo e la preghiera di ordinazione.

Quindi la liturgia è continuata con i riti esplicativi: la vestizione dell’abito proprio (stola e dalmatica), poi la consegna del libro dei Vangeli, momento nel quale si è chiesto ai cinque giovani di «vivere ciò che ricevono»: la Parola. A conclusione di questo momento forte è arrivato l’abbraccio di pace con il vescovo Antonio Napolioni, l’emerito Dante Lafranconi e i diaconi permanenti, insieme anche ai compagni di studi delle altre diocesi già ordinati diaconi.

La Messa è proseguita nel raccoglimento con i cinque ordinati che hanno servito all’altare e si è conclusa con la «gratitudine immensa al Signore per il coraggio nell’aver chiamato a scommettere la propria vita su di Lui», espressa dal vescovo Napolioni ai nuovi diaconi, ma estesa anche a tutta la comunità, comprese quelle più lontane.

Nei prossimi mesi, in attesa dell’ordinazione sacerdotale, i cinque ordinati concluderanno gli studi teologici svolgendo il proprio ministero da diaconi a servizio della Chiesa locale, ciascuno nelle realtà che saranno loro affidate.

Biografia degli ordinati

Gabriele Donati, classe 1992, originario di Pandino, della parrocchia Santa Margherita, dopo aver frequentato il liceo linguistico ha conseguito la laurea in Giurisprudenza. Durante il percorso in Seminario ha collaborato nell’unità pastorale di San Giovanni in Croce, in quella di Cassano d’Adda e di Rivarolo Mantovano, prestando il proprio servizio anche presso la comunità “La Tenda di Cristo” di Rivarolo del Re. Lo scorso anno ha prestato servizio nella parrocchia di Castelleone.

Daniel Dossou, classe 1985, proviene dalla diocesi di Kpalimé (Togo). Negli anni di Seminario ha collaborato nella parrocchia di Cristo Re a Cremona e successivamente in quella di Paderno Ponchielli e nell’unità pastorale “Don Primo Mazzolari” di Cremona.

Alessandro Galluzzi, classe 2000, originario della parrocchia di San Bassiano in Pizzighettone, è entrato in Seminario subito dopo aver frequentato il liceo scientifico. In questi anni ha prestato il suo servizio nell’unità pastorale di Castelverde, poi in quella di Calcio e di Piadena.

Massimo Serina, classe 1994, della parrocchia S. Maria Assunta e S. Sigismondo di Rivolta d’Adda, dopo la scuola superiore ha conseguito la laurea in Scienze e tecnologie alimentari. Ha prestato servizio a Cremona nella parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio, collaborando anche con l’Ufficio diocesano vocazioni, poi nella parrocchia di Soresina e a Cremona in Ospedale e nella parrocchia di San Sebastiano.

Fabrice Sowou, classe 1989, proviene dalla diocesi di Lomé (Togo). Negli anni di Seminario a Cremona ha prestato servizio nell’unità pastorale di Vicomoscano, poi nella parrocchia di Soresina, in quella di Rivolta d’Adda e nell’unità pastorale di San Giovanni in Croce.

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