Biometano, Lipara: “Con Petrolio una pagina inedita di ambientalismo padano”. E spunta l'imbarazzante visita del sindaco e dei consiglieri nell'aprile del 2023 a Cingia de' Botti
Biometano. C'è quello che si vede ma anche quello che non si vede, ossia le emissioni “fuggitive”, ossia la dispersione in aria di inquinanti. Dopo la puntata di ieri sera della trasmissione Petrolio su Rai3, Luigi Lipara, presidente del comitato BiometaNo di Cremona che da mesi si batte contro la volontà di A2A di allestire un nuovo impianto in zona Bosco ex Parmigiano, interviene affermando senza esitazione che con quella puntata “è stata scritta una pagina inedita di ambientalismo padano”.
Non è solo il punto della situazione ben riassunto nel corso della trasmissione l'elemento importante, è anche il fatto che tra i temi emersi “c'è anche quello relativo alle emissioni fuggitive (quelle, per dirla in modo semplice, che non si vedono; ndr). Su questo noi abbiamo detto ad A2A che non si conoscono i calcoli sulla dispersione di quell'ipotetico impianto e abbiano chiesto di farci sapere quali matrici sono state indagate”, ricorda Lipara.
Su questo il comitato è ancora in attesa di una risposta, che dovrà essere fornita entro precisi termini procedurali. Ma ecco, a dimostrazione dell'importanza di questo tema, un aneddoto che Lipara ha voluto riportare.
“Il primo di aprile del 2023 il laboratorio Cremona si può Lab (emanazione della civica di Galimberti; ndr) ha organizzato una visita, una gita verrebbe da dire, alla quale hanno partecipato sindaco e alcuni consiglieri. Sono andati a visitare l'impianto di Cingia de' Botti, considerato un impianto modello”.
Peccato che, carte alla mano e dopo aver effettuato un accesso agli atti come cittadino e come presidente del comitato BiometaNo, Lipara ha appurato che “dal mese di novembre dell'anno precedente a quella visita, quell'impianto era incluso nel decreto della Regione Lombardia che indica le aree inquinate soggette a obbligo di bonifica”.
Il tutto per emissione di idrocarburi, non per produzione di margherite destinate a garden e vivaisti.
Attenzione, ci tiene a precisare Lipara: “In seguito è stato tutto portato avanti a norma di legge, con interventi di caratterizzazione e bonifica ed è stato fatto quel che si doveva fare”. Il punto è semmai un altro: “Questo episodio dimostra l'importanza delle emissioni fuggitive e i possibili disguidi che possono essere causati da impianti di questo genere”.
E dimostra, viene da dire, che un po' più di accortezza da parte delle amministrazioni nella scelta delle iniziative non guasterebbe di certo.
Al netto di questo “inciampo” del laboratorio vicino al sindaco e, di riflesso inciampo dell'amministrazione, la puntata di Petrolio di ieri sera ha iniettato ulteriore vigore nel comitato che si batte contro il nuovo impianto di A2A. “La trasmissione di ieri – commenta Lipara – ha avuto l'effetto di fare alzare la testa e non guardare più l'ombelico. Ha invitato a guardare la nostra realtà economica, che è disfunzionale e non ha nulla di sostenibile”.
La stessa Alessandra Todde, neo presidente della Regione Sardegna e ospite del programma, ricorda Lipara, “ha sollevato un tema importante, ossia il fatto che nella maggior parte delle regioni italiane non esiste una pianificazione sulla base della quale impianti di questo genere possono essere realizzati”.
Inoltre, prosegue Lipara, “individuiamo un altro baco del sistema, se così si può dire: a Cremona l'impianto sarebbe un impianto industriale che lavorerebbe con altri impianti industriali” a differenza di quanto si penserebbe rispetto alla mera funzione agricola. “Questa – dice Lipara – è un'altra grande contraddizione emersa nel corso della puntata”.
Insomma, quella di ieri, secondo il comitato, è stata “una pagina inedita di ambientalismo padano” molto importante, in grado di far aprire molte paia di occhi.
Certo è che determinate gite andrebbero meglio pianificate, altrimenti finisce come il pulmino che parte e l'insegnante che una ventina di chilometri più tardi, fatto l'appello, si accorge che manca Mario Rossi, rimasto chissà dove.
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commenti
Michele de Crecchio
22 marzo 2024 00:34
Davvero divertente questa tragicomica "gaffe" che conferma l'inadeguatezza di certi politici che pure dovrebbero avere, anche per tradizioni di lavoro personale, da tempo maturato metodologie di lavoro fondate su esatte informazioni e correttezza dei processi decisionali.