15 luglio 2025

Grande partecipazione per la festa dell'apparizione al Santuario di Maria Madre della Parola Divina di Ca' de Cervi. Riapre la cascina Mulino ed è subito festa per la comunità

Una domenica di doppia festa al santuario di Ca' de Cervi dedicato a Maria Madre della Parola Divina: correva infatti il 375esimo anniversario dell'apparizione di Maria alla piccola Monica sorda e muta, che in seguito all'apparizione riacquistò la parola e si fece portavoce della richiesta di Maria di realizzare un luogo di culto proprio lì, a lato della Delmona, dove sorgeva il roseto su cui la Madonna scelse la piccola Monica per mostrarsi.

Oggi, a distanza di 375 anni, in quel luogo si trova il santuario eretto nel 1712, da sempre meta di grande devozione e richiamo per i fedeli che vogliono seguire la messa o anche raccogliersi in preghiera nel silenzio della campagna. Domenica il silenzio di questo angolo però è stato allietato dalla presenza di numerose persone accorse fin dalla mattina per la recita del rosario e per seguire la messa di commemorazione dell'anniversario dell'apparizione: moltissimi i fedeli che si sono raccolti dentro e fuori dalla chiesa, tanto che in molti sono dovuti rimanere all'esterno sul sagrato. Molto visitata anche la cappelletta eretta sul luogo dell'apparizione, il primo edificio sacro che venne eretto subito dopo il miracolo della piccola Monica, mantenuta anche dopo la costruzione del santuario.

Ma la festa, come si diceva, è stata doppia perchè in occasione della ricorrenza, la storica cascina Mulino, proprio dirimpetto al santuario, è tornata ad aprirsi alla comunità: fino agli anni '70, quando qui era ancora presente il ponte romano sulla Delmona, la cascina era appunto un mulino, alimentato da un corso d'acqua che si gettava nel canale; era molto frequentata, ci lavoravano diverse persone e il cancello era sempre aperto sulla bella corte interna dove ancora oggi si possono leggere le tracce dell'antica funzione dell'edificio.

Terminata l'attività di molitura, la cascina è passata di proprietà diverse volte, ma sempre a scopo abitativo e sempre restando chiusa da un pesante cancello e da un alto muro di cinta. Poi recentemente è stata acquistata dalla famiglia Carminati, che da sempre vive in zona e che ha deciso di dare una seconda vita a questo mulino, aprendolo alla comunità di Derovere per una serata conviviale, riportando musica e vita tra quelle mura chiuse da oltre mezzo secolo, grazie anche a volontari e amici del paese.

E chissà che quella bella cascina non possa presto diventare anche un punto di accoglienza, un riferimento per pellegrini e turisti 'lenti' che scelgono mete e itinerari più locali e lontani dalla massa, per un turismo lento e sostenibile di cui si parla spesso e che in quella zona, potrebbe essere incentivato in primis dalla presenza del santuario ed a seguire dall'opera di completamento della Ciclabile della Postumia, che oggi si interrompe a Pieve San Giacomo, a pochi chilometri da Ca' de Cervi. E poi ci sarebbe quella passerella pedonale sulla Delmona, per la quale i Dugali, nel 1971, dopo aver abbattuto l'antico ponte romano, si erano impegnati. Un impegno che attende da oltre mezzo secolo, ma chissà che presto non si possa tornare a parlarne in vista di progetti di sviluppo e promozione legati alla storia e alle radici del territorio.


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commenti


Franco

15 luglio 2025 12:12

Luogo particolarmente “sacro”…mi ci sono sposato quarant’anni fa…