Tutela della maternità e sostegno alla famiglia: i bambini paragonati ai gatti, l'accusa all'attività dei consultori privati, il silenzio del Sindaco
Nello scorso Consiglio Comunale è stato discusso l'ordine del giorno avente ad oggetto “Misure a sostegno della natalità, della maternità e della famiglia nel Comune di Cremona” che abbiamo presentato al fine di portare al centro del dibattito della principale istituzione cittadina il tema della denatalità che vede la nostra città detenere un triste primato a livello nazionale come confermato anche dai dati pubblicati nell'annuario statistico 2020 del Comune di Cremona. Se è pur vero che il calo demografico è un fenomeno che caratterizza il nostro Paese da decenni, l'Istat ha recentemente sottolineato come a seguito della pandemia la situazione stia drammaticamente peggiorando a causa delle paure e delle incertezze che stanno vivendo tante famiglie che, nonostante potenzialmente desiderino averi figli, di fatto non si sentono nelle condizioni di poter affrontare una tale responsabilità per la precarietà delle attuali condizioni economiche e per la carenza di servizi garantiti a supporto della genitorialità. Senza contare che il susseguirsi dei vari lockdown non solo non hanno generato un “babyboom” ma anzi ha determinato un'impennata di divorzi come ci raccontano anche le cronache locali. A fronte dei citati dati ci è sembrato importante che in Consiglio Comunale si aprisse una riflessione ed un confronto su queste tematiche al fine di capire se, in un contesto d’emergenza come quello che stiamo vivendo, il Comune fosse in grado di mettere in campo misure straordinarie a sostegno delle famiglie in difficoltà (categoria molto più estesa rispetto al target seguito normalmente dai servizi sociali) ed in particolare a sostegno della maternità in applicazione anche di quanto la legge 194 prescrive rispetto all'attuazione di tutte le azioni possibili affinché la scelta della donna di interrompere la gravidanza non sia mai motivata dalle precarie condizioni economiche o dalla mancanza di tutele lavorative, situazioni che verosimilmente potranno ricorrere in maniera ancora più significativa a causa della pandemia. Abbiamo inoltre preso spunto dalla relazione annuale sull'attuazione della legge 194 rispetto alla quale il Ministro Speranza ha sottolineato come il dato della costante diminuzione del fenomeno dell’Igv costituisca un riflesso dell’incremento della c.d. contraccezione di emergenza, cioè dell’assunzione di sostanze abortive al di fuori della registrazione da parte del Servizio sanitario, per esprimere tutta la nostra preoccupazione a fronte della possibilità introdotta recentemente dall'Aifa di vendita della pillola dei 5 giorni alle minorenni abolendo l'obbligo della ricetta medica, senza quindi alcun tipo di controllo rispetto alla frequenza dell'uso della stessa che potrebbe essere nocivo se abusato. Da qui la nostra proposta all'Amministrazione di farsi promotore presso le istituzioni preposte ai fini dell'organizzazione di momenti di formazione ed educazione sessuale nelle scuole. In merito a quelle che noi riteniamo questioni di alto profilo e fondamentali per garantire un futuro alla nostra società siamo rimasti delusi per non dire sbalorditi rispetto al tono e ai contenuti degli interventi di alcuni consiglieri di maggioranza. Il dr. Villani, dopo aver ha messo in dubbio l'attendibilità delle rilevazioni Istat e delle dichiarazioni del Ministro Speranza, ha sottolineato come la problematica principale relativa all'applicazione della legge 194, la cui ratio è la tutela sociale della maternità, è la mancanza in alcune strutture di medici abortisti e ha infine sentenziato “che coloro che pregano davanti all'ospedale nel giorno dedicato all’interruzione di gravidanza ridicolizzano le donne dimostrando di essere persone che non hanno nessuna apertura intellettuale.” Dal canto suo il Dr. Merli, che in prima battuta ha affermato di condividere tutte le premesse all'ordine del giorno ci ha poi accusato di aver scritto un documento schizofrenico in quanto denatalità, sostegno alla maternità e difficoltà economiche delle famiglie a causa della pandemia non sono in alcun modo collegabili all'applicazione della legge 194 e alla contraccezione d'emergenza e ha concluso il suo intervento, dandoci degli ipocriti in quanto a suo parere una vera cultura della vita la pratica solo chi sa accogliere il diverso, lo straniero il disabile, come se noi firmatari della mozione avessimo mai dato prova del contrario. Ma come mai, se il nostro ordine del giorno era scritto così male il suo voto, quello di tutto il gruppo consigliare Fare Nuova la Città - Cremona Attiva e del Sindaco sono stati di astensione, diversamento dal gruppo PD che ha votato unanimemente contro? Non sarà forse per quella citazione dell'Ufficio diocesano per la Pastorale familiare contenuta nel documento rispetto alla quale sarebbe stato inopportuno un voto contrario da parte di chi, su certi temi etici, di certo non si ritiene in alcun modo ipocrita? Ma il meglio ce lo hanno riservato gli interventi delle consigliere Barcellari e Bellini. La Barcellari ha affermato, citiamo testualmente, " i bambini sono come degli animali, come quando uno prende un gatto, non è una cosa che la metti lì, ma devi poi occupartene, crescerlo e una donna sola non può farlo”, e ha sostenuto come tra le cause che inducono ad abortire non ci siano solo le cause economiche ma anche l'abbandono da parte di un compagno in quanto una donna senza un uomo vicino non sarebbe in grado di portare avanti una gravidanza perché da sola non potrebbe dare una vita dignitosa ai propri figli. D'altro canto ritiene però deplorevole che ci siano famiglie generose che supportano madri sole facendole sentire delle “poverine”. La consigliera Bellini ha invece intravisto negli aiuti che chiediamo a sostegno della maternità e della famiglia la concezione di una donna totalmente incapace che non è in grado di prendere decisioni e pertanto l’aiutarla, qualora la decisione di abortire sia dettata dalle condizioni economiche, è vista come una sorta di umiliazione della stessa che non va certo supportata da quei consultori privati con personaggi alla “Ora et labora” che vogliono solo colpevolizzare la donna per le sue scelte. Da parte nostra ci dissociamo totalmente dagli interventi della maggioranza e vogliamo invece solo ringraziare coloro che dedicano una preghiera a chi vive un momento di sofferenza, le famiglie che con spirito di altruismo sostengono mamme in difficoltà' e i consultori privati e pubblici per il lavoro che svolgono sul territorio con grande sensibilità' e rispetto. Da ultimo non e' passato inosservato il silenzio del Sindaco, soprattutto rispetto alle citate dichiarazioni della sua maggioranza, che non ha ritenuto di dover fare un intervento passionale come quelli a cui ci ha abituato quando le questioni gli stanno a cuore, ma ha lasciato all' Assessore Viola il compito di elencare le varie iniziative del Comune a dimostrazione che l'Amministrazione sta gia' facendo il massimo a supporto di donne, tutela della maternità e famiglie in difficoltà, come del resto su ogni questione che la minoranza sottopone alla Giunta.
Maria Vittoria Ceraso
Carlo Malvezzi
Federico Fasani
Saverio Simi
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