10 marzo 2025

Una nuova ciclabile tra Cremona e il circuito di San Martino? In realtà ne esiste già una, che segue antiche centuriazioni e nuove ciclabili. Basterebbero investimenti minimi: perchè non sfruttarla?

Spesso si sente parlare di una 'nuova' ciclabile che possa collegare in treno più bici il Cremona Circuit di San Martino al Lago e Cremona (lo ha ipotizzato recentemente proprio il Presidente della Provincia Roberto Mariani, in un'ottima di mobilità sostenibile e incentivo turistico, ndr).

Ma una ciclovia che connetta l'autodromo alla rete ferroviaria Cremona-Piadena-Brescia-Parma-Casalmaggiore-Milano, esiste già. Da secoli.

E’ stata individuata con un lavoro certosino di connessioni e mappature da diversi appassionati storici locali sulle pagine social di "CremonaSera", "Cremona Antica" e "Sei di Casalmaggiore Se" ed è disegnata nelle carrarecce dei campi che seguono i cardini della centuriazione del 40 a.c. seguendo le intuizioni dei massimi tra i ricercatori storici del territorio, dai Fratelli Anghinelli a Ugo Gualazzini, da Costantino Rosa a Mirabelli Roberti e Furio Durando a Don Parazzi e di appassionate e studiose come Michela Garatti e Anna Zanibelli.

Segue antiche partizioni agrarie e connette la stazione di Piadena, facilmente raggiungibile in 125 minuti da Milano e Brescia, all’Argine Maestro e alla futura Ven.To. Passa dai resti della Postumia a Recorfano, superando la Delmona a Voltido per arrivare alla cappella di Sagradello a Solarolo Rainerio, teatro della sconfitta di Matilde di Canossa nel XI secolo ad opera di truppe cremonesi guidate dal Vescovo, a meno di un chilometro in linea d’area dal circuito Angelo Bergamonti. Tocca punti paesaggisticamente unici della provincia, e beni storici di una bellezza senza pari come Castelponzone, il Santuario di Caruberto e la Cascina di San Faustino e Jovita con la sua tradizione, la persecuzione delle prime comunità cristiane operata dall’imperatore militare Decio del 250 d.c., raccontata ancora oggi dai vecchi della zona. E si collega con l’argine dalla stupenda Chiesa Vecchia di Scandolara, già presente in epoca romana con una torre di origine non ancora definita con certezza, riedificata dall’Imperatore Barbarossa nel XII secolo. Da lì prosegue fino a Casalmaggiore attraverso Gussola e la sua stupenda lanca, oppure, svoltando a destra arriva a San Daniele e all’attracco di Isola Pescaroli per poi completare l’anello connettendosi a Gerre al Parco del Morbasco e Cremona.

I costi per la sua messa in opera sarebbero irrisori, basta solo della segnaletica possibilmente non invasiva, l’attraversamento della Giuseppina con un semaforo a chiamata, un cordolo per biciclette alla Stazione di Piadena e una strada che costeggi la ferrovia sino all’inizio del percorso.

In foto, alcuni dei luoghi di interesse storico che sorgono lungo il tracciato ipotizzato dall'autore, evidenziato sulla mappa allegata

Stefo Mansi


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commenti


Eugenio

10 marzo 2025 19:26

Vorrei un gpx per provarla

Vacchelli Rosella

11 marzo 2025 08:02

Di fatto le piste ciclabili extraurbane, peraltro molto poco frequentate, sono un assist alla cementificazione dei territori. Cosa c'è di ecologico nel progettare una pista ciclabile mi permetto di dire 'di servizio' ad un impianto quale il circuito di San Martino che ha comportato la cementificazione di un'ampia area agricola e che aggrava con gli scarichi della sua fiorente gestione la già compromessa vivibilità di un territorio che ha il triste primato in Italia e in Europa per morti da tumore e per morti precoci da polveri sottili e CO2? Il progetto porta acqua al mulino del circuito almeno mediaticamente, non certo alla vivibilità del nostro territorio e soprattutto viaggia sul binario opposto a quello che fa sì che nel mondo (Parigi, Olanda, Germania, Usa, Canada ....Cina compresa adesso) si punti alla decementificazione dei suoli. Si guardi avanti e a quello che difende il diritto alla vita dei cittadini. E primum: non nuocere con l'aggiunta di cemento a cemento.

G.Trubbiani

11 marzo 2025 12:11

Fatela conoscere meglio.
Io desidero andare.
Saluti
G. Trubbiani