18 settembre 2024

Quelle strane analogie tra i giardini di piazza Roma e quelli del nuovo ospedale

Da tempo seguo le vicissitudini relative alla progettazione del nuovo avveniristico ospedale cittadino e le recenti notizie di cronaca mi hanno fatto riflettere su alcune analogie con i giardini pubblici di piazza Roma, per la precisione giardino Papa Giovanni Paolo II.

Il nuovo nosocomio non prevede alcuna recinzione e quindi il parco sarà aperto all’uso a tutta la cittadinanza, come i giardini pubblici. 
Prevedo quindi gli stessi problemi di ordine pubblico e di un uso non consono dell’area verde del nosocomio, come si nota da tempo in piazza Roma. 
Essendo poi un’area privata, ma ad uso pubblico, presumo che la manutenzione, ed i relativi costi, dovranno essere ripartiti tra ASST ed Amministrazione Comunale e prevedo, come si dice in cremonese “L'è tua, l'è mia, l'è morta a l'umbrìa”, che ci saranno scarichi di responsabilità tra i due soggetti, se non chiariti in precedenza da apposi accordi tra le parti.

Al centro del parco, tra i due edifici semicircolari (emicicli) del nuovo ospedale, ci sarà un laghetto, di cui non si conosce ancora la profondità; tale laghetto dovrebbe mitigare la calura estiva, ma se è una pozzanghera sarà solo terreno fertile per zanzare ed altri animali. 
Al centro del giardino di piazza Roma abbiamo la fontana, fuori uso da tempo, e di cui solo adesso si scopre non essere più a norma di legge per via della profondità.

L’architetto Andreas Kipar fa parte, tramite il suo studio di progettazione paesaggistica LAND, dei progettisti del nuovo ospedale, insieme allo studio di architettura MCA (Mario Cucinella Architects) che ha vinto il bando per la progettazione del nuovo ospedale. 
Il 26 giugno 2003, dopo tre anni di lavori di “restyling”, i giardini pubblici di piazza Roma furono riaperti. 
Del "restyling" si era occupato l'architetto e paesaggista tedesco Andreas Kipar che, tramite i disegni di progetto 800eschi, aveva tentato di recuperare le forme originarie e ripiantato numerose essenze arboree. 
La fontana delle Naiadi, il monumento ad Amilcare Ponchielli, i vasi e le fioriere furono restaurati. 
Recentemente, ovvero dopo 21 anni, si è provveduto di nuovo al restauro conservativo di tali monumenti. 
Resta ancora il problema del calcestre, che era stato messo al posto degli autobloccanti. 
Calcestre che ha dimostrato di non essere adeguato all’uso nel nostro parco cittadino (polvere, difficile pulizia, dislivelli dei tombini e delle pavimentazioni e pozzanghere quando piove). 
Spero tanto di non vedere il calcestre nel parco del nuovo ospedale.

Le superfici a verde dei tetti dei due edifici del nuovo nosocomio non presentano interruzioni con il parco, per cui si può accedere senza problemi sui vari terrazzamenti previsti (5 sull’edificio principale e 2 sull’edificio dei servizi) e sui tetti dove è presente una pista per l’attività ludico sportiva. 
L’altezza dal suolo di questi terrazzamenti a verde, e della pista ludico sportiva superiore, è di circa 30 metri nella parte centrale e quindi fonte di incidenti per che vi si trova, e fonte di infortuni sul lavoro per chi ci dovrà fare manutenzione, vista la notevole presenza di verde che comporta frequenti lavori. 
L’edificio principale consta di sette piani fuori terra e “brigolare” giù da tale altezza non è tanto salutare.
 Le montagnole del parco di piazza Roma presentano lo stesso problema di pericolosità, perché il parapetto attuale non è a norma poiché troppo basso. 
Qua almeno un parapetto lo avevano messo, ma nel nuovo ospedale non c’è niente che ripara da cadute accidentali da tali altezze. 
Poi qualcuno userà la pista sopraelevata con la mountain bike o con il monopattino elettrico per prendere un po’ di aria fresca e osservare il panorama dall’alto!

Tutti questi giardini pensili poi, oltre alla manutenzione, richiedo l’irrigazione, il drenaggio e una protezione dalle radici. 
Le guaine impiegate per l’impermeabilizzazione, a causa della mancanza o non idoneo sistema di drenaggio, sono prolungatamente esposte all'acqua ristagnante e fango, comportando un’accelerazione dell'invecchiamento e quindi un maggiore rischio di rottura. 
Le radici hanno un’elevata capacità di perforazione nei confronti di determinati materiali e tra questi, ci sono anche quelli usati per la realizzazione dello strato di impermeabilizzazione. 
Molte delle infiltrazioni nei tetti verdi sono dovute alla perforazione dell’elemento di tenuta da parte delle radici. 
Sicuramente gli architetti useranno tutti gli accorgimenti tecnici del caso, ma la vegetazione spontanea non la possono controllare credo, se non con una continua manutenzione del verde.


La manutenzione costa e ASST e Comune fanno già fatica adesso a far quadrare i bilanci e se aggiungiamo giardinieri acrobatici specializzati non so chi poi sosterrà tali costi! 
Poi nel quartiere ci sono già lepri, nutrie, anatre, piccioni che troveranno un habitat ideale nel verde e nel laghetto.

Personalmente spero che venga rivisto questo ardito progetto di nuovo ospedale e si continui con la riqualificazione dell’esistente recentemente intrapresa (pronto soccorso e adeguamento norme antincendio), sia per i costi che per i disagi a chi ci lavora e a chi, suo malgrado, deve accedere per curarsi e non per attività ludico sportiva!

Gianluigi Stagnati


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commenti


Michele de Crecchio

18 settembre 2024 10:58

Ho letto, divertito, i commenti, estremamente puntuali e pertinenti, che Stagnati fa relativamente al "bizzarro" progetto di nuovo ospedale per Cremona ed agli evidenti e clamorosi difetti che tale "utopistica" ideazione presenta. Purtroppo i politici locali, quasi all'unanimità, sembrano non essersi ancora accorti della "tragicomica" sventura nella quale stanno per trascinare l'edilizia sanitaria cittadina. Personalmente continuo a sperare che le nuove amministrazioni locali, di recente elette, riescano, come è loro compito, ad avere la saggezza di riconsiderare radicalmente questa inquietante vicenda, non certamente coerente con l'attenzione e l'impegno che i loro predecessori, nel secondo dopoguerra, con l'utilizzo di risorse economiche quasi esclusivamente locali, riuscirono a garantire alla qualità di una costruzione decisamente fondamentale per la dignità ed efficienza della città e del suo territorio.

Gianluigi Stagnati

18 settembre 2024 12:13

Grazie architetto per il suo commento.
Ha centrato il problema: il mondo politico e le amministrazioni locali non fiatano e per loro va bene così, si vede!