25 giugno 2024

A Cremona ha perso la politica e la voglia di risolvere i problemi

La prima cosa da dire è che abbiamo perso di pochissimo, solo 190 voti in una città di 70 mila abitanti. Ho imparato molto da questa campagna elettorale; ho conosciuto persone straordinarie, ho guadagnato delle amicizie e scoperto posti e realtà di Cremona che non conoscevo. Ho deciso di mettermi in gioco, parlare con tanta gente ma, soprattutto, ascoltare la gente e penso che questo abbia fatto la differenza. Infatti, la civica Novità a Cremona ha fatto la differenza, più votata della Lega, di Forza Italia e delle altre civiche, ha fatto la differenza grazie alle persone che Alessandro ha scelto, e per il modo con cui ci siamo posti, ascoltando e proponendo alternative, idee e progetti, anche se a volte definite mirabolanti; almeno abbiamo proposto delle idee.

La mia prima delusione è stata quella del livello politico della città; ho sempre avuto a che fare con la politica ma non l'avevo davvero toccata da vicino. Una classe politica acerba, anche se molti hanno addosso la "vecchia pelle" come si dice in cremonese; giovani nati vecchi ed altri (la maggior parte) invecchiati male in politica.

Una dialettica scadente, temi mediocri, progetti desueti e programmi triti e ritriti, vecchi di dieci anni. La campagna elettorale ha poi preso una deriva sguaiata da quando la sinistra, esauriti i temi da trattare nelle prime settimane, ha iniziato a screditare il candidato sindaco Portesani, non avendo più elementi da proporre, non avendo novità, non avendo progetti se non quello di consolidare il proprio status (e in questo è riuscita a raggiungere il suo becero scopo). Portesani non aveva scheletri nell'armadio, lindo e pulito, onesto e coraggioso, ma l'alone di allusione che potesse averne ha convinto qualcuno a non fidarsi del cambiamento.

"Si scannano su tutto, ma poi non cambia niente", cantava Gaber e così sarà. Rimarrà a Cremona una tangenziale impraticabile, un centro deserto, un commercio in deriva, periferie abbandonate e trascurate, lavori incompiuti, un palazzetto che ospita quattro squadre di serie A, diroccato, senza una zona stampa, senza servizi e senza dignità. Peggiorerà la piaga dell'inquinamento, che fingiamo di non vedere, se non il giorno in cui viene pubblicata la classifica delle città più inquinate d'Europa, in cui gioiamo di non essere i primi ma i secondi o terzi.

Non verrà condotto un serio studio epidemiologico, che non avrebbe avuto lo scopo di puntare il dito contro un settore piuttosto che un altro, ma di capire l'origine del preoccupante numero di tumori che affligge il nostro territorio, per poter intervenire con politiche a lungo termine.

Non verrà bonificata l'area Tamoil, che continuerà ad inquinare le falde di Cremona e il più grande fiume d'Italia, rimarrà inutilizzata, in degrado, togliendo decoro alla nostra bella città.

Non verrà affrontata la questione della sicurezza, perché tanto è solo una paura percepita, come ci spiegano quelli che conoscono a memoria i dati al confronto in piazza.

Rimarrà il turismo di passaggio, quello delle sei ore alla festa del torrone, rimarrà tutto così com'è, questa situazione Cremonese, un po' annoiata, lamentosa, stagnante, anche perché peggiorare è estremamente difficile.

Di fatto, chi ha perso e chi ha vinto? Si dice che quando ci sono le elezioni nessuno perde, perché tutti dichiarano di essere soddisfatti del proprio risultato. Io, che non vengo dalla politica, dico invece che tutti hanno perso. Che abbiamo perso come coalizione, l'ho già detto nelle prime righe, ma chi ha perso è la politica.

La politica dei partiti ha fallito, a partire dal centro destra che non è stata in grado di unire le correnti e le sotto correnti interne, che non è stata in grado di definire un proprio candidato all'interno dei partiti (rimanendo convinto che Portesani sia stata la scelta giusta) e che non sono stati in grado di correre insieme uniti, ma rivali di vecchie questioni, egoismi, vendette di basso livello, scherzi maliziosi in piena campagna elettorale; disposti a perdere le elezioni e farle perdere a tutti pur di ottenere un regolamento di conti interno che non frega a nessuno.

Da qui deve partire un ripensamento serio dei partiti che non sia solo quello del nome del leader provinciale ma un cambio di approcio alla politica, più di prossimità e meno ideologico.

In questa Campagna elettorale è stato Portesani a dare le carte ai partiti, gli stessi che ora dovrebbero guardare a lui per una leadership di Grande visione, in cui confluire, un progetto liberale strategico per il territorio in cui garantire le identità originarie ma in cui ci si lascia alle spalle, ruggini e vecchi attriti che hanno portato al fallimento di questo risultato in cui perdono tutti. Un nuovo progetto di unione che non manchi gli appuntamenti elettorali non solo cittadini ma anche per le scelte che riguardano il territorio e di più ampio respiro, ricordando a tutti che per la terza legislatura di fila Cremona non ha un assessore in giunta regionale.

Hanno perso i partiti di centro sinistra, stanchi deboli, arroccati nelle loro certezze a cui si riconosce l’unico merito della capacità mobilitativa, sufficiente a consolidare i pochi voti del primo turno, “corto muso “ direbbe Allegri. Ma il regolamento di conti interni è già iniziato con la prima testa auto-decapitata in casa PD.

Perde l’amministrazione uscente che non ha saputo convincere i suoi cittadini, avendo tempo ( 10 lunghi lunghissimi anni), modi e strumenti, non so come Pizzetti riuscirà a far una giunta alternativa Ops volevo dire Virgilio.

