16 luglio 2025

Palla in curva con Riccardo Castagna: “Che emozione giocare negli stadi inglesi e fare goal al Piacenza allo Zini”

La Cremonese si sta preparando per occupare la griglia di partenza del prossimo campionato di Serie A 2025/26, di questo e di altro, vorrei parlarne con chi in passato, ha vestito la maglia della Cremonese, indipendente dalla categoria e per me è un piacere avere come ospite Riccardo Castagna. Difensore classe ‘71, vanta 107 presenze in maglia grigiorossa (1992-1994 e 1996-2000). Nella stagione 1992/1993, conquistò la promozione in Serie A, e vinse la Coppa Anglo Italiana a Wembley con la Cremonese di Gigi Simoni e di Domenico Luzzara. La sua carriera di calciatore, vanta oltre 80 presenze in serie B, quasi 150 in Serie C ed è sceso in campo in 10 occasioni in serie A, 6 con la Cremonese di Simoni e 4 con il Vicenza di Guidolin nella stagione 1995/96.

D: Innanzitutto grazie per la disponibilità. Per iniziare vorrei chiederti cosa fai adesso, se hai ancora contatti con il mondo del calcio e se segui la Cremonese.
R: ”Adesso lavoro alla Nuova Ruggeri, un’azienda alimentare di Cremona, dal 2013 al 2016 ho allenato la Borgonovese prima in promozione e poi in prima categoria, dal 2016 al 2019 ho allenato il Corona Calcio in terza categoria, vincendo il campionato. Nel 2019-20 ho fatto una bella esperienza come secondo allenatore, grazie a Stefano Lucchini, alla Primavera della Cremonese, poi è scoppiato il Covid. Dal 2020 sono tornato al Corona ad allenare la Juniores. La Cremonese in base agli impegni la seguo, anche tramite alcuni tifosi storici”.

D: Sei entrato nella storia con la squadra di Gigi Simoni, che vinse la Coppa Anglo Italiana ed arrivò seconda nel campionato di Serie B 1992/93, guadagnandosi la promozione in Serie A. Che ricordi hai di quella stagione.
R: ”Venivo dal Cecina C2 mi sono trovato a giocare in B con la Cremonese un bel salto di categoria, ma tra l’allenatore Gigi Simoni (che mi aveva già visto, perché io giocavo a Cecina e il mister allenava la Carrarese) e i compagni che mi hanno sostenuto è stato più facile. Ricordo il primo gol di testa dopo un solo minuto contro il Piacenza, ho sentito tutto lo Zini esultare, un’emozione molto forte e la spinta dei tifosi. Poi l’opportunità a quei tempi di giocare in stadi inglesi spettacolari e il tempio delle finali Wembley, dove io purtroppo ero infortunato”.

D: In quella stagione la Cremonese vinse 8 gare di seguito ed i tuoi compagni di reparto erano Gualco, Ciccio Colonnese, Verdelli e Montorfano. Avevate a che fare con gente come Bierhoff, De Vitis, Hubner, Baldieri...Gente difficile da marcare, ‘Bomber’ veri. Come erano quei duelli senza l’occhio del Var.
R: ”La prima a Cesena avevamo perso 4-1 poi abbiamo vinto 8 gare consecutive nonostante contro avversari tosti, furbi e tanta esperienza, con duelli al limite dell’occhio umano”.

D: C’è stato un giocatore che hai marcato che ti ha particolarmente messo in difficoltà?
R: ”L’anno dello scudetto del Verona 1985 di Osvaldo Bagnoli c’era un giocatore ed era Briegel, un trattore non mollava niente. Bierhoff nonostante non fosse veloce ma con la sua grande stazza non riuscivi a prenderne una di testa e facevi fatica ad anticiparlo”.

D: Dopo la prima parentesi in grigiorosso, hai vinto un campionato con il Vicenza di Guidolin, arrivando di nuovo in Serie A. Che ricordi hai di questi 2 grandi allenatori, e dell’esperienza a Vicenza.
R: ”Con Guidolin abbiamo vinto il campionato di B e l’anno dopo abbiamo vinto la coppa Italia in finale contro il Napoli. Con Gigi Simoni c’era un rapporto più umano e riusciva a farti tirare qualcosa in più, Guidolin mi ha insegnato tanto a livello tattico come stare in campo, entrambe a loro modo mi hanno fatto crescere e ne sono grato”.

D: Veniamo al presente. Stroppa, che tu hai affrontato proprio in Serie A quando giocava del Foggia di Zeman e nell’Udinese di Zaccheroni, ha riconquistato la Serie A dopo la finale persa a Venezia. Pensi che avrebbe meritato e sopratutto sarebbe stato in grado di condurre la Cremonese alla salvezza?
R: ”Credo che con quello che ha fatto Stroppa a Cremona, dopo essere stato esonerato e poi ripreso con pregi e difetti, avrebbe meritato l’opportunità di continuare con questo gruppo, inserendo qualche giocatore di categoria. La società comunque ha fatto una scelta ed ha optato per Davide Nicola, un allenatore con i piedi per terra e sa cosa vuole dai giocatori per ottenere risultati importanti, gli faccio grosso imbocca al lupo per la nuova stagione”.

D: La Serie A che hai visto e vissuto tu, è stata quella dei Vialli, Baggio, Baresi, Batistuta, Mancini... Un calcio che era puro spettacolo, non per le dirette in 4K, ma perché c’erano veri campioni in campo. Credi che ora sia più complicato emergere?
R: “Sicuramente è cambiato rispetto a una volta, ma con la passione, il sacrificio, il mettersi in gioco, l’ambizione e un po’ di fortuna, si possono raggiungere traguardi importanti”.

Daniele Gazzaniga


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