Cremona: hub nazionale delle nuove tecnologie per la produzione di energia pulita
Lunedì 03 Giugno alle ore 17 si è tenuto, presso il comitato elettorale del centrodestra in P.zza Roma 6 l’incontro promosso da Forza Italia di Cremona sul tema, Cremona: hub delle nuove tecnologie per la produzione e distribuzione di energia pulita.
Ha introdotto e moderato i lavori Carlo Malvezzi, Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Cremona.
“Cremona ha il triste primato di essere una delle città con il più alto tasso d’inquinamento d’Europa. Sappiamo che il tema della produzione e distribuzione di energia è centrale rispetto a alla qualità dell’aria e sappiamo che questo tematica è stata spesso affrontata in modo superficiale e ideologico. Forza Italia e’ da sempre favorevole ad una transizione energetica realistica che non penalizzi i nostri cittadini e le nostre imprese. Non possiamo nasconderci che mentre l’Europa si è posta obbiettivi molto ambiziosi in merito alla riduzione delle emissioni, ci sono interi continenti che basano la loro capacita produttiva su tecnologie che noi intendiamo eliminare. Per quanto riguarda il nostro territorio ricordiamo che nel 2021 l’attuale amministrazione comunale ha sottoscritto con A2A un Memorandum denominato Cremona 20-30, che prevedeva la realizzazione di 150 milioni di investimenti articolati in 15 progetti. A distanza di 3 anni l’unico progetto depositato da A2A è quello relativo all’impianto di biometano di Via Bosco, che verrebbe realizzato a poche centinaia di metri da una zona abitata, in un contesto privo di infrastrutture adeguate, ma soprattutto lontano da aziende agricole.
E’ quindi intervenuto l’Onorevole Luca Squeri, componente della Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati e Responsabile Nazionale Energia di Forza Italia.
“Attualmente l’80% dell’energia viene prodotta da fonte fossile e solo il 20% da fonte rinnovabile. Non si deve avere nei confronti della transizione energetica un approccio ideologico. E’ necessario guardare al ciclo della produzione di energia. Ci sono alcune autovetture con motori alimentati da biocarburanti che, considerando l’intero ciclo di vita, inquinano meno di un’autovettura a motore elettrico. Quindi, per usare una metafora, la transizione energetica deve essere come una marcia olimpica: una corsa competitiva veloce, ma tenendo sempre un piede per terra”.
Poi l’onorevole Squeri ha poi toccato il tema dell’energia nucleare di quarta generazione, confermando che a livello europeo l’integralismo ambientale sta lasciando il passo a una visione pragmatica e concreta. Il nucleare di terza generazione ha risolto i problemi e le criticità sul piano della sicurezza, mentre quello di quarta generazione si sta concentrando su una maggiore flessibilità dimensionale e semplicità della gestione.
Alessandro Portesani, candidato Sindaco della coalizione del centrodestra, ha quindi illustrato gli obbiettivi della coalizione.
“Vorremmo che il nostro territorio diventi un vero e proprio hub delle nuove tecnologie per la produzione e distribuzione di energia pulita. Un progetto ambizioso che intendiamo portare all’attenzione di Regione Lombardia, del Governo Italiano e degli operatori nazionali, con i quali intendiamo confrontarci su progetti reali, a partire dalla produzione e distribuzione dell’idrogeno. In questo senso guardiamo con interesse al progetto della hydrogen valley mantovana che prevede investimenti di 60 milioni di euro, e a quello del cosiddetto corridoio meridionale dell’idrogeno (SouthH2 Corridor) per portare idrogeno dal Nord Africa in Europa, collegando la Tunisia alla Sicilia.
Abbiamo importanti gruppi industriali che fanno parte dell’industria “hard to abate” riferita alla CO2, la presenza di infrastrutture gas (dispacciamento Crema, sito di stoccaggio gas di Bordolano, centrale di stoccaggio a Cortemaggiore), la possibilità di usare la rete infrastrutturale Snam rete gas. Elementi che fanno del nostro territorio uno dei più vocati ad affrontare il prossimo futuro con un approccio innovativo e pragmatico.
Non manca neppure l’indispensabile supporto scientifico: a Cremona abbiamo la sede del Politecnico di Milano, avanguardia della ricerca e della conoscenza nel mondo, la Cattolica di Milano con la prestigiosa facoltà di Agraria che da tempo si occupa anche di bioenergia, e un Polo Tecnologico che deve essere rilanciato.
Gli elementi per poter perseguire questo obiettivo ambizioso ci sono tutti, compreso il desiderio di dare un impulso ad un processo di cambiamento di prospettiva per il rilancio di tutto il territorio. Serve una nuova amministrazione che renda questo cambiamento possibile”.
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commenti
Marco
3 giugno 2024 19:32
Bellissima l'introduzione di Malvezzi su Cremona città inquinata, quando nel corso della sua campagna elettorale per diventare sindaco affermava che "Consentire il passaggio alle auto togliendo la ZTL accorciando quindi i tempi di percorrenza per attraversare la città, non provocherebbe un aumento dello smog ma anzi lo ridurrebbe'.
(Cremona Oggi 19 Aprile 2019).
Questo senza preventivare il numero di auto che avrebbero transitato H24.
In ogni caso i progetti proposti sono molto interessanti, bisogna vedere come recuperare i finanziamenti
Manuel
3 giugno 2024 21:54
A Cremona idrogeno, biometano, nucleare di 4 generazione e chi più ne ha, più ne metta.
Mi sa che Portesani stia pestando un’altra buassa... ed intanto ancora nulla sulla qualità dell’aria (quella di oggi, non quella del 2050).