14 giugno 2022

Siccità, Lombardia: SOS raccolti nei campi. Coldiretti: serve acqua da invasi. Il sottosegretario Centinaio: chiederemo lo stato di emergenza per la Valpadana

E’ SOS raccolti nelle campagne lombarde, dove a causa della siccità preoccupa la riduzione delle rese dall’orzo al frumento, dai foraggi al mais. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti Lombardia mentre con l’arrivo di Scipione, l’anticiclone subtropicale che nei prossimi giorni farà impennare i termometri, la situazione diventerà ancora più difficile.

Nei campi – sottolinea la Coldiretti – manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. “I gestori dei principali invasi idroelettrici, in un incontro con l’assessore regionale Sertori, si sono detti disponibili a sostenere le portate dei fiumi, ma finora si è mosso poco o nulla – afferma Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia – Il momento è complesso e difficile su più fronti, ma bisogna agire subito mettendo in pratica tutto quello che si può fare ora: insieme alle deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale è necessario quindi rilasciare l’acqua dagli invasi montani indipendentemente dalle dinamiche della produzione di energia”. “In questo momento serve chiarezza e un’azione coordinata anche con i Consorzi di Bonifica – continua Carra –, così come già richiesto da ANBI Lombardia”. 

Non solo diverse produzioni in campo sono già in parte compromesse – spiega la Coldiretti Lombardia –, ma tra gli agricoltori c’è anche chi ha deciso di sospendere le semine dei secondi raccolti proprio a causa della scarsità idrica. Senza acqua – continua la Coldiretti Lombardia – non è possibile garantire la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole dei cittadini in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%.

 La siccità – spiega la Coldiretti Lombardia – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana e ha già determinato danni per oltre un miliardo a livello nazionale a seguito del calo delle produzioni agricole. Ad essere colpito dalla siccità è infatti l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Nonostante le ultime precipitazioni il livello del Po – conclude la Coldiretti – è sceso al Ponte della Becca a livelli più bassi che a Ferragosto 

“Quest’anno la situazione è veramente difficile. La carenza d’acqua sta dimezzando le nostre produzioni. Frumento e orzo hanno una resa bassissima”. A parlare è Cristiano Milanesi, coltivatore e allevatore di vacche da latte di Spino d’Adda (Cremona). “La siccità – prosegue Milanesi – ci mette a durissima prova. Vale anche per i prati stabili, destinati all’alimentazione degli animali che allevo. A causa dell’assenza d’acqua nei fontanili, non abbiamo potuto irrigare i prati: è dimezzata la produzione del maggengo del primo taglio, ed è del tutto azzerato la produzione del secondo taglio”. L’emergenza si è spostata sul mais: “Nella mia zona i fontanili sono totalmente secchi. Sono arrivato ad irrigare meno della metà dei campi di mais. Significa che se non piove, se le cose non cambiano a breve, avrò un calo nel raccolto di oltre il 50 per cento”

"Purtroppo il persistere delle temperature record, unite alla prolungata siccità dei mesi invernali, stanno causando ciò che temevamo: canali per l'irrigazione completamente asciutti e produttori agricoli in grandissima difficoltà. Bisogna intervenire per aiutare la nostra agricoltura, salvare le coltivazioni ed evitare l'abbandono dei campi".  È quanto ha detto il sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. "La siccità - ricorda Centinaio - sta colpendo da tempo l'intero territorio del nostro paese, ma la situazione è particolarmente critica nella pianura padana, dove per la mancanza di acqua è minacciata un'importante percentuale della produzione agricola nazionale e dell'allevamento. Una situazione che rischia di avere conseguenze disastrose sul Made in Italy agroalimentare, e che penalizza ulteriormente il settore, già gravato dall'aumento generalizzato dei costi produttivi e dall'inflazione. A causa della siccità - evidenzia il sottosegretario - ci sono già adesso coltivazioni bruciate e alcuni coltivatori hanno deciso di iniziare il taglio del mais pur con perdite considerevoli per salvare il salvabile, mentre nel delta del Po si registra la risalita del cuneo salino che rischia di compromettere non solo l'approvvigionamento dell'acqua per le campagne, ma anche per uso civile. A tale quadro - ha concluso Centinaio - si aggiunge la guerra in Ucraina e le conseguenze sulla disponibilità di cibo, in particolare di cereali. Per questo porteremo all'attenzione dei ministri Patuanelli e Cingolani la richiesta dello stato di emergenza idrica in Val Padana e la necessità di accelerare interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo per conservare la risorsa acqua e ottimizzarne la gestione"


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commenti


harry

14 giugno 2022 18:06

Il problema della siccità si era già manifestato negli anni 2003/4. Oggi si ripresenta in modo drammatico. La politica nazionale, regionale e provinciale, lungimirante, avrebbe dovuto agire con provvedimenti adeguati per il futuro, ma evidentemente le priorità erano altre! E adesso?