9 luglio 2024

Recupero della cava: no alla discarica dai sindaci di Grumello, Acquanegra e Pizzighettone

Una voce unanime a sostegno del no al progetto riguardante l’ex cava presso Cascina Angiolina, attualmente oggetto di un procedimento autorizzativo in Provincia che prevede la bonifica dai rifiuti illegalmente smaltiti e la successiva trasformazione in discarica di rifiuti industriali non pericolosi. Questo è il dato più  evidente  dell’assemblea pubblica “Ex Cava Angiolina di Grumello. Quale futuro?” che giovedì sera nella Sala Conferenze di Cascina Castello a Grumello ha visto una larga partecipazione. Presenti, infatti, non solo cittadini di Grumello, Pizzighettone, Acquanegra, i cui sindaci hanno organizzato l’incontro di aggiornamento e approfondimento relativo al procedimento di valutazione del progetto, delle tempistiche e delle problematiche emerse, ma anche il sindaco di Crotta e molti cittadini del suo paese  e membri delle associazioni ambientaliste della provincia. 

Il sindaco Marilena Visigalli ha salutato i presenti, ribadendo la posizione contraria alla realizzazione del progetto da parte dell’amministrazione di Grumello, sostenuta dai colleghi di Pizzighettone, Luca Moggi, e di Acquanegra, Oreste Bricchi che l’hanno chiaramente espresso nei loro interventi. 

La prima cittadina di Grumello  ha aperto i lavori esponendo una sintetica cronistoria della cava, avviata nel lontano1993 e con l’autorizzazione, nel 2010 da parte del Comune, a ricevere rifiuti non pericolosi e nel 2013 ci fu la vendita parziale della cava ad Acciaieria Arvedi. Subito dopo l’acquisto emerse la presenza di materiali edili (asfalti, cartongessi, ecc…) attribuibili alla gestione precedente. A quel punto scattò il sequestro per la presenza di scarti di edilizia smaltiti illegalmente, per i quali la società di escavazione ha subìto un procedimento penale. La cava era dismessa da tempo e rappresentava, e rappresenta tuttora, un problema ambientale evidente. Acciaieria Arvedi, a fronte della completa bonifica dell’area (terreni e falda acquifera sono ancora oggi inquinati), ha presentato il progetto di realizzazione di una discarica di filiera, a cui far affluire gli scarti non pericolosi che non possono essere recuperati o riciclati.

L’assessore del Comune di Grumello Barbara Gamba ha quindi illustrato il progetto e lo stato di avanzamento del PAU (Provvedimento Autorizzativo Unico), avviato ormai da mesi in Provincia e che si dovrà concludere entro il 30 agosto con un diniego o un’approvazione da parte dell’Ente. Due i tavoli tecnici aperti: uno sulla questione - bonifica, che si è svolto il 13 giugno; l’altro sulla viabilità (“il tema più spinoso”, ha sottolineato Gamba) con una prima riunione il 19 giugno che non è stata conclusiva. La settimana prossima infatti è in programma una nuova riunione del tavolo in Provincia con l’Acciaieria che porterà all’attenzione le alternative viabilistiche pensate per rimediare al passaggio dei mezzi sulla strada provinciale 48, al momento unica strada di ingresso dalla cava. “Con la discarica a regime ci sarebbero 22 mezzi al giorno”, ha dichiarato Gamba.

In video collegamento hanno preso la parola prima il consulente del Comune di Grumello per il progetto di bonifica, Ingegner Filippo Mutti, dello studio Risorse e Ambiente di Brescia seguito dal collega Roberto Canziani del Politecnico di Milano, incaricato dai tre comuni di seguire il procedimento per la parte inerente alla la trasformazione in discarica. In sostanza, hanno spiegato i due tecnici, non esistono elementi ostativi alla realizzazione della discarica, il cui progetto, ha dichiarato Canziani “E’ stato eseguito da uno studio professionale di altissimo spessore”.

Prima dell’intervento del pubblico hanno parlato anche i sindaci di Pizzighettone, Luca Moggi e di Acquanegra, Oreste Bricchi, concordi nel ribadire la totale contrarietà alla realizzazione del progetto. “Sono convinto – ha detto Moggi – che la partecipazione pubblica darà forza ai nostri messaggi. Come Comune abbiamo sempre avuto una posizione chiara su questo sito, consapevoli delle problematiche che già insistono su quest’area. C’è un aspetto tecnico e uno politico: quest’ultimo riguarda la tutela di un territorio a 360 gradi alla luce degli aspetti antropici in una zona che è prettamente agricola”.

C’è stato poi spazio per gli interventi del pubblico, numeroso e la cui preoccupazione era palpabile: una residente ha espresso dubbi sull’efficacia dei controlli dei materiali in ingresso alla discarica. In risposta, Gamba ha chiarito che è già prevista nell’iter autorizzativo l’istituzione di una commissione terza con all’interno tecnici indicati dai Comuni che avrà piena libertà di accesso nell’area per la verifica dei materiali conferiti. Forte l’intervento del sindaco di Crotta d’Adda, Sebastiano Baroni, anche perché nel suo paese da diversi anni è già presente una discarica della stessa acciaieria che causa molti problemi sotto vari aspetti.  Molte le perplessità dell’ingegner Giovanni Soffiantini, la cui azienda agricola è tra quelle più prossime a cascina Angiolina. “Pur apprezzando la trasparenza e la chiarezza delle spiegazioni tecniche e la compattezza dei sindaci, se il PGT non ha cambiato la destinazione dell’area, che era agricola, è evidente che per fare una cosa simile bisogna fare una variante del PGT, un atto puramente politico.” “Bisogna lavorare sugli aspetti tecnici – ha replicato Visigalli – Il piano cave è provinciale, e la Provincia è più importante di noi. Non è un modo per nasconderci. In ogni caso sono Provincia e Regione ad avere l’ultima parola.” Non del tutto soddisfatto della risposta, l’ingegner Soffiantini.

Da ultimo c’è stato l’intervento di Marco Pezzoni, portavoce degli Stati Generali Clima Salute Ambiente, presente in sala con altri esponenti dell’ambientalismo cremonese. Richiamando l’importanza del coinvolgimento della cittadinanza in processi autorizzativi di questo tipo, ha auspicato che “sia la politica a muoversi”, invitando gli amministratori a contattare tutti i partiti. “La Provincia non può limitarsi a scaricare le scelte sui tecnici, ma deve prendersi la responsabilità, visto che il presidente e il Consiglio sono espressione di tutti i sindaci democraticamente eletti …. E, per quanto riguarda i controlli, non c’è poi molto da fidarsi …” 

Calorosi applausi hanno sottolineato tutti gli interventi. 

Nel suo saluto finale Visigalli ha voluto ribadire che Grumello si opporrà alla realizzazione della discarica, anche pensando ai bambini che rappresentano il futuro.  

r.c.


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