Il Sindaco Virgilio: "Lavoriamo a un piano energetico che parte dal basso e dal territorio, Cremona 20-30 non è più attuale". Il termovalorizzatore avanti fino al 2036
Il sindaco Andrea Virgilio giudica superato il piano energetico 20-30 e sull'inceneritore afferma che andrà avanti almeno fino al 2036. Ecco il comunicato del sindaco.
"Il Protocollo "Cremona 20-30" nasceva con finalità tra loro integrate:
- accompagnare, nel medio periodo, il superamento dell'impianto di termovalorizzazione;
-promuovere interventi finalizzati all'ammodernamento della rete del teleriscaldamento, l'introduzione del sistema di tariffazione puntuale della raccolta porta a porta e del contestuale impegno al raggiungimento dell'85% di raccolta differenziata, iniziative relative al comparto idrico, a quello energetico, strutturazione di una vera e propria energy community per il territorio cittadino.
- abilitare una trasformazione/valorizzazione urbanistica del comparto interessato, anche mediante opportune compensazioni e mitigazioni ambientali.
- prevedere ulteriori investimenti definiti "sperimentali" che potranno essere realizzati col reperimento di fondi regionali, nazionali o della UE"
E sul termovalorizzatore aggiunge:
Alla data odierna, l'impianto di termovalorizzazione è autorizzato da Regione Lombardia fino al 2036. Il rinnovo dell'autorizzazione ha adeguato l'impianto alle nuove BAT (Best Available Techniques) le migliori soluzioni tecniche e gestionali per ridurre l'impatto ambientale dei processi industriali, questo procedimento ha visto coinvolto anche il Comune di Cremona che si è espresso nell'ambito delle proprie competenze.
Ne discende che, per questa Amministrazione, non è opportuno assumere impegni che – direttamente o indirettamente – prefigurino scelte sul futuro dell'impianto oltre l'orizzonte autorizzativo, anticipando valutazioni che dovranno avvenire nei tempi e nelle sedi proprie. Viene dunque meno la finalità principale di Cremona 20-30: l'ipotesi di superamento del termovalorizzatore nel medio termine non è attuale, stante la validità dell'autorizzazione fino al 2036.
Emerge pertanto una coesistenza non coerente all'interno di quell'area; il progetto prevedeva, tra l'altro, un impianto di biometano finanziato da fondi PNRR. La permanenza del termovalorizzatore rende per questa amministrazione impossibile proseguire un disegno che – nelle sue premesse – postulava una diversa configurazione impiantistica complessiva.
Si sottolinea inoltre come la valorizzazione urbanistica e la trasformazione dell'area non si è esplicitata nelle intenzioni progettuali di quel comparto, fatta salva la sacrosanta esigenza di compensazioni ambientali di contesto connesse alla mera previsione dell'impianto di biometano.
Per tali ragioni non si ritiene attuale, né utile, proseguire nelle previsioni del Protocollo "Cremona 20 30" così come concepito.
Ferma la cornice autorizzativa al 2036, gli indirizzi dell'Amministrazione sugli impianti esistenti in quell'area sono:
• sostenere la proprietà/gestore negli investimenti di ammodernamento e negli adeguamenti alle migliori tecniche disponibili e alla normativa vigente (sicurezza, prestazioni ambientali, efficienza);
• mantenere una vigilanza stringente su performance emissive, monitoraggi e prescrizioni;
• assicurare un surplus di trasparenza e informazione verso il Consiglio e la cittadinanza.
Se inoltre Cremona vuole esercitare anche una funzione di ascolto e servizio rispetto ai Comuni di cintura, qualsiasi progetto su quell'ambito dovrà maturare dentro una convergenza con le richieste dei Comuni limitrofi e nel confronto con gli Enti competenti (Provincia, Regione, ARPA, ATS) onde evitare tensioni in un contesto di area vasta. Il metodo è cooperativo, non unilaterale.
