Piscina. Portesani: chiusura dell'impianto è cifra di una cattiva gestione; ora parli in sindaco Andrea Virgilio
“La mancata apertura della piscina cosiddetta ‘convertibile’ per questa estate 2025, è esattamente la cifra di una gestione complessivamente deficitaria degli impianti sportivi di tutta la città. Non è il singolo caso qui in discussione. E’, invece, il metodo con cui si amministra la ‘res pubblica’ che è deficitario e quanto mai scadente”. Lo afferma Alessandro Portesani capogruppo di ‘Novità a Cremona’ in consiglio comunale.
“Ci sembra alquanto incredibile che l’assessore Zanacchi spieghi il disservizio affermando che la struttura ha ‘notoriamente presentato problemi’ che seppur con interventi non sono mai stati risolti. Mi chiedo se sia possibile che un’amministrazione non pretenda dai suoi tecnici e dal gestore una soluzione completa e definitiva. Come per altro il fatto, ricordato sempre Zanacchi, della ‘degenerazione repentina’. Nessuno si è mai preoccupato di bloccarla e di fermarla prima che portasse al blocco totale dell’impianto. Sono giustificazioni che reggono poco. Anzi aggravano la posizione di un’amministrazione che evidentemente non è in grado di fare programmazione. E non è neppure attrezzata a gestire una qualsiasi emergenza. Cosa da non credere per un blocco di assessori che governa Cremona oramai da decenni”.
“Il dispiacere che dice di provare il responsabile politico della partita è assai assimilabile a lacrime di coccodrillo che poco servono in queste situazioni”, incalza Portesani. “Purtroppo è lo stesso ‘sentimento’ che era stato riversato sulla città ai tempi del blocco della Palestra Spettacolo o di altri impianti finiti nella palude di lavori mai programmati (si ricordi ad esempio il Palazzetto dello sport finito nel dimenticatoio della Giunta Comunale). Mai partiti. Mai organizzati, anche in collaborazione con i privati che li gestiscono, spesso lasciati ai margini dei confronti e delle decisioni. Un vero e proprio scollamento, che emerge in tutta la sua complessità, quando il ‘guasto’ va a toccare direttamente il cittadino. Certo capiamo le ristrettezze di bilancio, che è la scusa che si mette sul tavolo quando le giustificazioni politico/amministrative non reggono più al vaglio della ragione e del buon senso, ma una programmazione oculata eviterebbe anche questi mal di pancia economici”.
“Ecco a questo punto”, conclude Portesani, “‘Novita’ a Cremona vorrebbe ora sentire anche la voce di sindaco Andrea Virgilio. Dica lui cosa si devono aspettare i cremonesi per i prossimi anni in materia di gestione degli impianti sportivi. Siamo pronti ad ascoltarlo”.
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commenti
Laura
29 luglio 2025 13:28
Sono 3 milioni gli euro che Forus aveva promesso di investire sull'impianto cremonese mentre, a quanto oggi consta, ne ha investiti solo 60.000,00 mentre il Comune da 8 anni corrisponde a Forus puntualmente più di 200.000,00 euro per la gestione della piscina, per un totale di 1.600.000,00 euro a cui si aggiungono gli introiti legati al canone pagato dalle canottieri e all'utile derivante dagli ingressi e corsi. Tra l'altro i costi dell'abbonamento mensile sono aumentati da 49,9 euro nel 2023 a 59,9 euro da marzo 2025.
Una riflessione pare d'obbligo: o in Comune sono davvero inadeguati a gestire la cosa pubblica facendo gli interessi della comunità oppure...
Giuseppe F.
29 luglio 2025 15:52
Portesani cosa suggerisce di fare per risolvere la questione a livello pratico (non a parole, perché quelle di certo non gli mancano) ?
Gianluca
29 luglio 2025 18:32
Portesani può suggerire qualsiasi cosa, tanto dall’altra parte non lo prenderebbero in considerazione perché vorrebbe dire che sino ad ora sia il gestore che il Comune hanno fallito (e la loro inadeguatezza anche se palese, non la ammetteranno mai).