10 maggio 2024

Quanti danni ha fatto la politica alla liuteria! Per questo mi candido

Fa sempre piacere quando si ha la conferma di avere un seguito... Abbiamo presentato, in un caldo pomeriggio di Aprile, al Parco al Po, la nostra lista Cremona Cambia Musica, in coalizione con il Movimento 5Stelle per la candidata Sindaca Paola Tacchini. E, carramba che sorpresa!, poco dopo lo stesso Parco diventa "location" privilegiata per appuntamenti elettorali di altri candidati... Si può quindi presumere che anche l'aver presentato, da subito, i candidati delle due liste -in modo che chi firmasse per permetterci di presentarci all'appuntamento elettorale sapesse a chi avrebbe dato fiducia - abbia fornito ispirazione. Infatti, ecco che, in mezzo al nuovo che avanza, spunta il candidato liutaio, in rappresentanza dell'identità della città. Bene.... Anzi, forse no.... Sarei curiosa di sapere da dove nasca questo repentino interesse per la liuteria del candidato Sindaco Portesani. In una campagna elettorale floscia, che ha trasformato le proverbiali "3T" di Cremona nelle "3P" (Parcheggi, Pozzanghere, Pantegane), ecco che spunta, proprio dopo il convegno "Patrimonio culturale e territorio" di giovedì 9 Maggio presso il Campus dell'Università Cattolica, il candidato liutaio in lista perché si è scoperto che la liuteria "tira". A dire il vero qualche avvisaglia c'era stata, ad esempio con l'indicazione di inserire una biblioteca dedicata alla liuteria nella nuova vita dell'ex cinema Tognazzi. Giusto, in effetti c'è "fame" di testi sulla liuteria più che di romanzi di Liala... C'è 'solo' una biblioteca specifica all'interno della scuola di liuteria, in più, libri sullo stesso tema, trattato in modo meno tecnico, quindi più adatto a lettori non del settore, si possono trovare nella Biblioteca Statale; praticamente ogni liutaio ha, poi, la sua biblioteca personale in laboratorio e, tra colleghi, spesso ci si scambia informazioni, articoli e testi. E poi ci sarebbe la biblioteca all'interno del Museo del Violino... Ah, no, che distratta, lì non c'è... Sul perché manchi, sarebbe da chiedere all'architetto autore del progetto. Comunque vista la 'poca' scelta sicuramente una biblioteca dedicata è indispensabile.

Cremona Cambia Musica non si accontenta di avere "nomi" in lista, vuole entrare nel merito dei temi e nel programma un capitolo intero è dedicato alla liuteria e ai problemi che da decenni la affliggono: dall'ingerenza della politica, al sommerso, alla poca chiarezza del mercato e al problema di chi si pone come rappresentante di TUTTA la liuteria cremonese in giro per il mondo, senza averne titolo. E questa è solo la punta dell'iceberg.

Sono nel settore della liuteria da più di 40 anni, ho visto quanti danni hanno fatto le ingerenze della politica e non solo di quella. Si parla tanto dell'importanza della
trasmissione alle nuove generazioni di liutai del metodo tradizionale cremonese (ha idea di cosa sto parlando, signor Portesani?) e la scuola di liuteria di Cremona non insegna esclusivamente questo metodo, cosa che a Cremona dovrebbe essere scontata. Vorrei ricordare che è grazie a questa caratteristica specifica che nel 2012 l'UNESCO ha iscritto nel Registro Rappresentativo del Patrimonio Immateriale dell'Umanità il sapere e saper fare tradizionale liutario cremonese.
Mi sento, infine, di suggerire un nuovo slogan per questa campagna elettorale, anzi, due: "Più liutai per tutti!" oppure "Un liutaio ciascuno non si nega a nessuno". Due sono in due liste diverse, ne restano almeno altri 178...

candidata nella lista Cremona Cambia Musica

Annamaria Menta, liutaia


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commenti


Michele de Crecchio

11 maggio 2024 20:17

Quante belle persone sono presenti nel raffinato mondo della liuteria cremonese! Questa Annamaria Menta, che non credo di avere mai avuto il piacere di conoscere, mi conferma nella stima che porto a tale categoria di artigiani ed intellettuali!

Lant

13 maggio 2024 07:16

Forse la signora Menta non ricorda bene ma fu solo per merito del centrodestra che la liuteria ebbe il riconoscimento di Sito immateriale dell'Unesco. La invito caldamente oltre che a gestire vernici e pialle ad andarsi a vedere cosa fece, era il 2013, l'ex governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni e l'allora assessore alla Cultura Cristina Cappellini che andarono personalmente a Parigi per portare a casa questo riconoscimento.
Non credo di aver letto in quell'occasione la presenza di Beppe Mao Grillo, dell'attuale inviato(?) nei paesi arabi Luigino Di Maio, nè del Che Guavera di Roma Nord Di Battista: tutti impegnati nella religione dell'Altrove altro che liuteria, artigianato etc. Dai fogli presenze non risultano esponenti del Pd, impegnati a farsi anche un po i fatti loro o a diversi le poltrone al museo del violino , della Triennale etc etc .
E allora cara Menta prima di dire che la politica fa male alla liuteria magari serve fare un riflessione.
E fate una riflessione anche voi liutai che siete, in assoluto, una delle categorie più litigiose della città. Inutile addossare le colpe alla politica se poi voi siete in quattro e siete divisi in sei fazioni diverse.
Meditate liutai meditate

Annamaria Menta

13 maggio 2024 17:44

E' vero, poterono andare personalmente a ritirare questo riconoscimento perchè altri, non appartenenti alla politica di qualunque schieramento e nemmeno alla categoria dei liutai, avevano lavorato per redigere il dossier per la presentazione della candidatura. Le chiacchiere da sole non danno molti risultati. Il centrodestra, in questo caso, è stato l'ultimo anello di una catena che ha portato a questo risultato. Se poi vogliamo vedere le iniziative originali per la liuteria della giunta Perri, se escludiamo il posizionamento dell'immagine ai piedi dello scalone di palazzo comunale allora sede della collezione civica, raffigurante un "bel" violino di fabbrica, e lo stendardo con i "violini volanti" che sventolava fuori dal palazzo del museo civico, non mi risulta siano state varate iniziative che non fossero la prosecuzione di qualcosa già previsto o l'esecuzione di progetti di un privato (che qualunque giunta avrebbe avallato). Sul fatto che i liutai siano una categoria litigiosa ha pienamente ragione, questo non assolve la politica dalle sue colpe, principalmente aver usato la liuteria come qualcosa di utile per il raggiungimento "della qualunque". Le assicuro che la mia memoria funziona bene malgrado l'età non più giovanissima. Se volesse fare un ripasso sull'argomento e leggere qualche "riflessione" passata di alcuni liutai relativa alla connessione tra politica e liuteria è sufficiente consultare gli arretrati dei quotidiani locali. Magari ritrova anche l'articolo dove viene annunciato che l'iscrizione del sapere e saper fare liutario tradizionale cremonese nel registro del patrimonio immateriale di UNESCO è avvenuta nel 2012.

Antonio

14 maggio 2024 10:21

Ma per favore! Sono gli stessi del reddito di cittadinanza, del bonus 110, bonus monopattini e dei banchi a rotelle…Dio ce ne scampi e liberi!