Cogliamo l’occasione per trasformare in opportunità le difficoltà che viviamo!
Ottimisticamente avevamo pronosticato che la “soluzione” Draghi, attuata dal Presidente della Repubblica, non solo non aveva altre scelte ma che che avrebbe aperto una discussione tra e dentro le forze politiche sul sovraccarico delle improvvisazioni e sulla evaporazione della Politica. Al momento in alcune forze politiche ci sono accese discussioni, lacerazioni e cambi di Dirigenti: vedi il Pd con Enrico Letta nuovo Segretario e i Cinque stelle con all’orizzonte Giuseppe Conte. Dobbiamo prendere atto che l’attuale Governo, con quasi “tutti dentro”, è stato il naturale approdo di una lunga storia della “non Politica”, di Partiti non veri, di Sindacati senza mordente e di un pluralismo associativo culturale e sociale in sofferenza. – dichiara il Segretario provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – Mi auguro che Draghi riesca a sciogliere i complessi nodi sanitari ed economici di una stagione terribile. Già si intravvede, anche se non ancora decisamente, una certa inversione di marcia. Però dobbiamo trascorrere questa fase congiunturale senza rischiare che alla fine ci si ritrovi ancora nel magma delle debolezze. Bisogna coinvolgere persone che badano all’essenziale senza ricorrere a esaltazioni mediatiche e ritrovare la strada della Democrazia insieme al primato della Politica e alla sacralità del Parlamento che è il depositario della sovranità popolare. – continua Giuseppe Trespidi – Il Governo Draghi può svolgere un grande ruolo nella misura in cui le molte energie silenziose saranno messe in condizione di agire per rimuovere le scorie di una lunga stagione affollata da illusionisti. Quindi questa fase può essere utilizzata con coraggio per far uscire dalla minorità in cui si trova la Politica e delineare un progetto di Comunità che per troppo tempo è stato sostituito dalla scomposta folla di capi e sottocapi portatori di visioni anguste. Gli pseudo partiti debbono uscire dalla precarietà per essere animatori di progetti di crescita e di civiltà abbandonando rendite di posizione e populismi senza sbocchi. Allo stesso tempo pensiamo che la Politica debba ricominciare a svolgere il suo ruolo ovvero: studiare, analizzare, pensare, proporre e fare per migliorare la vita dei cittadini.
Ma tutto questo non si raggiunge per decreto o per appelli. Un mondo della cultura, del lavoro, dei ceti medi produttivi, dei giovani, oggi smarrito deve riprendere a vivere. Bisogna dare delle prospettive alla comunità senza generare illusioni. Con la forza della responsabilità bisogna ritrovarsi con una idea di Paese. Occorre iniziare la ricostruzione, senza sprecare “il tempo del potere con la sola preoccupazione di conservarlo”.
Riuscirà Draghi a dare la svolta necessaria a salvare la Repubblica minacciata da troppe conflittualità e incompetenza? Mi auguro di si. Non, dunque, un Governo Draghi a tempo ma una possibile soluzione alla crisi del sistema: ritrovare la Politica, salvare la Democrazia lasciata in ostaggio per troppo tempo agli azionisti di un “mondo” senza memorie e idee!
Un’Area di Centro deve ritrovare voce e rappresentanza. – conclude Trespidi - Le ultime vicende hanno smentito quanti dicevano che il Centro ormai era improponibile. C’è bisogno di Centro per governare con saggezza. Le esperienze democratiche cristiane e laico riformiste debbono essere un riferimento. Ognuno faccia la propria parte per ritrovare nella nostra storia migliore le ragioni per ricostruire.
Cremona 15 marzo 2020
Giuseppe Trespidi - Segretario Provinciale UDC Cremona
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