Sanità ancora al centro della battaglia: presidio davanti alla Prefettura. Rischio esternalizzazione anche del CUP (Centro Unico Prenotazioni)
Nel pieno di un'emergenza sanitaria e a fronte di una sanità nazionale e regionale che mostrano più di un limite, prosegue a Cremona la battaglia dei sindacati per il rinnovo contrattuale. Ma non finisce qui, perché l'ospedale di Cremona è da tempo al centro di una "rivoluzione" che poco o nulla convince i sindacati (e moltissimi pazienti e concittadini). Il fulcro del cambiamento è infatti nelle esternalizzazioni dei servizi, un processo che rischia di indebolire fortemente l'ospedale di Cremona. Oltre alla prossima esternalizzazione del personale OSS, si apprende di intenzioni dei vertici dell'azienda di esternalizzare anche il servizio CUP.
Inutile dire che tutte queste "novità" stanno alzando il livello dello scontro tra azienda ospedaliera e parti sociali. Proprio questa mattina, dalle 10 a mezzogiorno, si è tenuto il presidio per mobilitare e protestare davanti alla sede della Prefettura in Corso Vittorio Emanuele II. L’iniziativa, spiega il sindacato, "è organizzata all’interno del più generale quadro di proteste e presidi che si svolgeranno nella stessa giornata in tutto il territorio Nazionale, che vedrà la sua manifestazione più importante a Roma".
Davanti alla sede della Prefettura, un drappello di lavoratori e sindacalisti della Uil e qualche vessillo qua e là della Cisl e della Cgil. Stupisce un poco, in effetti, che a fronte della difficile situazione sanitaria cremonese (si pensi alla vicenda Area Donna e in generale alla riorganizzazione dell'ospedale in attesa della nuova struttura voluta dalla Regione) che la mobilitazione sia stata poco "unitaria", con pochissimi rappresentanti degli altri sindacati confederali.
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