10 marzo 2021

La politica cremasca torni ad essere protagonista

La Comunità socialista cremasca, a fronte dell’indebolimento progressivo della forza politico - amministrativa del territorio, ritiene sbagliato attribuire le responsabilità al solo versante degli amministratori locali, assolvendo quello politico.

Ai Partiti non è oggettivamente possibile evitare di imputare loro il concorso, più o meno palese, nella formazione delle liste elettorali, il ripiegamento alle personalizzazioni, l’avallo di scenari sovraccomunali non propriamente, culturalmente politici.

Alle voci frammentate degli eletti : sindaci, consiglieri regionali e parlamentari, da tempo non precedono più le elaborazioni interne ai soggetti politici, distintivi del rispettivo pensiero.

Due esempi emblematici : il pressoché totale silenzio, delle forze politiche, sullo studio provinciale MASTERPLAN 3 C, promosso dalla Associazione Industriali di Cremona, nonché la rassegnazione evidente di fronte agli indirizzi strategici delle società partecipate, anche quando palesemente contradditori rispetto alle aspettative dei cittadini.

La Comunità socialista cremasca, già rimproverata per aver sostenuto in alcune circostanze, le considerazioni appena riassunte, insiste rivolgendosi direttamente a tutte le forze del centro sinistra, affinchè convengano sulla apertura di un tavolo comprensoriale, ove porre qualche rimedio agli errori compiuti, ma soprattutto, in vista dei prossimi rinnovi amministrativi, procedere alla definizione di una cornice programmatica territoriale, da premettere impegnativamente a tutti i programmi amministrativi, dei candidati sindaco delle coalizioni apparentate.

Senza tanti giri di parole, la Politica cremasca ( con la P maiuscola ), dopo anni di latitanza, deve ricoprire il proprio fondamentale ruolo in ogni ambito, a partire da quello particolarmente bersagliato e invocato ove agisce l’Area Omogenea.

Sul funzionamento di tale Organismo politico, sui frequenti sfilacciamenti tra gli amministratori, sull’incostante riconoscimento della propria rappresentatività, da parte dei livelli istituzionali esterni, non è più tempo di tergiversare, ma di avanzare proposte incidenti.

Le critiche, quando non strumentali, devono trovare delle risposte, perché nel caso di una malaugurata dissolvenza della assemblea dei Sindaci, non si vedono prospettive migliori per il precario assetto istituzionale della nostra zona, né per la sua storica identità politica, sociale ed economica.

Sull’improvvido contenzioso aperto dalla fuoriuscita di ben otto Comuni dalla società SCRP, peraltro in corso di liquidazione, i Partiti tutti, compresi quelli del centro destra, nel merito della questione, ma anche in ordine alla conflittualità che sta travalicando, in altri temi circondariali, sono debitori di una maggiore chiarezza di giudizio sulle ragioni e sui torti degli atti che si sono sviluppati. 

Per la Comunità socialista, il rinvio della risoluzione della vertenza in sede giudiziaria, è una sconfitta per tutti, fronte politico compreso, rinunciatario a farsi interprete dell’interesse generale del territorio, niente affatto bisognoso di menomazioni, bensì di un rinnovato progetto unitario, ove la realtà Cremasca ritorni ad essere protagonista del proprio futuro sociosanitario, economico, infrastrutturale e ambientale, e non un contesto meramente subente le scelte altrui.


Per la Comunità socialista cremasca

Virginio Venturelli


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