Gli obiettivi di Crema Riformista e dei socialisti
Crema ed il Cremasco, equidistanti dalle città di Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Piacenza e Pavia, da anni si dibattono tra opportunità e penalizzazioni insite nella nostra posizione geografica, senza una prospettiva politico amministrativa definita e condivisa.
Senza un progetto comprensoriale, paragonabile alla pianificazione urbanistica assunta dai Comuni cremaschi negli anni ’60 frutto delle culture politiche del periodo, che Crema Riformista intende aggiornare e rilanciare.
I sindaci del Cremasco, sono ormai anni che prendono sostanzialmente atto di disegni altrui, in quanto mancanti di un piano generale di riferimento per rispondere alle esigenze del nostro contesto economico e sociale.
Socialisti, Azione, Italia Viva e Verdi nelle interlocuzioni con il candidato sindaco Fabio Bergamaschi, hanno registrato un ampia condivisione programmatica, sia sugli obiettivi circondariali che cittadini da perseguire nel prossimo mandato.
Tra i tanti impegni convenuti la Comunità socialista cremasca, rimarca quelli tesi al decollo degli interventi di rigenerazione urbana, insieme a quelli rivolti al miglioramento della vivibilità e dell’ambiente.
L’aggiornamento del PGT in una ottica decisamente sovraccomunale, incentivante il recupero edilizio e conseguentemente riducente le aree di espansione.
L’attenzione al rispetto dei tempi attuativi della variante alla SP 19, presso l’abitato di Campagnola, interessante la zona produttiva di Santa Maria, cosi come alle progettazioni in corso sui collegamenti stradali e ferroviari verso l’area metropolitana di Milano, nonché tra Crema e Lodi, circa la riqualificazione della strada provinciale esistente.
La riconsiderazione della localizzazione del nuovo istituto Racchetti, in capo alla Provincia, nel quartiere di San Bartolomeo, a ridosso di una strada già congestionata, quando esistono alternative realistiche, compresa quella di insediarlo nell’ambito delle aree dismesse a nord est di Crema.
La ripresa dei contatti con la Regione per giungere ad una soluzione, venuta meno quella del concambio con l’ex Tribunale di Crema, circa la fruizione del complesso degli Stalloni, da anni attesa stante le plurime funzioni cui potrebbe essere destinata.
L’avvio della piantumazione del bosco, già previsto, lungo la tangenziale valorizzante nel contempo anche i tracciati campestri le cascine, i filari ed i corsi d’acqua esistenti, unitamente alla riqualificazione del Cresmiero, come dei parchi cittadini a cominciare da quello della ex cascina Pierina.
Lo studio di un “piano casa” che riduca le lunghe lista di attesa nella assegnazione degli alloggi popolari, entro cui oltre ad alcune alienazioni con conseguenti reinvestimenti, coinvolgere anche i proprietari degli appartamenti sfitti, versi i quali, con specifiche convenzioni, il Comune garantisca la solvibilità della locazione.
La riproposizione in ogni sede della autonomia del sistema sanitario cremonese, attualmente accorpato con il mantovano, nonché quello del disequilibrio esistente nella distribuzione delle risorse economiche regionali, come tra i posti letto riconosciuti del comparto RSA, oggi patito dal cremasco rispetto al cremonese.
Perché l’alleanza politica costituente la lista Crema riformista, possa adeguatamente incidere nelle future scelte amministrative, ora dipende solo dagli elettori.
Rispetto a cinque anni orsono l’area socialista cremasca si presenta alle elezioni senza smagliature, anzi con una fase ricostituente aperta verso un soggetto unitario provinciale, aderente all’attuale Partito Socialista Italiano, erede del movimento storico nato 130 anni orsono, all’insegna dei valori democratici e della giustizia sociale tutt’altro che obsoleti.
Comunità socialista cremasca – PSI
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