A Boario fioriere in cotto lungo i marciapiedi con lo stemma della città. Quanto starebbero bene anche a Cremona, "città del cotto"
Boario (BS): quelle che vediamo sono 15 fioriere che delimitano il marciapiede dalla sede stradale. Oltre alla protezione pedoni fanno da deterrente alla sosta dei veicoli.
I vasi sono in pietra "simona" ed in rilievo lo stemma del Comune di Darfo Boario Terme. Per storia e tradizione, la pietra simona può essere definita quale pietra camuna per eccellenza. Essa non solo permette di riscoprire radici profonde (Parco Archeologico di Luine) di un luogo, ma anche di recuperare manufatti di un tempo, come fontane e portali.
Nel racconto dei testimoni, la pietra simona è sia materia prima d'artista che oggetto di lavoro di scalpellino.
Con i fiori variopinti, danno un'ottima immagine. Cremona potrebbe seguire l'esempio di Darfo utilizzando la tradizione del cotto. L'idea del "cotto", starebbe benissimo anche da noi. Tipo piazze del Comune, Stradivari sempre disadorne. Ma stanno bene ovunque. Perché la città è bella e meriterebbe di più.
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commenti
Manuel
12 luglio 2023 21:27
Va bene l’estetica e l’attrattiva, ma non aggiungiamo ulteriori incombenze all’arredo urbano: sarebbe già buona cosa che l’amministrazione riuscisse a mettersi in carreggiata con l’esistente. Tutto ha un costo ed in periodi di magra è meglio non esagerare. Ricordo come le serre comunali siano state esautorate dei loro compiti e le competenze dovrebbero essere passate ad AEM/A2A. La manutenzione e la rivisitazione del verde pubblico è delegata a cooperative o aziende esterne (magari anche di Agrigento), le quali osano farsi pagare (?!) e non necessariamente eseguono i lavori meglio dei predecessori... che pure non erano fenomeni.
Se poi il solerte Tomasoni, mi giurasse che Boario Terme potrebbe, a buon titolo, rappresentare un angolo di Austria all’interno della Lombardia, varrebbe la pena assoldare o rapire quegli amministratori e presentarli impacchettati l’anno prossimo al popolo cremonese in procinto di votare.
Non conosco Boario, sicuramente Cremona e le sue campagne sono lerce e maltrattate, ma di desolante abbandono, in giro per l’Italia ne ho visto parecchio. Qualche posto si salva o se la cava meglio.
Tutto ciò, per dire che gli italiani dovrebbero recitare un po’ il mea culpa per la capacità di fregarsene dell’eredità ricevuta: il Paese più bello del mondo.
claudio
13 luglio 2023 16:07
Ho frequentato la Valle Camonica, spaziando in lungo ed in largo, cinquant'anni fa come "villeggiante" e la ricordavo non propriamente turistica" come il trentino, escludendo i classici paesi noti (Ponte di Legno, Borno, Boario, i paesi lungo lago d'Iseo ecc.) ed ora vedendo i programmi delle varie emittenti televisioni locali, devo dire che sono stato più che positivamente colpito dal cambiamento strutturale delle varie località, anche minori, favorendo il turismo. Complimenti!!!!!!!!!
Mariateresa
14 luglio 2023 12:20
Le fioriere in città starebbero molto bene e sarebbero un tocco di bellezza ad un centro città con bei monumenti, ma squallido per sporcizia e incuria.
Se si dovessero adottare sarebbe essenziale innaffiare e curarle e non eliminarle se, causa l'incuria, diventassero secche, brutte e magari ricettacolo di rifiuti.
Quando una città decide interventi di miglioramento deve ritenersi obbligata a mantenerli. Altrimenti sarebbe tutto da rifare