In relazione agli investimenti di A2A sul territorio si riconosce e si valorizza lo sforzo industriale in corso, a beneficio del tessuto locale:
• Piano industriale 2024–2035: 220 milioni di euro di investimenti complessivi sul territorio cremonese (45% transizione energetica, 55% economia circolare).
• Rete elettrica cittadina: circa 80 milioni di euro sull'intero arco di piano, per abilitare la crescente elettrificazione dei consumi.
• Teleriscaldamento cittadino: circa 25 milioni di euro.
• Investimenti dal 2022 (città di Cremona, escluso 2025 in corso): oltre 67 milioni di euro complessivi, di cui 37 milioni su reti gas ed elettrica e 29 milioni sull'economia circolare (inclusi 7 milioni sulla rete di teleriscaldamento), oltre agli interventi di adeguamento del termovalorizzatore alle migliori tecnologie disponibili.
• Totale 2022–2035 (solo Cremona): 194 milioni di euro, di cui 126 milioni su reti cittadine (elettrica e teleriscaldamento).
• Iniziative afferenti al Protocollo "Cremona 20 30": investimenti per circa 22 milioni di euro.
• Valore complessivo generato nel 2024 (Sud Lombardia – per Cremona): circa 65 milioni di euro, così articolati: costo del lavoro 36,5 mln €, dividendi 3,7 mln €, imposte/canoni/concessioni 8,7 mln €, ordini a fornitori 14,8 mln €, sponsorizzazioni/liberalità/contributi 1 mln €.
Tali numeri attestano un impegno industriale e territoriale significativo, che l'Amministrazione intende accompagnare, fermo restando il perimetro pubblico di tutela e indirizzo.
Il cammino dell'Amministrazione sul tema energia parte dall'indirizzo programmatico di redigere un Piano energetico territoriale, il PAES costruito "dal basso" con il coinvolgimento dei cittadini, del mondo associativo, dei portatori d'interesse e delle categorie economiche e sociali. In questo percorso i grandi player sono interlocutori importanti, dentro regole chiare: priorità alla salute pubblica, sostenibilità ambientale e sociale, convenienza per l'utenza, sicurezza e resilienza delle reti".
E infine il sindaco Virgilio così sintetizza per punti il nuovo approccio sul tema energetico.
Alla luce di quanto sopra, l'Amministrazione:
1. Prende atto che il progetto "Cremona 20-30" è superato nelle sue finalità originarie e non ne ritiene opportuno il proseguimento/riattualizzazione nelle forme date.
2. Non assume impegni che prefigurino scelte sul futuro del termovalorizzatore oltre l'orizzonte autorizzativo, riservando le valutazioni ai tempi e alle sedi competenti.
3. Sostiene gli investimenti di ammodernamento e adeguamento normativo dell'impianto, a garanzia di sicurezza, efficienza e migliori prestazioni ambientali.
4. Valuta eventuali nuove proposte impiantistiche solo all'esito del percorso partecipativo e in coerenza con la pianificazione sovraordinata e gli obiettivi di decarbonizzazione.
5. Mantiene una costante interlocuzione con A2A per promuovere nuove progettualità sul territorio e ulteriori investimenti finalizzati a incrementare le prestazioni ambientali.
L'Amministrazione conferma un approccio pragmatico e trasparente: tutela dell'interesse pubblico, sostegno agli investimenti utili alla qualità del servizio e alla transizione, responsabilità nel governo del territorio con il coinvolgimento della comunità e dei Comuni limitrofi.
Si resta a disposizione per ogni ulteriore approfondimento nelle Commissioni competenti e in Consiglio".
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commenti
PierPiero
27 settembre 2025 18:53
Mi ritengo mediamente acculturato ma la supercazzola sull'inceneritore non l'ho capita del tutto. Forse perché, diversamente da quella di Tognazzi, questa è prematurata a sinistra.