Carlo Cottarelli lascia il Senato e il Pd, l'economista cremonese lo ha annunciato da Fazio su Raitre
L'economista cremonese Carlo Cottarelli, 69 anni, lascia il Senato e il Pd. Con la coerenza che tutti gli hanno sempre riconosciuto non si è limitato a lasciare il Partito Democratico nelle cui file è stato eletto ma ha deciso di abbandonare il Parlamento senza nessun cambio di casacca. «Ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore», ha annunciato durante la trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa, su Rai3. Ricordiamo che Cottarelli al è stato Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica dal 2013 al 2014, nominato dal governo Letta. Dal 2014 al 2017 hapoi ricoperto il ruolo di direttore esecutivo del FMI. Dal 2017 è stato direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici Italiani dell'università Cattolica di Milano e visiting professor presso l’università Bocconi. Nel 2018 il Presidente Mattarella lo ha incaricato (e Cottarelli ha accettato con riserva) di formare un nuovo governo. Alle ultime elezioni si è presentato per il Pd nel maggioritario a Cremona dove è stato battuto da Daniela Santanchè ma è stato eletto a Milano come capolista del plurinominale della Lombardia per il Senato.
L’economista ha spiegato da Fazio che l’Università cattolica gli ha «chiesto di dirigere un programma per l’educazione delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori. Questa cosa - ha aggiunto - purtroppo non è compatibile con il Senato, e ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore: mi dimetterò nella prossima settimana. Io andrei a farlo gratuitamente - ha aggiunto -, si fa per spirito di servizio. Consiste in avere 15-20 personaggi senior che hanno avuto una carriera brillante, li chiamo senatori della cultura, che andrebbero a visitare scuole in tutta Italia, a parlare di economia, diritto, costituzione, e di come si comunicano queste cose»
Da tempo Carlo Cottarelli, che ha sostenuto Stefano Bonaccini, non si riconoscerebbe nella linea dell’attuale leader, Elly Schlein. «Non ho ripensamenti. Credo che questa sia la soluzione migliore per tutti. Forse posso svolgere un ruolo più utile al Paese tornando a ricoprire un ruolo di “grillo parlante”, di divulgatore», ha detto. Cottarelli ha comunque ammesso che «ci sono delle differenze allo stato attuale con il Partito democratico: nella mozione Schlein si critica il ruolo del merito». Cottarelli ha raccontato che «essere un uomo di parte dà meno credibilità alle cose che si dice».
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