15 agosto 2025

Sergio Ravelli, Gino Ruggeri e Maria Antonietta Coscioni, dalle 17 ispezione in carcere ad oltranza

Sergio Ravelli, membro della Fondazione Marco Pannella, dà notizia che la delegazione del Partito Radicale composta da Maria Antonietta Farina Coscioni già parlamentare e presidente dell'Istituto Luca Coscioni, la dirigente di comunità Maria Teresa Molaschi, Gino Ruggeri insignito della medaglia di cittadino benemerito dal Comune di Cremona, ad oltranza sono in visita “ispettiva” nel carcere di Cremona, a partire dalle 17 di oggi che per i cattolici è il giorno dell'Assunzione di Maria, la salita in cielo sia in anima che in corpo della Vergine. Da Radicali, considerate le condizioni in cui tutta la comunità penitenziaria versa da tempo, tra reclusi, tossicodipendenti, malati psichiatrici, disabili, italiani e stranieri, medici, operatori sanitari e agenti di custodia, saremo a fianco di chi, senza pausa, si trova a vivere e lavorare comunque in condizioni di scarsità di risorse umane oltre che economiche, dentro una prigione. Sarà una lunga visita di dialogo, tra le celle, in solidarietà e a sostegno di tutta la comunità penitenziaria.

La delegazione radicale ha deciso di non uscire dal carcere se non dopo aver visitato ogni reparto e conversato con quanti della struttura penitenziaria lo riterranno, nel passaggio tra il giorno e la notte.

 


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commenti


Marco

16 agosto 2025 04:39

La mancanza di accordi di trasferimento stipulati con il paese d'origine con un sistema giuridico diverso e il nostro, difficoltà linguistiche, rispetto dei diritti umani,mancanza di risorse da parte dell'altro paese nel gestire i detenuti trasferiti lasciano il nostro paese in balia di una minoranza di delinquenti stranieri molti irregolari e senza permesso di soggiorno che sono all' onore delle crona he tutti i giorni.
Questo accresce la diffidenza e la paura nei confronti degli immigrati e di conseguenza la difficoltà a trovare lavoro perché la maggior parte non sono istruiti e cadono facile preda dello sfruttamento.
E a questo aggiungiamo l'aumento esponenziale della devianza giovanile figlia della rabbia a causa della difficoltà di integrazione proprio a causa di quanto sopra scritto.
Pochi danneggiano tanti e se a questo aggiungiamo anche il non rispetto delle leggi del vivere civilela non accettazione del nuovo modello di vita e l'integralismo religioso abbiamo il disastro completo.
Il rimedio potrebbe essere rendere meno difficile ottenere il permesso di soggiorno e insistere sugli accordi per i trasferimenti per chi non ha commesso piccoli reati.
Dopo se servono altre carceri per rifare la capienza delle attuali e i pericoli che corrono che vi lavora realizziamole ma non serviranno se non si punterà maggiormente a progetti lavorativi all'interno che girano capacità e qualifiche per un reinserimento nella società..
Un esempio è il carcere di Bollate