17 gennaio 2023

Cremona Solidale, manca una strategia del Comune

Assente ieri in Consiglio Comunale per motivi di lavoro intervengo sul piano programma di Cremona Solidale.

Come ogni anno Cremona Solidale si ritrova a dover produrre un piano programma annuale sulla base di un piano programma triennale approvato in precedenza ed in ottemperanza delle linee guida che le giungono dall’azionista di maggioranza, il Comune di Cremona.

Detto questo, se il piano programma che abbiamo letto è il frutto di linee strategiche dettate dal comune non possiamo far altro che pensare che le idee siano finite da un pezzo! 

Negli ultimi anni è stato un replicare i medesimi concetti, che per carità sono assolutamente legittimi e condivisibili, ma che a nostro avviso non hanno nulla di strategico. 

Riteniamo che le “best practise” in sanità siano dovute a prescindere da un piano programma, e al di là delle tante belle parole, non vediamo una vera programmazione strutturale nel tempo. 

Per esempio sulle celebro lesioni, un progetto di sicuro interesse e di grande valenza sociale, già riportato nel precedente piano programma, non vediamo nessun  accenno alle tempistiche di realizzazione, ai percorsi autorizzativi, agli spazi dedicati, ma soprattutto al finanziamento del progetto; chi paga? Dove possiamo leggere il piano programma ed il piano economico finanziario di questo eccellente progetto?

Altro punto richiamato in più parti del documento, l’iterazione con ASST; si parla di casa di comunità ed ospedale di comunità, non ci sembra che nei progetti  di ASST sia mai stata citata Cremona Solidale, ad eccezione di una sperimentazione sulle dimissioni   protette dall’ospedale verso la clinica riabilitativa. 

Altro punto lo sviluppo dell’ADI, sviluppare un servizio domiciliare capillare oltre ad avere un costo elevatissimo necessità di molte figure professionali e non ci sembra che al momento ci siano disponibilità economiche per investire sul servizio, ne ci sia esubero di personale da poter dedicare al servizio.

Per tanto spiace dover leggere tantissimi e bellissimi spunti, ma tutti senza linee progettuali precise, definendone modi, tempi, strumenti e soprattutto piani economico finanziari dai quali si evinca la sostenibilità economica.

Questo nostro pensiero non vuole essere disfattista, anzi apprezziamo le tante belle parole profuse nel documento, ci sembra però che siano sempre le stesse belle parole che non abbiano nulla di veramente propositivo.

Considerando che per fare progetti si deve necessariamente pensare ad un piano investimenti di medio lungo termine, non ci sembra che i risultati di Cremona Solidale siano così esilaranti da poter pensare di progettare un qualcosa in grande, e a quanto ci risulta non ci sembra che ne Fondazione Città di Cremona, proprietaria degli immobili, ne tanto meno il Comune di Cremona abbiano intenzione di investire; spiace dunque dover vedere che dei 23 mil di euro che ogni anno spende l’assessorato alle politiche sociale di cremona solo una minima parte, oseremmo dire irrisoria, di compartecipazione,  arrivi nelle casse di Cremona solidale. Ma dove sono quindi i fondi a  finanziamento di una progettualità vera e duratura, che possa in futuro  veramente autofinanziarsi e creare valore aggiunto?

Come si può dunque pensare di poter essere proattivi e propositivi sul territorio senza una vera progettualità? Notiamo invece che le uniche vere progettualità sono legate direttamente  alla direzione strategica aziendale, Cda, Direzione generale e Direzione Clinica. 

E siccome la massima autorità sanitaria sul territorio comunale è il Sindaco, ci chiediamo a questo punto che idea di sanità territoriale abbiano le nostre istituzioni locali.

Rimaniamo quindi in attesa di capire quanto si riuscirà a fare di questo sedicente piano programma oltre al fatto che ci piacerebbe essere informati sullo stato di avanzamento lavori della palazzina storica di Cremona Solidale, che tipi di attività si pensa di mettere a dimora oltre che in termini economici, capire quanto questo investimento ci porti in termini di marginalità positiva sui futuri bilanci.

Attendiamo con grande trepidazione i risultati dello studio dell’osservatorio Long Term Care (Cergas Bocconi)  dove, punto centrale risulterà essere l’innovazione strategica dei servizi, oltre alla tipologia e il mix dei servizi che oggi servirebbero alle famiglie, e siamo oltremodo curiosi di capire chi li finanzierà, ma soprattutto capire come riusciranno due ideologie, quella super liberista di Unibocconi e con quella marxista leninista del nostro Comune convogliare verso un compromesso esecutivo. 

Non ci resta che augurare Buon Lavoro al Cda e alla direzione strategica di Cremona solidale. Coraggio! 

 

Marcello Ventura


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commenti


Pasquino

17 gennaio 2023 19:41

Come al solito comune di Cremona e suoi "associati" parole parole parole soltanto parole e ...niente fatti