26 ottobre 2022

Inflazione e crisi energetica pesano sulle famiglie più povere

Gentile direttore,

sono a fare alcune riflessioni su quanto asserito dalla neo premier Giorgia Meloni, durante il suo discorso di ieri, martedì 25 ottobre, durante il discorso di fiducia alla Camera:

Il solo pensare di sottrarre il Reddito a circa 830 mila persone con relative famiglie e figli minorenni credo sia una vergogna. Mentre l’ondata inflazionistica e il caro bollette rischiano di allargare la fascia di povertà, Giorgia Meloni si dice prima preoccupata per il difficile momento che il Paese sta affrontando, definendolo una nave in tempesta e contestualmente definisce il Rdc una sconfitta per chi è in grado di lavorare . È che chiaro che la neo premier non abbia fatto i conti con il tasso di disoccupazione né con la reale situazione economica - lavorativa del Paese. Evidentemente per la Meloni e la sua coalizione sono più importanti i condoni, l'abolizione dell'abuso d'ufficio e l'aumento dell'uso dei contanti a 10 Mila euro”.

Dati alla mano, già nel 2021 il 25,4% della popolazione era a rischio povertà ed esclusione sociale. In questo preciso momento storico l’inflazione e il caro bollette colpiranno soprattutto le famiglie più a basso reddito e il rischio, concreto, è quello che verrà allargata la platea di povertà.

Non è certo questo il momento di fare muro ad una misura che serve e che sta aiutando 2,5 milioni di persone tra i quali molti anziani e minori. Soprattutto quando l’Istat ha confermato che i prezzi al consumo delle famiglie hanno subito un incremento pari al +8,6% rispetto al settembre 2021 e del +11,4% rispetto al settembre 2020. Inoltre, il Fmi stima che durante il 2023  la disoccupazione in Italia tornerà al 9,4%”.

La neo premier sembra non aver fatto i conti con la realtà dei fatti. In provincia di Cremona sono circa 3 mila i percettori di Reddito mentre il tasso di disoccupazione nel capoluogo si attesta intorno al 5,1%.

Il reddito di cittadinanza non è una sconfitta, ma è una grande vittoria sociale. Delegittimarlo è un grave errore: qualcuno spieghi a Meloni che essere abile al lavoro non significa necessariamente percepire un reddito sufficiente a vivere in modo dignitoso ed il Rdc entra proprio nel solco di questo gap. In Italia, infatti, secondo i dati Anpal 179 mila persone hanno un lavoro, ma guadagnano così poco da avere i requisiti per la misura voluta dal M5S.

In Italia ci sono inoltre 661 mila cittadini abili al lavoro, ma che tuttavia sono disoccupati. Davvero Meloni non fa nemmeno lo sforzo di comprendere e provare a risolvere i motivi ostativi all’occupazione di queste persone? Togliere un’integrazione così importante è uno smacco clamoroso. Promettere solo il taglio di cinque punti del cuneo fiscale, serve a poco se nel frattempo 830 mila persone vengono condannate dal centro Destra ad una povertà senza via di uscita.

 

Marco Degli Angeli


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