12 aprile 2021

Un centro per l'accoglienza e l'assistenza nel Corpus Domini. La proposta al Comune del parroco di San Daniele Po

Torna l’interesse sul monastero e l’ex chiesa del Corpus Domini, recentemente ripuliti dai volontari dell’associazione Cremona Rinascimento. A richiederne l’utilizzo, sotto la forma del comodato d’uso, è un gruppo di volontari coordinati dal parroco di San Daniele Po don Roberto Musa, cappellano del carcere di Cà del Ferro, con lo scopo di farne una struttura destinata ad ospitare attività di assistenza all’handicap, con la possibilità di realizzare una serie di miniappartamenti nel chiostro. Nei giorni scorsi vi è stato un incontro interlocutorio in Comune nel corso del quale don Musa avrebbe manifestato anche l’intenzione di chiedere la riapertura al culto della ex chiesa di via Chiara Novella, dove negli anni Ottanta aveva sede un’officina ed una concessionaria d’auto. Una scelta, ovviamente legata ad una decisione in tale senso della Curia vescovile di Cremona. Di certo per l’immobile, già inserito nel piano delle alienazioni del Comune di Cremona e negli ambiti di recupero urbano, si apre una diversa possibilità di utilizzo, dopo che già nei mesi scorsi ne avevano proposto l’utilizzo anche gli studenti del collettivo Il Megafono.

Il commesso dell’ex cavallerizza e della ex chiesa del Corpus Domini sono proprietà comunali dal 2004, quando vennero acquistati dal Demanio per 2.100.00 euro esercitando il diritto di prelazione. Il complesso immobiliare della Caserma Sagramoso e Monastero del Corpus Domini, situato tra via Chiara Novella e via Giovanni Carnevali, è composto da tre corpi di fabbrica con caratteristiche architettoniche e stati manutentivi differenti costituiti dall'ex Cavallerizza, ex sede Scout ed ex Monastero Corpus Domini. La vendita del complesso era soggetta al restauro conservativo degli interni e degli esterni, alla destinazione di uso pubblico coerente al Piano di recupero di iniziativa pubblica del Parco dei Monasteri, ed in particolare sale da musica, danza, auditorium, attività scientifico didattica superiore, attività commerciali, artigianali, uffici, purché connesse alla liuteria e all'artigianato artistico.

Per la Cavallerizza, in particolare, si prevedeva  un auditorium per la musica sinfonica da circa 600 posti con palco per complessi da 150 elementi, sala prove ed annessi; per la chiesa del Corpus Domini una sala per la cameristica da 165 posti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti