Niente sarà come prima nella sanità, questo era il mantra che girava al Pirellone durante il Covid ed invece tutto è rimasto come prima, anzi peggiora. La sanità sta scivolando inesorabilmente in mano dei privati e le strutture pubbliche, prive di efficienza, perdono colpi e credibilità. Infatti la quadra sulle nomine dei manager della sanità è ststa raggiunta in Lombardia solo mantenendo una pletora di strutture locali ridondante e inefficiente. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha nominato i nuovi direttori generali che, da gennaio 2024, dirigeranno le 8 Ats, le 26 Asst e i 5 Irccs della Regione e l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (Areu). Si tratta di 39 caselle per le quali era partito già mesi fa un braccio di ferro tra i partiti della maggioranza di Cdx. Anche stavolta è prevalsa la logica della spartizione e della proliferazione delle poltrone anziché quella della riorganizzazione e dell'accorpamento della pletora di strutture decentrate, le ASST ben 26, che potevano essere ridotte in misura consistente, oltre alla eliminazione delle 8 ATS facendole convergere in una unica struttura accorpata all’assessorato, centralizzando l’opera di controllo, contrattualizzazione e pianificazione. Accentramento che invece da anni è stato fatto nel vicino Veneto che con sole 8 ATS gestisce l'intera regione.
commenti
Pierpa
9 gennaio 2024 19:41
Nihil sub sole novum. E già lo dicevano i latini. Mille anni fa Luigi Pintor titolò un articolo su il Manifesto "non moriremo democristiani". Vorrà dire che moriremo fascio-leghisti. Purtroppo.