Porte aperte al Ministero della Cultura per la presentazione del Festival di Monteverdi, straordinaria vetrina per "Cremona città della Musica"
ROMA- Dopo il riconoscimento da parte del Parlamento dell’importanza del Festival di Monteverdi, ora al pari degli eventi più prestigiosi come il Rossini Opera e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, la sua presentazione, per questa edizione 2025, non poteva che avvenire in una sede istituzionale nazionale. Si sono così aperte le porte del Ministero della Cultura nel cuore di Roma e della sua storica sede: il Collegio Romano, a due passi da Palazzo Chigi.
Il riconoscimento bipartisan da parte delle Assemblee Legislative, nel maggio 2024 con l’ultima votazione alla Camera dei Deputati, è stato certamente il leitmotiv di tutti gli interventi che si sono alternati nella prestigiosa sala Spadolini a partire proprio da quello dell'Onorevole Gianmarco Mazzi, sottosegretario di Stato alla Cultura “Il ministero sostiene il Festival e continuerà a sostenere. L’evento se lo merita per la sua bellezza”.
È toccato poi a Andrea Virgilio, sindaco di Cremona, sottolineare “come il Festival è un’eredità culturale della città. È un viaggio nel cuore della nostra città e dentro al viaggio il compagno è Claudio Monteverdi un rivoluzionario dal punto di vista musicale“ ha detto Virgilio. “Monteverdi ha aperto le vie a Verdi e Puccini e a Cremona la musica non è solo arte ma è qualcosa di fattivo come la grande liuteria classica” . Il sindaco ha ricordato le principali istituzioni musicali cittadine. Ha pure sottolineato di come il Festival sia diffuso in tutta la città. "Cremona sarà sempre città della musica”, ha concluso.
Francesca Caruso assessore alla Cultura di Regione Lombardia. “Regione Lombardia vanta un circuito di teatro storico. il Festival è anche un laboratorio che unisce tanti saperi e non solo musicali. La Lombardia sosterrà il Monteverdi Festival perché la manifestazione valorizza la sua identità “, ha detto la responsabile lombarda alla cultura.
Più ‘tecnici’ gli interventi che sono seguiti a partire da quello di Federico D.F. Sacchi, presidente Comitato Salvaguardia Canto Lirico Italiano "importante è l’organizzazione del convegno sulla vocalità monteverdiana che si svolgerà nel corso del Festival", ha spiegato Sacchi. "Ci interrogheremo sul valore della parola nella seconda prattica di Monteverdi e della sua grande capacità innovativa”.
Ad Antonio Greco, Direttore Musicale Principale Monteverdi Festival è toccato illustrare le linee musicali portanti di questa nuova edizione particolarmente articolata e complessa. Ha insistito molto sulla personalità di Francesco Cavalli di cui dirigerà ‘Ercole amante‘. "Quest’opera è straordinaria”, ha spiegato Greco. “Cavalli utilizza una grande orchestra; più grande di quella usata nei teatri veneziani dove operava. Ci sono molti cori. Tanti personaggi. Una scrittura italiana che piaceva anche ai francesi per cui l’Ercole è stato scritto e in particolare per il Re Sole. Siamo orgogliosi di poter dar vita a questa messa in scena. Monteverdi maestro di Cavalli ha così influenzato anche il gusto francese”.
Le conclusioni sono state affidate ad Andrea Cigni, Direttore Artistico Monteverdi Festival. “Oggi è la celebrazione dell’amore verso tutti coloro che partecipano, a vario titolo agli eventi di questa manifestazione. Il mio ringraziamento - ha sottolineato Cigni - va al ministero che ci ha sostenuto e al grande lavoro di squadra fatto da coloro che sono coinvolti”. ”Tutti dobbiamo tantissimo a Monteverdi come tutta la storia dell’opera . È parte della nostra identità e della nostra storia”.
Cigni ha annunciato che il museo del violino ospiterà il ritratto di Monteverdi, quello più famoso proveniente dall’Austria. Ha poi concluso illustrando il programma di opere e concerti (leggi qui) ricordando l’importanza del tema degli Eroi.
Ha moderato l’incontro Alberto Mattioli della comunicazione e relazioni esterne Teatro Ponchielli.
L’incontro si è chiuso con un assaggio musicale di quello che sarà questo Festival.
Musicologo
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