Ha perso il senso civico, la mancanza di desiderio di onorare il proprio dovere attraverso il diritto di voto. Ogni tornata elettorale ci si stupisce della scarsa affluenza ma stavolta è stata ridicola, svilente, ed emblematica, fotografia di una città lamentosa ma non disposta al cambiamento, incapace di rischiare di prendersi responsabilità, perennemente a ruota. E cosi ci troviamo un sindaco all’altezza della città.

71 mila abitanti 56 mila aventi diritto, un sindaco eletto con 13 mila scarsi voti, un dato che deve far riflettere su come un pugno di voti possano modificare le sorti e il futuro di una città.

Quindi perdono tutti? Quasi, qualcuno vince, qualcuno che era convinto di perdere che era rimasto deluso dal grande risultato positivo di Portesani al primo turno, e che gioisce nel vedere gli altri perdere, vince chi non si è candidato sindaco per paura di non farcela contro un candidato valido e leale e ora sarà lui a comandare in comune facendo amministrare qualcun altro.

La sconfitta però demoralizza qualcuno ma di certo non me, pronto ad imparare dagli errori, pronto a rimboccarmi le maniche e ripartire con più grinta per far del bene e portare contributi laddove richiesto, perché questo è solo un inizio.

Carlo Maria Recchia


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commenti


Pasquino

25 giugno 2024 20:25

Vero hanno perso tutti e abbiamo perso noi o meglio abbiamo constatato quale e' il.livello dei politici nostri
PD solo inciuci e rendita di potere e genuflessione ai potenti destra capaci solo di farsi dispetti tra partiti e correnti
Interessi per i cittadini zero per gli affari tanti per spartizione di posti e mantenimento statu quo tutti
Cremona una città morta

Vacchelli Rosella

26 giugno 2024 14:01

"Novita' a Cremona- IL PROGRAMMA – Cinque i temi portanti del programma di “Novità A Cremona”: giovani, università, impresa; natalità e famiglie; riforma del welfare; turismo e commercio; Cremona capoluogo."
Questo il programma della lista "Novità a Cremona".
Ci si è impegnati nero su bianco contro l'inceneritore, l'impianto biometano, il polo logistico, il nuovo ospedale, l'autostrada CR-MN, "l'altra Ilva che uccide in silenzio”(dr. Paolo Ricci), l''inchino' alla privatizzazione della sanità sul territorio, il NO alla messa a punto di un serio studio epidemiologico che faccia luce sulle cause del preoccupante numero di tumori che affligge il Cremonese, la cementificazione selvaggia, l'inquinamento dell'aria che non possiamo non respirare e dell'acqua che non possiamo non bere, l'inquinamento del Po (e pro la rinaturazione dello stesso), .....?
Questo avrebbe fatto la differenza ma non c'è stato nulla (nero su bianco) del genere. O forse mi sono persa qualcosa?
".....Portesani non aveva scheletri nell'armadio, lindo e pulito, onesto e coraggioso, ma l'alone di allusione che potesse averne ha convinto a non fidarsi del cambiamento" leggo qui.
Ma non è questa la ragione, almeno da parte mia, della mancata fiducia. Il fatto è che mancava all'appello una coraggiosa e dichiarata ai 4 venti volontà di cambiamento. Da parte di Portesani come, ma era scontato, da parte di Virgilio.
Si è scelto di giocare da una parte e dall'altra a lustrare gli argenti mentre la casa brucia.

Manuel

26 giugno 2024 16:47

Recchia è giovane, non ha capito che Portesani e Virgilio potevano anche presentarsi insieme: magari amministrare in alternanza.
La cerimonia del doppio abboccamento non era, a mio avviso, frutto di garbo istituzionale (sostenuto da Portesani), ma tattica mirata ad irretire una delle due coalizioni, poiché Portesani aveva (ed ha) ben capito come i contendenti molto si somigliassero nella pratica. Virgilio aveva intuito come la Circe Portesani avesse tentato, confuso la sua comunità ed ecco l’irrituale auto-candidatura atta a stroncare sul nascere le possibili debolezze dei suoi. Il PD dopo una settimana non aveva ancora accettato la candidatura!?
La differenza insormontabile tra le due parti emergerebbe con le ciclabili a sinistra e la strada sud a destra. Questi sarebbero temi ideologicamente incompatibili? Queste differenze giustificherebbero la siderale distanza tra le compagini ed evidenzierebbero le grandi novità dispensate per scaldare i cuori?
Nessuno dei due papabili sindaci ha dedicato interesse all’impellente tema della pubblica salute o del cesio, durante il faccia a faccia serale!
I veri delusi dal torpore elettorale sono i quattro candidati espulsi al primo turno: questi sì potevano rivendicare una nuova visione della città.
Sfogo e critica a parte, Recchia fa bene a continuare nella sua passione politica e non posso che ringraziarlo per l’impegno profusi.

paoloG

26 giugno 2024 19:24

Carlo Maria Recchia, se davvero è interessato alla politica ed alla salute della città più inquinata d'Italia, si impegni a rispondere a Manuel e Rossella e si faccia promotore, tramite Portesani, di interrogazioni e mozioni per dare risposte ai cittadini in merito allo studio epidemiologico ed alla radioattività "in diminuizione", tanto per citare due temi che in campagna elettorale i candidati sindaco si sono ben guardati anche solo di nominare

Athos

26 giugno 2024 20:48

Molto lucido questo commento e apprezzabile visto la giovane età del candidato. Azzeccato il finale in cui si dichiara chi è il vero vincitore, Pizzetti , per conto di Arvedi