Mariastella Gelmini, portabandiera del Terzo Polo, arriva a Cremona il giorno dopo il no di Mario Draghi all'ipotesi di fare di nuovo il presidente del Consiglio, ma mostra di credere ancora a questo scenario: “Avanti con Draghi tutta la vita. E se non dovesse starci, avanti con la sua agenda e il suo metodo”.
Il ministro ai Rapporti con le Regioni, ex Forza Italia, ha richiamato, oggi, al teatro Monteverdi sostenitori e simpatizzanti di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Con lei sul palco i responsabili provinciali di Azione, Giuseppe Foderaro (moderatore dell'incontro) e di Italia Viva, Emanuele Bergamini, insieme con Gabriel Fomiatti, candidato all'uninominale alla Camera nel Collegio Cremona-Mantova.
“Noi crediamo in una politica seria, che non promette la luna”, ha detto Fomiatti. “Qui ho trovato chiarezza e pragmatismo”, gli ha fatto Eco Bergamini. Poi è toccato a lei, la protagonista del pomeriggio.
“Il Terzo Polo è nato il 20 luglio quando alcune forze politiche, non solo i 5 Stelle ma anche la Lega e Forza Italia, hanno scelto di mandare a casa il più illustre degli italiani: Mario Draghi. Una scelta scellerata, che ha interrotto un percorso virtuoso. Ho conosciuto Draghi all'opera ed era uno spettacolo. Un uomo che, se c'era un problema, chiamava gli altri leader europei e portava a casa i risultati, Questo lavoro di serietà aveva condotto, prima della guerra in Ucraina, a una crescita di 6 punti e all'approvazione in Parlamento di venti riforme". Senza dimenticare che "questo governo ha dimezzato il trasferimento di gas dalla Russia”.
Già, ma lui, il diretto interessato, nella conferenza stampa di venerdì, ha messo in chiaro che non intende restare a Palazzo Chigi dopo le elezioni. Parole che, però, la sua stretta collaboratrice ha ridimensionato. “Draghi lo ha detto rispondendo alla domanda di un giornalista, con tutto il rispetto per i giornalisti. Quale altre risposta poteva dare? A fronte d una richiesta del presidente della Repubblica, Draghi non direbbe di no”. Un nome, quello del premier, ritornato più volte, guardando al dopo 25 settembre, nell'applaudito intervento del ministro. “La destra propone la Meloni; la sinistra, probabilmente, Letta. Noi siamo gli unici a dire Draghi, anche se è evidente che non può auto-candidarsi”.
Poi un riferimento a se stessa. “Sono uscita da Forza Italia perché è un partito che schiaccia l'occhio alla Meloni e insegue Salvini. Questa non è una coalizione di centrodestra, ma di destra. Una destra che plaude a Orban e ha una posizione antieuropea”. Un'altra bordata contro i suoi ex compagni di viaggio: “Della Meloni non preoccupa la sua deriva fascista ma perché con lei in Europa non conteremmo niente, saremmo isolati”, Allo stesso tempo Gelmini non ha risparmiato il centrosinistra. “Anche il suo programma elettorale, come quello del centrodestra, scassa i conti pubblici mentre nel nostro non troverete una proposta che non sia sostenibile dal punto di vista finanziario. Mi auguro che la nostra serietà venga premiata il 25 settembre, per non pentirci il giorno dopo del voto”.
Quindi il dibattito con le domande dal pubblico (su scuola, sanità, giustizia) e i chiarimenti dell'ospite. Chiusura affidata a Foderaro: “Mariastella Gelmini è una rappresentante del territorio, ha studiato a Cremona ed è bresciana, ma poco oltre il confine. E' per la nostra città e la nostra provincia un'opportunità”. Il tour elettorale della esponente di Azione continuerà martedì a Robecco d'Oglio, in municipio: con lei, quella sera, Matteo Renzi.
fotoservizio Gianpaolo Guarneri (fotoStudioB12)
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