Povertà in aumento, aiuti anche grazie alla Borsa di S. Omobono. Don Codazzi: «Ci è chiesto di contribuire al suo mantenimento»
I giorni di sant’Omobono, il “padre di poveri” patrono della città e della diocesi di Cremona, e la “Settimana della carità” promossa da Caritas Cremonese sono ogni anno l’occasione per richiamare a un concreto impegno alla carità. Anche attraverso la “Borsa di sant’Omobono”, il fondo diocesano di solidarietà istituita nel 2020 e che, grazie alla generosità di tanti, continua a essere un aiuto per molti. Un fondo che deve continuamente essere alimentato, perché i bisogni, purtroppo, sono in crescita.
Lo sono a livello locale, con Caritas Cremonese che registra un aumento di interventi a favore di persone e famiglie povere. Specchio di una situazione che, secondo i dati di Caritas Italiana, tra il 2014 e il 2023 ha visto nel Nord Italia praticamente raddoppiare il numero di famiglie povere, passare da 506mila nuclei a quasi un milione (+97,2%). Oggi in Italia il numero delle famiglie povere delle regioni del Nord supera quello di Sud e Isole complessivamente.
Il rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, presentato il 12 novembre da Caritas Italiana, evidenzia come il 9,7% della popolazione viva in una condizione di povertà assoluta: praticamente una persona su dieci. Nel nostro Paese complessivamente si contano 5 milioni 694mila poveri assoluti, per un totale di oltre 2 milioni 217mila famiglie (l’8,4% dei nuclei).
Altro nodo è quello della povertà minorile, che da tempo sollecita e preoccupa: l’incidenza della povertà assoluta tra i minori oggi è ai massimi storici, pari al 13,8% (complessivamente si contano 1milione 295mila bambini poveri).
Un altro elemento di allarme sociale che si coglie dagli ultimi dati Istat, rilasciati lo scorso 17 ottobre, riguarda i lavoratori: continua a crescere in modo preoccupante, infatti, la povertà tra coloro che possiedono un impiego. Complessivamente tocca l’8% degli occupati.
Nel 2023, nei soli centri di ascolto e servizi informatizzati della rete Caritas (in totale 3.124, dislocati in 206 diocesi di tutte le regioni italiane) le persone incontrate e supportate sono state 269.689. Quasi 270mila “volti” che possono essere assimilati ad altrettanti nuclei, visto che la presa in carico risponde sempre a esigenze di tipo familiare. Complessivamente si tratta di circa il 12% delle famiglie in stato di povertà assoluta registrate dall’Istat.
Una fotografia non dissimile da quella relativa alla situazione sul territorio della diocesi di Cremona dove, proprio grazie al tramite il fondo diocesano la “Borsa di sant’Omobono” nel 2023 sono stati erogati 208 interventi economici per singoli e famiglie (92.500 euro). Nel 2024 gli interventi economici sono già stati 320 (125.000 euro).
Complessivamente dal 2020 gli interventi economici sono stati oltre 1.100 per un totale di 478.500 euro. Le richieste in maggioranza sono di natura economica per il pagamento di utenze, affitti, spese mediche e scolastiche, ecc. Altri bisogni emersi sono di tipo occupazionale e abitativo; i problemi familiari, di salute, legati all’istruzione, alle dipendenze, alla detenzione e giustizia o all’handicap/disabilità.
Caritas Cremonese ha cercato di fornire risposte e risorse non solo di tipo assistenziale, ma anche in un’ottica di promozione della persona, ad esempio, con l’avvio di tirocini formativi o borse lavoro; sul fronte educativo con il sostegno per il pagamento di libri scolastici, strumenti didattici, mense, rette scolastiche oppure corsi post-diploma. Infine, con la possibilità di sostenere i costi (o parte dei costi) per l’iscrizione a corsi di formazione o aggiornamento finalizzati ad un reinserimento lavorativo.
La Borsa di Sant’Omobono è stata istituita nel 2020, in occasione della pandemia, dalla Diocesi di Cremona in sinergia con Caritas Cremonese: un fondo speciale per esprimere la prossimità e offrire un aiuto concreto a coloro che, per vari motivi, non hanno alcuna forma di sostentamento oppure sono in gravi, anche se temporanee, difficoltà economiche. Il suo funzionamento è affidato alla Caritas diocesana, con la valutazione in capo a gruppi di lavoro zonali; le richieste arrivano alla rete delle parrocchie, dei centri di ascolto delle Caritas e della San Vincenzo.
«Le nostre comunità hanno il cuore grande e, soprattutto nelle difficoltà, hanno sempre saputo dimostrarlo con fervore – evidenzia don Pierluigi Codazzi, direttore di Caritas Cremonese –. Oggi più che mai abbiamo bisogno di sostenerci gli uni con gli altri, moralmente e anche economicamente. La generosità di sant’Omobono è divenuta proverbiale: la sua borsa non si esauriva, proprio perché sempre pronta ad aprirsi ai bisogni. A tutti noi indistintamente, come anche alle realtà associative e imprenditoriali, è chiesto di contribuire al suo mantenimento».
Come contribuire alla Borsa di sant’Omobono
Ognuno può contribuire a sostenere la Borsa di sant’Omobono con un versamento
- su conto corrente postale n. 68 411 503
- su conto corrente bancario Iban IT 57 H 05156 11400 CC054 0005161
intestandolo a Fondazione San Facio Onlus e indicando come causale “Borsa di sant’Omobono”.
La donazione è deducibile se fatta con bonifico, assegno o versamento postale.
Informazioni
Per informazioni ci si può rivolgere agli Uffici Caritas (attualmente presso il Centro pastorale diocesano di Cremona), aperti da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17 e sabato dalle 9 alle 12 (telefono 0372-23370). (www.diocesidicremona.it)
Foto Calvarese/Sir
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti