15 settembre 2022

Si popola Casa San Facio: 18 studenti arrivati dall’Italia e dal mondo. Entra nel vivo il progetto della Diocesi dedicato agli universitari e gestito attraverso Caritas Cremonese

Comincia a popolarsi proprio in questi giorni Casa San Facio, la struttura appena riqualificata di via Martiri di Sclemo, tra via Dante e viale Trento Trieste, che la Diocesi di Cremona, attraverso Caritas Cremonese e la cooperativa Servizi per l’Accoglienza, ha deciso di dedicare agli universitari. I primi studenti sono già entrati nei nove appartamenti (tre bilocali e sei trilocali) per cominciare a prendere confidenza con gli spazi e con la città.

In tutto saranno diciotto i giovani che abiteranno per almeno un anno a Casa San Facio. Di ogni provenienza. Tredici sono italiani e arrivano da tutta la penisola, isole comprese. Le regioni rappresentate sono Lombardia, Veneto, Sicilia, Puglia, Toscana, Campania e Calabria. Gli studenti stranieri, invece, sono cinque e arrivano dall’America, da Israele e dal Belgio. Diverse le sedi universitarie cremonesi a cui gli abitanti di Casa San Facio sono iscritti: ci sono l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Politecnico di Milano, l’Università di Pavia e l’Università di Brescia.

«Gli studenti che sono arrivati – commentano dallo staff di Caritas Cremonese che sta seguendo l’iniziativa – sono stati piacevolmente colpiti dal fatto che la nostra struttura sia riservata a loro e rappresenti un punto di riferimento per il loro percorso. Molti sono al primo anno e alcuni vengono dall’estero, quindi avevano bisogno di essere accolti in un contesto che li aiutasse a inserirsi in città».

Casa San Facio, infatti, non è solo una casa, ma un’occasione di crescita relazionale e personale. Un educatore e un tutor dedicato accompagna i ragazzi nell’esperienza dell’abitare e del vivere insieme. Altra particolarità, quella legata alla sostenibilità. Gli appartamenti sono stati recuperati con le più moderne tecniche per la riduzione dell’impatto ambientale e del recupero di energia, a beneficio dell’ambiente e dei costi delle utenze.

Il progetto di Casa San Facio, sostenuto dalla Fondazione Arvedi Buschini, in poche settimane ha fatto il tutto esaurito, segno che il contributo concreto della Diocesi alle esigenze di una città sempre più universitaria è stato pronto ed efficace.

«Se la Caritas si impegna nell’accoglienza degli universitari – spiega don Pierluigi Codazzi, direttore di Caritas Cremonese – non è soltanto per rispondere ad un bisogno concreto, cioè quello di avere una casa, ma per far sì che, giorno dopo giorno, il posto in cui uno vive possa esso stesso contribuire alla crescita e alla maturazione, per diventare uomini e donne in grado di prendere in mano il futuro della società. Una casa, quindi, ma anche un’occasione di socializzazione e di crescita umana e interiore, aprendosi alla conoscenza della città, del territorio, delle associazioni sportive e del mondo del volontariato. Caritas intende porre anche un’attenzione nei confronti dei più deboli e degli studenti che partono con qualche svantaggio, di qualsiasi genere esso sia».

Gli appartamenti sono stati arredati anche grazie al contributo di Fondazione Cariplo che ha voluto dare un segno di vicinanza alla Caritas diocesana, attiva da 50 anni sul territorio, con uno sguardo al futuro, sostenendo ancora una volta l’impegno di Cremona verso il mondo universitario.

L’inaugurazione ufficiale di Casa San Facio avverrà in occasione della solennità patronale di sant’Omobono, alla presenza del vescovo Antonio Napolionie delle autorità locali.

Nella foto il direttore della Caritas cremonese don Pierluigi Codazzi


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