UE: oggi nuova mobilitazione Coldiretti a Bruxelles e Roma contro i tagli della Von der Leyen a cibo e sicurezza
Da Bruxelles a Roma, nuova mobilitazione della Coldiretti oggi, per dire no al piano della Commissione Ue di accorpare le risorse per l’agricoltura in un fondo unico, con il rischio concreto per i cittadini europei di avere meno cibo disponibile e più cannoni. Una scelta che cade peraltro in un momento delicato, considerato lo spettro dei dazi del 30% annunciati dal presidente Usa Donald Trump sulle merci dell’Unione, a partire dall’agroalimentare.
I giovani agricoltori della Coldiretti hanno manifestato oggi pomeriggio a Bruxelles, nei pressi del palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea, mentre in contemporanea sono state organizzate delle iniziative a Roma, a Piazza Navona, davanti al Senato e al Colosseo. A Bruxelles era presente una delegazioni di giovani agricoltori di Coldiretti Cremona, per ribadire – insieme agli altri giovani agricoltori – che "l'Europa oggi serve come il pane, ma serve un'Europa diversa e più coraggiosa”.
Simbolo della protesta, grandi striscioni raffiguranti la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen che gioca con le stelle simbolo dell’Unione e le scritte “Benvenuti a Vonderland” e “Questa non è Europa”. Un appello a non spegnere la democrazia, l’agricoltura, la salute, la sicurezza alimentare, rispetto alle scelte di una Commissione che sembra sempre più distante dalla realtà, dai cittadini e dalla terra.
“Siamo scesi in piazza perché è in gioco molto più del nostro futuro: è in gioco la democrazia e la stessa idea di Europa – ha dichiarato da Bruxelles il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini –. Di fronte all’arroganza di una burocrazia europea che, sotto la guida della presidente Von der Leyen, calpesta ogni giorno il lavoro degli agricoltori e ignora sistematicamente la volontà dei cittadini. Un’Europa che toglie risorse alla produzione di cibo per destinarle al riarmo, che apre le porte a prodotti stranieri privi di garanzie, che firma accordi senza reciprocità e impone regolamenti scollegati dalla realtà agricola. Questa non è l’Europa che vogliamo. Un’Europa che in questo momento si ritrova a trattare con la minaccia di dazi USA al 30% figli di un’incapacità della Von der Leyen di negoziare in prima persona e di difendere la nostra economia. Ennesimo tassello di una politica economica e produttiva totalmente fallimentare, che sta facendo chiudere interi settori europei, avvantaggiando paesi come la Cina. Oggi gli agricoltori non chiedono privilegi, ma rispetto: per chi ogni giorno garantisce sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e presidio del territorio. Non accetteremo più decisioni imposte dalla Presidente, senza confronto, senza ascolto, senza dignità”.
Nelle foto manifestanti cremonesi e lombardi
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