Settimana Liturgica Nazionale, riparte da Cremona la riflessione sul senso e i modi del celebrare dopo la pandemia
Ogni conclusione punta lo sguardo su ciò che è stato, ma, soprattutto, sul futuro che si apre. Così è stato anche per l’ultima giornata della 71ª Settimana Liturgica Nazionale: Cremona ha salutato con gratitudine i relatori e gli ospiti intervenuti durante i lavori, senza dimenticare che «la celebrazione di questo evento è una tappa di un cammino già avviato che non si deve certo concludere oggi», come ha ricordato il vescovo Claudio Maniago, presidente del Centro di Azione Liturgica che ogni anno propone questo appuntamento nazionale di formazione e approfondimento liturgico.
La celebrazione della Messa che giovedì 26 agosto ha aperto la quarta mattinata della Settimana Liturgica è stata presieduta dal vescovo di Cremona Antonio Napolioni; hanno concelebrato l’Eucaristia i vescovi Maniago (Castellaneta), Gianotti (Crema) e Lafranconi (emerito di Cremona), i sacerdoti iscritti al convegno e diversi presbiteri diocesani.
Terminata la celebrazione è stato dato spazio a monsignor Angelo Lameri, docente di Liturgia presso la Pontificia Università Lateranense, con il compito di provare ad analizzare lo «stretto legame che esiste tra Messale ed assemblea liturgica, la quale, lasciandosi provocare da questo strumento, è chiamata ad approfondire il rapporto che la lega alla Parola». Nella lettura proposta da Lameri, infatti, «soltanto in questo modo è possibile raccogliere l’invito conciliare a una vera riforma liturgica, secondo cui l’assemblea è parte attiva della celebrazione. Ed è il Messale stesso a porsi come strumento di unità: esso è testimone dell’obbedienza della Chiesa alla volontà del suo Signore, e dunque educa i fedeli a vivere, insieme, nello stesso modo».
Al vescovo di Crema Daniele Gianotti, delegato della Conferenza episcopale lombarda per la Liturgia e la Catechesi, è stata affidata la relazione finale, che ha strutturato a partire dagli interventi delle giornate precedente, tentando di fornire una sintesi conclusiva, ma, allo stesso tempo, propositiva. «Guardare al futuro – secondo il vescovo di Crema – significa ragionare sulla missionarietà della Chiesa, che è già dinamica propria della celebrazione liturgica. Essa, infatti, è un atto pubblico, che rispecchia la vita della comunità e, a partire dalla stessa, ogni fedele è invitato ad interiorizzare la Parola portandola nel quotidiano». In quest’ottica diventa naturale la proposta di «una liturgia vissuta con verità, dignità e bellezza, con riti adattati alle comunità che li celebrano, così che ogni risorsa possa essere valorizzata e coinvolta in prima persona».
Con i saluti carichi di gratitudine di Maniago e Napolioni (prima della preghiera finale) si sono dunque conclusi i lavori della 71ª Settimana Liturgica Nazionale, un evento che ha coinvolto numerosi fedeli provenienti da tutt’Italia. Il formato pensato dagli organizzatori, strutturato per favorire la partecipazione sia in presenza che a distanza, ha dato modo ad oltre duemila persone di entrare in contatto, in vari modi, con i relatori e le riflessioni proposte, dando così un respiro effettivamente ampio all’intera manifestazione.
«Il cammino delle nostre comunità non si conclude di certo oggi – ha sottolineato il vescovo Maniago – perché il convenire dei credenti intorno alla Parola e all’Eucaristia continua nel tempo. Ciò che termina oggi è la nostra presenza nella diocesi di Cremona, che ringrazio, insieme alla quale abbiamo non solo riflettuto, ma vissuto il mistero della presenza di Dio nella storia». Non è mancato, da parte del vescovo diocesano, monsignor Napolioni, «un sentito ringraziamento a tutti i partecipanti, insieme ad un sincero augurio al CAL di poter proseguire quel pellegrinaggio che è iniziato ormai settantuno anni fa, e che permette alle varie comunità del nostro territorio nazionale di riconoscersi come unica Chiesa».
La Settimana Liturgica Nazionale, quindi, lascia la diocesi di Cremona, pronta ad approdare nell’agosto del 2022 nell’arcidiocesi di Salerno-Campania-Cerno. Ed è stato proprio monsignor Andrea Bellandi, arcivescovo della città campana, a voler portare il proprio saluto ai presenti con un videomessaggio in cui si è detto «grato per l’occasione e felice di poter ospitare un evento tanto significativo per la Chiesa italiana».
“Dove sono due o tre riuniti nel mio nome”. Questo il titolo scelto per la 71ª Settimana Liturgica Nazionale. Le relazioni proposte hanno, a tutti gli effetti, posto al centro della riflessione l’assemblea liturgica come luogo di comunione, di condivisione e di incontro con il Risorto presente nella storia. (diocesidicremona.it)
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