Da sei mesi Cremona senza il Garante del benessere animale. Nolli (5 Stelle): Sul gattile nessun benestare allo spostamento della struttura
Da sei mesi al Comune di Cremona manca il Garante per il benessere animale. L’incarico, fino al 31 dicembre del 2020, è stato ricoperto dalla dottoressa Laura Mori, segretario dell’Ordine dei medici Veterinari di Cremona. Dal 31 dicembre 2020, però, l’incarico affidato alla dottoressa Mori dal Comune con inizio 1° giugno 2020, è terminato e da allora non si è provveduto a nominare un nuovo garante.
La figura del Garante del benessere animale non è di nomina politica: si tratta di una figura esterna in grado di garantire che l’Amministrazione si occupi correttamente di tutte le problematiche legate al mondo animale di competenza dell’ente pubblico. Basti pensare, restando al caso di Cremona, al canile. Fu proprio a seguito delle tormentate vicende legate alla struttura - approdate anche in tribunale - che nel 2009 la giunta comunale decise di istituire la figura del Garante, conferendo l’incarico al dottor Emilio Olzi, presidente dell’Ordine dei Veterinari di Cremona.
Il dottor Olzi è deceduto nel 2020 e il Comune ha così nominato nuovo Garante la dottoressa Mori. L’incarico aveva la durata di soli sei mesi, così, arrivata la naturale scadenza, al 31 dicembre 2020 la dottoressa Mori ha cessato e il posto è rimasto vacante. E lo è ancora oggi, nonostante si tratti di una figura di primo piano su molte partite: basti pensare alla vicenda del gattile, di cui si è discusso anche ieri in Consiglio Comunale e che da settimane sta tenendo sulla graticola la giunta, dal momento che a seguito dello sfratto dalla struttura in via Bissolati non c’è ancora una alternativa pronta.
Anche su questo episodio, a seguito della seduta di ieri in Consiglio, interviene oggi il consigliere del Movimento 5 Stelle, Luca Nolli. “Nello scorso Consiglio Comunale - commenta Nolli - si è vissuta un'altra puntata della storia infinita della colonia felina di via Bissolati, per tutti noto come gattile cremonese. Un’ulteriore mozione sull’argomento presentata da un collega di minoranza si somma a tutti gli atti politici da noi presentati”.
“Come opposizioni - incalza il consigliere - vogliamo una risposta dalla Giunta per un problema che adesso è diventato urgentissimo. La colonia felina ha ricevuto lo sfratto dalla proprietà che ne chiede lo sgombero entro una settimana (termine già scaduto). L’unica cosa emersa in questo dibattito è l’incapacità di affrontare un problema, a nostro parere relativamente semplice”.
Il 12 settembre 2019, prosegue Nolli, “è stata approvata una nostra mozione che impegnava la Giunta a trovare una soluzione entro sei mesi per cui: la scusa, emersa ieri, della sopraggiunta pandemia è inaccettabile considerando che quando è iniziata la pandemia, il periodo prospettato dei sei mesi era ormai giunto al termine. Per la precisione scadeva il 12 marzo 2020”.
Osserva ancora l’esponente dei 5 Stelle: “I voli pindarici fatti dall’assessore Pasquali senza dare delle giustificazioni plausibili a quei ritardi ormai inaccettabili ci fanno pensare ad una totale inadeguatezza per affrontare i problemi dei cittadini”.
Ma attenzione, la vicenda non finisce qui. Avverte Nolli: “Come atto finale ieri abbiamo scoperto che l’ATS non ha dato il benestare allo spostamento dei gatti vicino alla tangenziale. Che l’incarico del garante per il benessere animale è scaduto nel 2020 e non è ancora stato rinnovato” e “che la maggioranza ecologista, animalista etc. etc. ha votato compattamente contro a questa mozione confermando come i fatti contrastino con le promesse fatte in campagna elettorale”.
Riguardo alla figura del Garante, Nolli precisa: “Chiediamo che venga ripristinata quanto prima la figura del Garante per il Benessere Animale sia per poter affrontare questa problematica che quelle emerse da fatti di cronaca nei macelli del nostro territorio”.
Nella foto in alto, la struttura di via Bissolati.
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commenti
Michele de Crecchio
25 giugno 2021 21:23
Da tempo in Comune è stata, senza clamore, abolita anche la figura del "difensore civico" che era stata istituita per tentare di agevolare i rapporti tra amministrazione e cittadini, evitando di costringere a questi ultimi di ricorrere necessariamente all'aiuto di un avvocato per richiamare l'attenzione sui propri diritti, qualora li ritengano iniquamente trattati. Prosegue così il progressivo distacco dei cittadini cremonesi (anche perché la funzione dei consigli di quartiere è stata nel frattempo progressivamente mortificata) dalla istituzione pubblica (il Comune, appunto) che dovrebbe essere a loro più vicina.