Pendolari per Milano, incubo ritardi: con i lavori di raddoppio della tratta Piadena-Mantova aumenteranno i disagi. Crescono le proteste sul raddoppio in affiancamento. Piloni: 'Troppe incognite'
I pendolari per Milano lo sanno bene, purtroppo: quella linea è già quotidianamente costellata di ritardi e disagi ed arrivare a destinazione in orario e senza intoppi spesso è una chimera. Ma le cose dall'autunno potrebbero persino peggiorare.
L'inizio dei lavori di raddoppio della tratta Piadena-Mantova infatti “potrà portare disservizi e disagi ai viaggiatori”, come ammette l’Assessore regionale alle infrastrutture Claudia Maria Terzi, senza peraltro aggiungere ulteriori dettagli o fornire dati e informazioni su eventuali variazioni di orari o di tempi di percorrenza.
"Vorremmo capire quali disagi ci potranno essere e in che modo si pensa di mitigarli. -scrive Matteo Casoni, portavoce del Comitato inOrario tratta Mantova – Cremona - Milano - Immaginiamo che una attività di lavori in affiancamento preveda delle limitazioni di velocità, come già successo durante la fase di costruzione del secondo binario tra Cremona e Cavatigozzi, con allungamento dei tempi di percorrenza: di quanto saranno? Come si modificheranno quindi gli orari? Partiranno prima i treni o arriveranno dopo? Sono questioni che sarebbe meglio venissero portate sui tavoli decisionali già oggi, prima di “certificare” le attività, in modo che tutti possiamo essere messi a conoscenza".
Già nei giorni scorsi il consigliere regionale in quota PD Matteo Piloni aveva parlato di 'troppe incognite' su questa opera: dal nodo cruciale dell'aumento dei costi alle incertezze sui disagi per i pendolari, dallo sconcerto per non aver invitato il Comune di Cremona all'incontro convocato dall'assessore Terzi la scorsa settimana, così come il non aver coinvolto direttamente i pendolari, veri fruitori e conoscitori della linea e dei suoi problemi. Infine il tema del consumo di suolo. "Troppe incognite. Su un'opera così importante serve la massima condivisione. sono le parole di Piloni- Lungi da me il voler fare inutile polemica. Anzi. Ma quest'opera è troppo importante per il territorio e ogni decisione deve essere presa avendo presente la sua fattiva e concreta sostenibilità, insieme alla certezza dei tempi e delle risorse".
Una dichiarazione che fa il paio con quella del Comitato che ha inviato una mail alle amministrazioni locali e all'Assessore ai trasporti di Regione Lombardia:
"Dalla stampa siamo venuti a conoscenza della possibilità di modifica del progetto di raddoppio della linea ferroviaria Piadena – Mantova. Al netto che spiace che queste decisioni/scelte vengano fatte senza quantomeno avvisare chi, da anni, cerca di portare un proprio contributo alla questione trasporti (visto che viviamo tutti i giorni la linea e, quindi, conosciamo forse meglio di Trenord la situazione, visto che spesso le informazioni le abbiamo prima noi del personale),
Ci saranno anche aggravi in termini di costi / tempi? Anche su questo, soprattutto per il secondo punto, pensiamo di si, perché lavorare “in autonomia” permette di essere più liberi, mentre in affiancamento, soprattutto durante il passaggio dei treni, ci sarà da porre più attenzione (ricordiamo gli incidenti che si sono verificati negli ultimi mesi su cantieri ferroviari).
Per questo chiediamo, se possibile, che la decisione non sia già “congelata” ma possa essere messa in stand-by con la possibilità di avere anche tutte queste informazioni. Non siamo, in nessun modo, contrari al raddoppio che, anzi, aspettiamo da anni, solo vorremmo che la qualità del viaggio, già oggi non sempre al meglio, non peggiori ancora di più per scelte prese senza tutte le
informazioni corrette.
Confidando nella possibilità di essere informati, non dalla stampa, sull’avanzamento di questi lavori, porgiamo cordiali saluti,
rendendoci disponibili, come già detto durante l’incontro di accreditamento in Regione Lombardia del nostro Comitato, a incontri
specifici su questo aspetto e anche sui futuri lavori della tratta Cremona (Cavatigozzi) – Codogno, per i quali ancora non si hanno
informazioni sulle modalità di sostituzione della tratta, stante la prevista chiusura totale della tratta".
Dal canto suo, Paola Pollini, consigliera regionale M5S Lombardia, lamenta invece l'esclusione delle istituzioni del mantovano: "Chiediamo maggiore ascolto del territorio nella progettazione di un'infrastruttura così importante. Dobbiamo garantire inclusione e partecipazione" .
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