Con le dimissioni di Cottarelli, Cremona, il cremonese e il casalasco restano senza rappresentanti in Parlamento
Con le dimissioni di Carlo Cottarelli dal Senato e dal Pd, la città del Torrazzo rimane senza neanche un proprio parlamentare. Evento che non accadeva da anni. E' l'ennesima dimostrazione del peso che ha la nostra città nella politica nazionale, soprattutto nel Pd (anche se all'interno qualcuno si era battuto per una candidatura autorevole che rappresentasse davvero il territorio) ma anche negli altri partiti. Scoperta di rappresentanza parlamentare anche tutta l'area del cremonese e, come al solito, il casalasco penalizzato anche in Regione Lombardia dal pasticcio della incompatibilità del sindaco di Casalamggiore Bongiovanni che si è dimesso facendo entrare il cremasco Riccardo Vitari.
Ricordiamo che restano due rappresentanti della nostra provincia a Roma, il senatore cremasco Renato Ancorotti (con Fratelli d'Italia) e la soncinese Silvana Comaroli. E' stata eletta con il maggioritario a Cremona Daniela Santanchè, ministro del turismo che dalle nostre parti vediamo di solito solo in campagna elettorale.
L'ultimo rappresentante cremonese è stato Luciano Pizzetti (Pd, prima al Senato, poi alla Camera) con Simone Bossi da San Bassano al Senato per la Lega, più Toninelli da Soresina per i 5 Stelle. In passato la città e il circondario sono stati ampiamente rappresentati nelle diverse formazioni politiche: Pezzoni, Bodini, Montini, Rescaglio, Bergonzi, Maffini e tanti altri. Ora tutto è cambiato, Cremona conta sempre meno nei partiti e in Parlamento.
Matteo Piloni sull'addio di Cottarelli ha postato sui social: "Lo dico senza giri di parole. A me dispiace molto che Carlo Cottarelli abbia deciso di dimettersi. Forse non era il suo fare il parlamentare all'opposizione. Non lo so. Ma quel che è certo è che Cremona perde un riferimento istituzionale importante, e questo peserà. E il PD perde una personalità competente e di rilievo. È un peccato". E sotto questo post parecchi sono i commenti di attivisti del Pd dispiaciuti per l'addio dell'economista cremonese con il timore (di tanti) che come lui altri riformisti siano pronti all'addio.
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