13 agosto 2021

Porta Mosa, ancora abbandono e degrado. Le antiche pietre saltano e la malta non tiene più. Rampicanti mettono a rischio le vecchie mura

Altrove conserverebbero quel che resta delle antiche mura di Cremona che hanno visto guerre ed assalti per 500 anni. Da noi no, le fotografie di Gianpaolo Guarneri (studioB12) sono impietose. Le mura si sgretolano, l'erba la fa da padrona, le antiche pietre si smuovono per la presenza di rampicanti che si insinuano nella malta antica mettendo a rischio la tenuta. Eppure quello di porta Mosa è l'ultimo baluardo completo rimasto in piedi. Addirittura, come da anni segnalano i residenti in via Gaspare Pedone, ci sono ladri di pietre che si portano via quel bottino storico a portata di mano. Il risultato visibile a tutti è che il muro si sta progressivamente abbassando e bucando poco prima dell'accesso. Altre pietre cadute all'interno del parco. Eppure, a partire dal nome (lo deve alla zona bassa e acquitrinosa in cui si trovava) è questo un prezioso monumento storico, l'ultima porta esistente a Cremona ed è già ricordata fin dal 1270. Fu più volte chiusa e riaperta a seconda delle bizze del fiume e dalle necessità di difesa. Scampata per miracolo alle demolizioni del XIX secolo (che hanno devastato le grandi mura della città lasciandone intravedere solo qualche pezzo) è da sempre allo stato di rudere anche se si vedono chiaramente le tracce della porta medievale sormontata da una torre e dell'ampliamento successivo e persino i resti di un mulino abbattuto nel XVIII secolo.

Eppure più volte si è discusso di recuperare questo spazio di 6.500 metri compreso tra via Pedone, via Genala e via Giordano. Dal 1999 è diventato giardino scolastico (?) e inaugurato dalla Giunta Bodini in occasione dell’iniziativa ‘Cremona Bambini’ come spazio “fruibile dalle scuole per attività motorie all’aperto, giochi, attività didattiche, feste anche in orario extrascolastico”. Sempre in quell’anno è stato setting d’eccezione della rassegna delle scuole di danza cittadine organizzata dal Teatro Ponchielli ed è stato inserito nel circuito botanico della città curato dal Museo di Storia Naturale. Poi ancora degrado, tanto è vero che durante la Giunta Corada fu a lungo chiuso prima di essere riaperto senza restauri e destinazione. 

Nel 2011 fu una mozione (bocciata) dell'ex consigliere comuale di Italia dei Valori Schifano a riportare l'attenzione su quel che resta di porta Mosa durante la giunta Perri.

Poi i concerti (con le ovvie polemiche dei residenti) e poco altro. Adesso servirebbe un progetto di restauro e riqualificazione completa. Perchè non restaurarlo e farne un parco per bambini a tema (Cremona è una delle poche città a non avere un vasto spazio dedicato solo ai bambini ma solo frammenti di verde - tra l'altro con giochi sporchi e mal tenuti)? Giochi studiati ad hoc (a tema musicale viste la caratteristiche della città o storico con castelli e cavalli in legno come fatto in altri centri) e chiusura dopo il tramonto per preservarlo da vandali e cattive frequentazioni? Tra l'altro la riqualificazione delle Colonie Padane voluta da Giovanni Arvedi e studiata dall'architetto Palù (approvata dal Comune, ovviamente) ha creato una sorta di anfiteatro proprio sul retro delle strutture della vecchia colonia elioterapica. Un'arena destinata ai concerti, al di fuori del centro abitato ma facilmente raggiungibile, purtroppo rimasta sempre inutilizzata (salvo un paio di concerti). 

Le fotografie a scorrimento sono di Gianpaolo Guarneri (StudioB12)


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commenti


Michele de Crecchio

14 agosto 2021 00:09

Ancora una trentina d'anni or sono il baluardo di porta Mosa era fatto oggetto di periodici interventi di manutenzione e, ove necessario, di ripristino. Di tale buona pratica si è persa ormai persino la memoria e, non di rado, dalle antiche mura vengono persino asportati interi mattoni. Pare infine che il comune sia ora persino intenzionato a far sopralzare i vecchi edifici che circondano l'antico imponente baluardo, consentendo la più disinvolta applicazione di una sciagurata leggina regionale che, anche in questo sciagurato modo, intenderebbe favorire la cosiddetta "rigenerazione urbana", neologismo con il quale si viene ora riproponendo quella che, decenni or sono, si chiamava più efficacemente e con minore ipocrisia "speculazione edilizia"!

Enzo

14 agosto 2021 10:59

Bravo Michele, oggi ti ritrovo con la grinta che un tempo ti faceva l'osso duro dei più spudorati attentatori della fisionomia della nostra città. Ci sarà bisogno di costruire una lista con te candidato sindaco?
Ciao