Salvatore Accardo e il suo amore per la musica, i violini e Cremona. Al Ponchielli un concerto pieno d'atmosfera e ricordi
E' finita con il pubblico del Ponchielli in piedi per tributare un omaggio agli ottant'anni di Salvatore Accardo. Soprattutto per dirgli grazie. Non solo per lo splendido concerto di questa sera, ma per quanto ha lavorato per far conoscere Cremona, la sua storia antica e i suoi violini in tutto il mondo. Tutta la città deve essergli grata. Così si affollano i ricordi della sua amicizia con il sindaco Renzo Zaffanella che l'ha portato qui, i suoi lunghi viaggi con il professor Andrea Mosconi per portare in tutto il mondo lo Stradivari 1715, nelle televisioni, nei concerti. E poi i corsi alla Stauffer con gli amici e colleghi Bruno Giuranna, Rocco Filippini e Franco Petracchi. Come non ricordare quel 24 settembre 1982 con il presidente della Repubblica Sandro Pertini in Cattedrale (Cremona compiva 2200 anni) per un eccezionale concerto con protagonista proprio Accardo. Un programma costituito da due concerti e dalle “Quattro stagioni” di Vivaldi. Nell'interpretazione Accardo alternò i quattro violini della raccolta comunale, un fatto mai accaduto prima suonando con l'Andrea Amati 1566, il Niccolò Amati 1658, il Giuseppe Guarneri detto del Gesù ex Zukerman 1734 e lo Stradivari 1715. E ancora lo strepitoso disco 33 giri realizzato nel 1985 a Londra con i concerti per violino di Johann Sebastian Bach insieme alla The Chamber Orchestra of Europe in occasione dell'anno europeo della musica in cui alternò lo Stradivari 1715 del Comune di Cremona con altri due Stradivari di proprietà del maestro, il 1727 ex Reynier ed ex Francescatti e il “Firebird uccello di fuoco 1718” già della nobile famiglia francese dei Saint-Exupéry. Ancora oggi è considerata una delle più belle esecuzioni e registrazioni in assoluto dei concerti di Bach. E poi l'idea, durata poche stagioni, di dare vita ad un Festival del Violino al teatro Ponchielli di cui Accardo era ideatore e direttore artistico. E quel concerto memorabile nel 2007 in San Sigismondo a chiusura del Festival MiTo allargato ad altre sedi con l'Orchestra da Camera Italiana e tutto Vivaldi e le "Quattro stagioni". E Vittorio Sgarbi, allora assessore alla Cultura del Comune di Milano, che diceva "mai vista una cosa simile. Sentire un concerto di Vivaldi qui dentro è come tornare indietro di 400 anni".
Il concerto del Ponchielli è stato un tributo e un augurio di buon compleanno al maestro Accardo che si è esibito con la sua Orchestra da Camera Italiana e con la moglie Laura Gorna. Un concerto in si be molle di Antonio Vivaldi ha aperto la serata con Accardo e un'ottima Cecilia Radic al violoncello, poi il Maestro è passato alla direzione dell'orchestra, sempre con Vivaldi e il concerto in fa maggiore (Stefano Ferrario, Vincenzo Meriani, Ivos Margoni violini solisti) e poi con il concerto in si minore con quattro violini solisti tutti al femminile: Sofia Manvati, Giada Visentin, Federica Severini, Letizia Gullino. Poi è stata la volta di Haydn e il primo movimento con una delle due figlie del maestro e di Laura Gorna, Irene Accardo, soltanto dodicenne. Appena al piano arriva la sorpresa: anziche Haydn pianoforte e orchestra partono con "Happy Birthday to You" sorprendendo il maestro. Poi Irene e l'orchestra tornano ad Haydn. Nella seconda parte una struggente Adios Nonino di Astor Piazzola con una bravissima Laura Manzini al pianoforte e il violino di Accardo che fa volare la fantasia. Poi "La Gitana" di Kreisler con Accardo solista e "Passacaglia" di Handel-Halvorsen in un duetto di bravura tra Accardo e Francesco Fiore e la sua viola. L'esecuzione di Navarra di Pablo de Sarasate con Salvatore Accardo e Laura Gorna è strepitosa e trascinante. E il pubblico è tutto in piedi per il tributo al grande "cremonese" Accardo.
Nelle foto il concerto del teatro Ponchielli e quello del 2007 in San Sigismondo
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commenti
Gualtiero Nicolini
27 settembre 2021 09:05
Piange il cuore vedere la quasi assoluta assenza del Comune alla manifestazione di un grande personaggio che ha dato tantissimo a Cremona. Nessun intervento ufficiale nessun premio ricordo nessuna targa a chi ha sempre portato nel mondo la città di Cremona e i suoi violini classici..così come nessuno ha ricordato il suo grande amico Mosconi !!!
Stesso oblio come per Fiorini che attende da quasi un secolo un piccolo riconoscimento per il suo dono di valore incalcolabile
Ma tant'è questa è Cremona oggi !
Il cdn anlai ho voluto prendere la decisione quindi di assegnare al m' Accardo il premio anlai 2021 per la sua splendida carriera e per la sua vita interamente dedicata alla musica