23 maggio 2025

Ivana Spagna fa ballare il pubblico del San Domenico. Grinta, ironia, cuore e... simpatici ospiti

Il Teatro San Domenico ha ospitato ieri sera, con grande successo di pubblico, la data di apertura del nuovo tour di Ivana Spagna.
 Si apre il sipario. I musicisti sono già posizionati: Davide "Rivaz" Riva al Piano Elettrico, Alberto "Paddo" Paderni alla Batteria e Marco "Pochill" Soncini alla Chitarra.
Tre gli schermi sui quali vengono mostrate immagini del passato dell'artista, soprattutto in concerto, ma anche con i suoi amati animali.
 
Il concerto si apre con "E io penso a te", pezzo del 1996. Il pubblico già applaude deciso, fin dalla prima apparizione di Ivana.
Poi l'artista si rivolge al suo fonico: "Mi alzate il generale per favore?"
Sincera, aperta al dialogo: "Scusate, ma stasera è la prima del tour e può succedere di tutto. Speriamo che il Signore ce la mandi buona! Avrete anche notato che è tutto più tecnologico, abbiamo anche la batteria elettronica pad!"
E poi continua: "Sapete che io, oltre a cantare, voglio regalarvi un sorriso." Ed esegue "Lupi solitari" del 1996 e "Indivisibili" del 1997.
 "La prima data ti fa battere il cuore. – commenta ancora – "Vuoi sempre dare il massimo, ma non sai se lo potrai fare. Ora eseguirò un brano che ho dedicato alle persone che ho amato di più al mondo e che ho perso: i miei genitori. Voglio ringraziarli per tutti i sacrifici che han fatto per me e per mio fratello. Non eravamo umili, eravamo proprio poveri. In casa Spagna non c'erano soldi, ma c'era tanto amore e sono grata per questo."
Ed esegue "Davanti agli occhi miei", pezzo del 1995.
 Segue un brano iconico: "The sound of silence" di Simon & Garfunkel e poi la sua canzone del 1996 dal titolo "Ti amo".
 "L'edizione di Sanremo in cui mi sono divertita di più è quella del 2008 in cui Loredana mi invito a cantare nella serata duetti. Passai con lei un'intera settimana e fu un'esperienza indimenticabile."
Ed esegue quindi "Musica e parole", brano di Loredana Bertè, in memoria di quell'anno.
 Commenta ancora: "Ho avuto storie belle, ma sono sempre naufragate. Forse sono un disastro. E adesso curo i gatti, sono loro la mia famiglia, sono animali che ho trovato per la strada. Per l'ennesima storia andata a male ho scritto la prossima canzone."
Si esibisce con "Dov'eri" del 1997 e il pubblico acclama.
Poi si cimenta con "Colpa del sole" del 1996.
 Se possiamo dividere il concerto in due parti, qui finisce la prima. Poi nella seconda cominciano i colpi di scena. D'altronde, in un'intervista, Ivana l'aveva annunciato: "Aspettatevi di tutto dalla data zero!".
 Piccola pausa per l'artista, mentre si esibiscono i musicisti in assolo, ma poi rientra subito, vestita da angelo, con meravigliose ali bianche, finta neve che scende e sugli schermi l'interno di una chiesa, per cantare "Hallelujah" di Leonard Cohen. Applausi a non finire.
Veloce cambio d'abito ed esegue "Caruso" du Lucio Dalla. 
Dopo due cover, si esibisce con un suo pezzo del 2000, "Con il tuo nome".
 Poi primo assaggio di musica dance con "T'amo t'amo t'amo", brano ispirato a "T'amo amore t'amo" di Salvo Nicolosi che il dj Nuzzle ha deciso di remixare e poi di chiamare per un duetto Ivana Spagna visto che si tratta di "Easy lady" in italiano.
 Le sorprese non sono finite e Ivana annuncia un ospite che arriva da molto lontano. Poi si corregge: "Scusate, non ci vedo bene, ho sbagliato momento!" e canta "The best" di Tina Turner, raccontando di avere avuto la fortuna di festeggiare con lei un compleanno, mentre sugli schermi passano le foto di quel party.
 
Arriva dunque il momento già annunciato. E sul palco compare un leone gonfiabile gigante che annuncia il brano "Il cerchio della vita", versione italiana di "The circle of life" di Elton John che nel 1994 scelse la sua voce per interpretare la colonna sonora de "Il re Leone".
"All'inizio cantavo solo in inglese e facevo musica dance. La svolta l'ho avuto grazie a Elton John e poi a Sanremo." - spiega l'artista prima di eseguire "Gente come noi".
Ivana nel 1995 fu, infatti, chiamata da Pippo Baudo all'Ariston per esibirsi con questo brano: fu il primo che scrisse in lingua italiana e che arrivò terzo al Festival.
 Arriva poi il momento in cui Ivana Spagna riesce a far alzare quasi tutti gli spettatori per ballare, grazie ad un medley di musica dance, mentre sugli schermi scorrono le sue fotografie degli anni '80.
Presenta poi un altro grande ospite, un amico che scherzosamente finge di essere il dj francese Kungs che riprese nel 2022 la canzone "Clap your hands" che Spagna, insieme ad altri autori, scrisse nel 1984.
Per introdurre il gran finale, le basta dire semplicemente poche parole: "Non sbaglio se andiamo nei miei anni '80?"
Ed esegue "Easy lady" e "Call me" del 1987.
Pubblico in visibilio, tutti in piedi e sotto al palco a ballare. Il Teatro San Domenico si trasforma.
 Dopo i ringraziamenti finali, esegue la versione originale (o, come dice, lei "Più o meno originale, vediamo se ce la faccio!") di "The Rhythm of the Night" scritta nel 1993 da Giorgio Spagna, in arte Theo, il fratello di Ivana.
Al termine del concerto, come di consueto, per fare gli onori di casa, il Presidente della Fondazione San Domenico, Guido Giordana e il delegato del CdA al teatro, Gianluca Savoldi, hanno consegnato i fiori all'artista, complimentandosi con lei.
Sono state due ore piene di energia e cariche di adrenalina: più che un semplice concerto, un vero e proprio show.
 

 


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