La Cremonese è totalmente proprietaria del centro sportivo e tra poche settimane acquisterà lo Stadio Zini. Sarà una delle poche società di calcio a possedere centro sportivo e stadio
Dopo la conquista della serie A, l'US Cremonese del Cavalier Giovanni Arvedi patrimonializza rafforzando la propria dotazione di strutture sportive e diventando in questo modo un punto di riferimento per il mondo sportivo italiano. Infatti dal 14 luglio la Cremonese è proprietaria totalmente del Centro Sportivo Giovanni Arvedi e da fine agosto lo sarà anche dello stadio Zini. E' andata infatti a buon fine l'asta pubblica per il terreno di proprietà comunale di via Postumia sul quale la US Cremonese ha costruito in diritto di superficie lo splendido Centro Sportivo. Lo scorso 14 luglio è stata aggiudicata alla società grigiorossa tutta l'area su cui aveva già costruito il centro. Con delibera dirigenziale del Comune infatti si comunica l' "Aggiudicazione a US CREMONESE SPA, a seguito di asta pubblica, della vendita dell’Area di proprietà comunale sita a Cremona in Largo degli Sportivi, censita al fg. 50 – mapp. 602 e 603, e del relativo diritto del concedente". La Cremonese fino ad ora aveva soltanto un diritto di superficie scadente nel 2040, adesso ne è anche proprietaria e verserà al Comune di Cremona il prezzo del terreno di 2.640.482,74 euro. Ovviamente la Cremonese in questi anni ha costruito, migliorato e gestito il Centro Sportivo.
Ma a fine agosto la US Cremonese sarà una delle poche società di calcio italiane a possedere anche il proprio stadio sportivo, in questo modo il Cavaliere Arvedi intende anche rassicurare il futuro della società grigiorossa. Infatti, come stabilito dal Comune proprietario dell'immobile, si terrà l'asta definitiva dello storico stadio della Cremonese e la società grigiorossa sarà probabilmente l'unica ad aver presentato un'offerta.
Lo Stadio Giovanni Zini è infatti lo stadio storico della Cremonese. Ricordiamo che il 24 marzo 1903 nasceva la Cremonese all'osteria-trattoria “La Varesina” situata in piazza San'Angelo ormai scomparsa, i colori sono il bianco-lilla. Ma il giorno storico per la Cremonese è il 22 novembre 1913 quando la dirigenza iscrive la squadra al campionato di Promozione, la serie B dell'epoca.
In città si giocava ovunque (in piazza Castello, in piazza d'Armi, in piazza San Tommaso l'attuale piazza Lodi) ma alla Cremonese serviva un campo vero, appositamente costruito per il campionato. Era nei pressi della cappelletta di San Rocco, all'altezza dell'attuale scuola media Anna Frank ma tra via Genala e via Giordano. Era stranamente nero, senza un filo d’erba, sul quale la Cremonese, dieci anni dopo la sua fondazione, giocò la sua prima partita ufficiale contro l’Ausonia Pro Gorla (poi annullata proprio per la irregolarità del fondo) L'incontro porta la data del 28 dicembre 1913.
Il campo, specialmente in primavera e autunno era sempre inzuppato di acqua e fango. Venne così ricoperto di polvere di carbone e di pirite per cercare di drenare il terreno spesso allagato dalle piogge e dalla fuoruscita del cavo Cerca. Le misure erano ragguardevoli per l'epoca: cento metri di lunghezza per 75 di larghezza. Tribune e spalti popolari erano tutti in legno. Sullo stesso campo la Cremonese, l' 8 marzo 1914 la Cremonese batte il Savoia Milano 10-1: record con massimo scarto in una vittoria interna, mai più superato.
Nel 1919 l'addio al campo della zona di San Rocco dopo che le tribunette in legno andarono distrutte da un incendio appiccato da un balordo, dopo che molte assi di legno erano già state asportate per scaldare le case prive di molti capifamiglia morti in guerra o appena rientrati dal fronte in un paese alla fame.
La società trovò un nuovo terreno dietro l’Officina del gas. Su quel terreno sarebbe poi sorto lo stadio dedicato a Giuseppe Zini, uno dei grandi dell’Unione Sportiva Cremonese che non fece ritorno dal fronte della Prima Guerra Mondiale. La Cremonese lo inaugurò battendo il Chiasso per 7-0 e vincendo subito dopo la Coppa delle Province Lombarde.
Lo Zini ha tutta una storia da raccontare. Un inizio che si mescola con il sangue di un pioniere del calcio, diventato poi un eroe di guerra. E' quello del primo portiere della Cremonese calcio, non più una polisportiva, soldato del 65° Fanteria caduto a Cividale del Friuli il 12 agosto 1915 in seguito a una infezione contratta trasportando in barella dei compagni feriti. Giovanni Zini era già un eroe per i tifosi della Cremonese che lo portarono in trionfo dopo aver seguito la squadra in bicicletta a Milano e averla vista trionfare 1-0 sull'Ausonia Pro Gorla e conquistare la promozione in prima divisione (la serie A). Zini risucì a indossare la maglia grigiorossa a Vicenza, quando si abbandonò il bianco lilla per i colori attuali prima che la catastrofe della guerra colpisse una intera generazione di ragazzi.
C'era già la tribuna centrale, grosso modo quella attuale salvo alcune trasformazioni recenti, e una curva in terrapieno.
Nel 1922 lo Zini venne dotato anche di una pista in terra battuta per le gare ciclistiche e ospitò la finalissima dello scudetto Figc tra Novese e Sampierdarena (2-1) mentre il titolo italiano Cci andava alla Pro Vercelli.
Ricordiamo che allo Zini negli anni Sessanta venne esposto dal Club Ariston il più lungo telo sospeso del mondo con i suoi oltre sessanta metri.
1977 serie B, poi serie A. Nel '77 sorge la Curva Nord e la tribunetta alla destra della centrale. Tra l'83 e l'86 l'anello arriva a cingere la tribuna centrale, la curva sud, vengono innalzati i distinti, nasce la tribunetta Ovest coperta e numerata con il nuovo impianto di illuminazione. Poi ancora ammodernamenti fino a quelli in corso anche in queste settimane per farne uno stadio modello in piena Cremona.
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