23 dicembre 2023

Sanità: niente come prima? In Veneto ridotte le strutture sanitarie in Lombardia resta la stessa pletora di poltrone

Niente sarà come prima nella sanità, questo era il mantra che girava al Pirellone durante il Covid ed invece tutto è rimasto come prima, anzi peggiora. La sanità sta scivolando inesorabilmente in mano dei privati e le strutture pubbliche, prive di efficienza, perdono colpi e credibilità. Infatti la quadra sulle nomine dei manager della sanità  è ststa raggiunta in Lombardia solo mantenendo una pletora di strutture locali ridondante e inefficiente. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha nominato i nuovi direttori generali che, da gennaio 2024, dirigeranno le 8 Ats, le 26 Asst e i 5 Irccs della Regione e l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (Areu). Si tratta di 39 caselle per le quali era partito già mesi fa un braccio di ferro tra i partiti della maggioranza di Cdx. Anche stavolta è prevalsa la logica della spartizione e della proliferazione delle poltrone anziché quella della riorganizzazione e dell'accorpamento della pletora di strutture decentrate, le ASST ben 26, che potevano essere ridotte in misura consistente, oltre alla eliminazione delle 8 ATS  facendole convergere in una unica struttura accorpata all’assessorato, centralizzando l’opera di controllo, contrattualizzazione e pianificazione. Accentramento che invece da anni è stato fatto nel vicino Veneto che con sole 8 ATS gestisce l'intera regione.
 
Dario Ballotta (Europa Verde)


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commenti


Pierpa

9 gennaio 2024 19:41

Nihil sub sole novum. E già lo dicevano i latini. Mille anni fa Luigi Pintor titolò un articolo su il Manifesto "non moriremo democristiani". Vorrà dire che moriremo fascio-leghisti. Purtroppo.