Pioggia di big per il Monteverdi Festival 2023. Il 40 esimo anniversario della kermesse porterà in città, tra gli altri, John Eliot Gardiner e il regista Pier Luigi Pizzi
Un programma folto di appuntamenti quello presentato nel ridotto del Teatro Ponchielli di Cremona. "Siamo giunti al 40 esimo compleanno del Monteverdi Festival, abbiamo fatto le cose in grande" apre il sovrintendente Andrea Cigni. "Finalmente abbiamo svelato chi fosse il famoso astronauta che belli cartelloni precedenti era contornato da pianeti, stelle. Ora gli abbiamo tolto il casco: era Claudio Monteverdi". Alla presentazione hanno partecipato il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, l'Assessore alla Cultura Luca Burgazzi, il Direttore Musicale Principale Antonio Greco e il divulgatore Alberto Mattioli.
Il programma principale prevede per l'opera il ritorno de L'Incoronazione di Poppea diretta da Antonio Greco con la straordinaria partecipazione di Pier Luigi Pizzi che ne firma la regia nel 380 esimo anniversario dalla sua composizione. Sarà poi la volta di Roma Travestita, una serata con il sopranista brasiliano Bruno de Sà accompagnato da Il Pomo d'Oro di Francesco Corti.
E ancora Come veggiamo usarsi nei madrigali moderni, concerto con Rinaldo Alessandrini alla guida di Concerto Italiano. Verrà poi ricostruita la prima rappresentazione del combattimento di Tancredi e Clorinda con il concerto La sera del combattimento tenuto da La Fonte Musica diretta da Michele Pasotti.
La musica e le ragioni dell'anima porterà il tenore Kieran White ad indagare gli "affetti" musicali accompagnato da Ensemble OrQuesta in una nuova produzione del Monteverdi Festival con un allestimento scenico di luci, scene e costumi.
Chiuderà col botto la manifestazione sir John Eliot Gardiner con il Monteverdi Choir e English Baroque Soloists con un programma interamente dedicato alla musica sacra del Divin Claudio.
Immancabili le #monteverdincursioni che come negli scorsi anni porta Monteverdi declinato in mille modi nei luoghi storici, religiosi e civili della città.
Tornano anche gli appuntamenti di #monteverdidappertutto che vedrà l'ensemble residente guidato da Gian Andrea Guerra esibirsi nella Casa Circondariale di Cremona, al Cremona Solidale ed in Azienda Sperlari.
Novità di quest'anno, all'interno di #monteverdinight, "...a cena con Claudio", dove nella splendida cornice di Palazzo Trecchi il Ristortante Aquila nera servirà una cena ispirata a Monteverdi accompagnata da un concerto dì Alessandro Quarta con il suo Concerto Romano ed il tenore Luca Cervoni.
Completano la proposta #monteverdiclandestino, che porterà danze e musica dal vivo in Piazza Marconi e Piazza Roma e la residenza artistica di musica antica tenuta dallo stesso Greco e da Mauro Borgioni e Mauro Pinciaroli che darà luogo a diversi concerti in città.
Cigni, dopo aver presentato tuttto il programma chiude: "Lavoriamo sulla creazione di identità. Chi era Monteverdi? In che modo ha rivoluzionato il modo di fare musica? In città da due anni stiamo lavorando con l'assessorato a cultura e city branding per parlare ai cremonesi di Monteverdi. Abbiamo tutti un debito di gratitudine verso il compositore senza il quale dopo non sarebbero nati Verdi, Puccini, Mozart. Stiamo anche lavorando con i parlamentari cremonesi per far divenire il nostro Festival anche di responsabilità dello Stato."
Di seguito Antonio Greco: "Dopo aver lavorato per due anni col Monteverdi Mantovano, andiamo senza dubbio nell'ultimo lavoro del compositore. Dalla scrittura si vede che la sua impronta sia nitida, ma che sia anche stato accompagnato a concluderla dai suoi allievi. Lavorare con un esempio di esperienza e freschezza come Pier Luigi Pizzi è un piacere ed un onore"
Alberto Mattioli, definito dal sovrintendente Cigni il "ragazzo immagine del festival": "In Italia di festival ce ne sono tanti, troppi. Se c'è un compositore che ha bisogno di un festival è proprio Monteverdi. Noi oggi di Monteverdi sappiamo di più rispetto a quarant'anni fa. È giunto il momento di divertirsi."
Commenta anche Luca Burgazzi: "Celebrare questo anniversario in questo periodo valorizza il legame profondo tra il personaggio di Monteverdi e la sua città con i suoi cittadini. Il 2023 è un anno di grande trasformazione per la nostra città, il Festival Monteverdi ne è un esempio. Faremo anche una pubblicità che possiamo definire provocatoria. Questa città merita di provocare e di essere provocata."
Termina con i saluti il Sindaco Gianluca Galimberti: "Devo ringraziare il sovrintendente è tutto il suo staff, esempio di competenza e passione. Abbiamo lavorato per consolidare le istituzioni culturali della città. Queste azioni ci definiscono come una capitale della cultura permanente. Radicare queste cose significa guardare all'oggi e guardare al futuro con la capacità di promuoverci sia all'interno che all'esterno."
Non ci resta che attendere il 16 giugno per immergerci nella travolgente musica del nostro illustre concittadino, il Divin Claudio Monteverdi.
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