19 marzo 2022

Gli obiettivi di Crema Riformista e dei socialisti

Crema ed il Cremasco, equidistanti dalle città di Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Piacenza e  Pavia, da anni si dibattono tra opportunità e penalizzazioni insite nella nostra posizione geografica, senza una prospettiva politico amministrativa definita e condivisa.

Senza un progetto comprensoriale, paragonabile alla pianificazione urbanistica assunta dai Comuni cremaschi  negli anni ’60 frutto delle culture politiche del periodo, che Crema Riformista intende aggiornare e rilanciare.

I sindaci del Cremasco, sono  ormai  anni che prendono sostanzialmente atto di disegni  altrui, in quanto mancanti di un piano generale di riferimento  per  rispondere alle esigenze del  nostro contesto economico e sociale.

Socialisti, Azione, Italia Viva e Verdi  nelle interlocuzioni con il candidato sindaco Fabio Bergamaschi, hanno registrato un ampia condivisione  programmatica, sia sugli obiettivi circondariali  che  cittadini da perseguire nel prossimo mandato.

Tra i tanti impegni convenuti  la Comunità socialista cremasca, rimarca  quelli tesi al decollo degli interventi di rigenerazione urbana, insieme a quelli rivolti al miglioramento della vivibilità e dell’ambiente.

L’aggiornamento del PGT in una ottica decisamente sovraccomunale,  incentivante il recupero edilizio  e  conseguentemente  riducente  le aree di espansione.

L’attenzione  al  rispetto dei tempi attuativi della variante alla SP 19,  presso l’abitato di Campagnola, interessante la zona produttiva di Santa Maria,  cosi come alle progettazioni in corso sui collegamenti stradali e ferroviari verso l’area  metropolitana di Milano, nonché  tra Crema e Lodi,  circa  la riqualificazione della strada provinciale esistente.

La riconsiderazione della localizzazione del nuovo istituto Racchetti, in capo alla Provincia, nel quartiere di San Bartolomeo, a ridosso di una strada già  congestionata, quando esistono alternative realistiche, compresa quella di  insediarlo  nell’ambito delle aree dismesse a nord est di Crema.

La ripresa dei contatti con la Regione per giungere ad una soluzione, venuta meno quella del concambio con l’ex Tribunale di Crema, circa la fruizione del complesso degli Stalloni, da anni attesa stante le plurime funzioni cui potrebbe essere destinata.

L’avvio della piantumazione del  bosco, già previsto,  lungo la tangenziale valorizzante  nel  contempo  anche i tracciati campestri le cascine, i filari ed i corsi d’acqua esistenti, unitamente alla riqualificazione del Cresmiero, come dei parchi cittadini a cominciare da quello  della  ex cascina Pierina.

Lo studio di un “piano casa” che riduca le lunghe  lista di attesa  nella assegnazione degli  alloggi  popolari, entro cui oltre  ad alcune alienazioni con conseguenti reinvestimenti, coinvolgere anche i proprietari degli appartamenti sfitti, versi i quali, con specifiche convenzioni, il Comune garantisca la  solvibilità della locazione.

La riproposizione in ogni sede della autonomia del sistema sanitario cremonese, attualmente  accorpato con il mantovano,  nonché  quello  del  disequilibrio esistente nella distribuzione delle  risorse economiche regionali, come tra i posti letto riconosciuti  del comparto  RSA, oggi patito dal cremasco rispetto al cremonese.

Perché l’alleanza politica costituente la lista Crema riformista, possa adeguatamente incidere nelle future scelte amministrative, ora dipende solo dagli elettori. 

Rispetto a cinque anni orsono l’area socialista cremasca si presenta alle elezioni senza smagliature, anzi con una fase ricostituente aperta verso  un soggetto unitario provinciale, aderente all’attuale Partito Socialista Italiano,  erede  del  movimento  storico nato 130 anni orsono, all’insegna dei valori democratici e della giustizia sociale tutt’altro che obsoleti.

Comunità socialista cremasca – PSI

Venturelli-Gigliotti


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