Decoro della città. Portesani: nessun rispetto neppure per lo stemma della città, guano ovunque. Con noi non accadrà. Abbiamo nel Dna l'identità locale e nazionale".
“Anche Ercole mitico fondatore di Cremona, passato nelle intemperie dei millenni, non è scampato all’indifferenza della Giunta Galimberti/Virgilio . Giace accanto allo stemma di Cremona completamente cosparso di guano dei piccioni. Gran brutto messaggio per chi come lo stesso Virgilio ha messo nelle sue cinque parole quella di identità. E’ questo un valore che si trasmette avendo cura dei simboli della città e di quanto rappresentano per la comunità. E il destino del personaggio mitologico è stato riservato a politici, benefattori e pure ai vescovi che portarono Cremona agli onori del Paese: pure le loro immagini umiliate da un infinito disinteresse”. Lo dice oggi Alessandro Portesani, candidato sindaco del centro destra per la carica di sindaco.
“Questo tema , spiega Portesani, è già stato evidenziato dai media come da semplici cittadini. E lo voglio riproporre a poche ore dal voto perché è simbolo di due tematiche importanti che i cremonesi dovranno valutare prima di entrare in cabina elettorale. Il primo: l’incuria in cui la città e i suoi simboli versa oramai da anni. Il secondo, forse ancor più importante, la mancanza di ascolto da parte di Galimberti e Virgilio nei confronti dei cittadini che possono pure protestare, ma a cui si può anche non rispondere”.
“Il guano sulle statue di Pietro Vacchelli, Giovanni Cadolini, i vescovi Bonomelli e Cazzani, Angelo Bargoni, è veramente inguardabile. Lo è ancor di più – spiega Portesani - perché questi monumenti sono collocati nel cortile di Federico II di Palazzo Comunale: la casa di tutti i cremonesi. Tutto ciò è simbolo di grande trasandatezza. Ma soprattutto di mancanza di rispetto sia verso i cittadini di oggi, sia verso queste illustri personalità; ricordiamo ad esempio che il vescovo Cazzani salvò migliaia di vite da un bombardamento tedesco che poteva radere al suolo la città”.
“Un discorso a parte poi lo merita il busto di Ettore Sacchi, lasciato in uno stato indecente. Qualche tempo fa Sergio Ravelli e il mondo radicale di Cremona organizzarono una giornata di studi per ricordare questa personalità a cui, piuttosto sommessamente il comune aderì. Un’operazione culturale e politica importante per la storia della città. Neppure questo bastò al duo Galimberti/Virgilio per far prestare attenzione a questo personaggio e alla sua immagine. Ecco noi del centro che l’identità locale e nazionale l’abbiamo nel Dna non permetteremo più che tutto questo accada: sia per il decoro della città, sia per la conservazione del patrimonio e della memoria storica. L’identità non è parola vuota: è concetto che richiede impegno e volontà”, conclude Portesani.
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commenti
Pierpa
7 giugno 2024 14:44
In passato ho votato Galimberti, pur di non votare centrodedtra. Questa volta non voterò Virgilio, mi sono stufato di votare "pur di non...". Però Portesani mi è simpatico: manca solo che dica che i piccioni li ha portati Galimberti (o è stato Putin?). Meno male chr la campagna elettorale è finita.
P.S.: per esser chiari, Portesani mi è "simpatico" non vuol dire che lo voterò.
Emi
7 giugno 2024 17:47
Io un voticino a Portesani lo darei signor Pierpa. Mi sembra attento al decoro cittadino più di altri candidati
Pierpa
7 giugno 2024 19:29
Voti tranquillamente chi più l'attrae. Io farò alrettanto.
Anna L. Maramotti Politi
8 giugno 2024 06:40
La denunicia parta pure dal guano sui monumenti, ma disattenzione, incuria e degrado degli edifici storici e dell'ambinete, non sono solo un oltraggio all'identità della Città; sono segnali, sintomi, di una politica che ha smarrito i valori civili e culturali.
Manuel
8 giugno 2024 10:20
Sono d’accordo con lei e non da ora.
Detto ciò, mi dica: quali valori promuovono Virgilio e Portesani?
Anna L. Maeramotti Politi
8 giugno 2024 20:23
Non so se la mia risposta possa essere pubblicata, visto che il silenzio dovuto alle elezioni lo impone. Non voglio certamente mettere in difficoltà chi pubblica.
Ma veniamo comunque al suo quesito.
Mi scuso se non rispondo per Virgilio: non lo conosco e politicamente per me è una delusione se seguisse, come è facile dedurre dal suo programma, le orme del sindaco ancora in carica. Il suo bonismo mi sembra che nasconda disattenzione sia alla persona sia alla collettività: significa non saper dialogiare.
Nascondersi poi dietro norme e orpelli amministrativi ha già creato un immobilismo devastante per la Città.
Mi è più facile far riferimento a Portesani perchè in questi mesi l'ho frequentato. Mi limito solo a due suoi valori funzionali alla Città. il primo riguarda il suo programma che, pur avendo grande attenzione ai cittadini, evita il vecchio clientelismo: disponibilità incondizionalta ad aiutare chi ha bisogno, ma attenzione alla dignità del "lavoro" che rende "liberi".
Il secondo valore fa riferito alla cultura, non come passatismo o come sovrastruttura funzionale ad imbellettare qualsiasi decisione, ma come azione propulsiva per il presente e per il futuro.
E' una risposta lampo, ma mi piacerebbe poter avere un confronto con Lei sul tema dell'economia del liberalismo (non del liberismo) che è stato fonte di benessere e ha permesso una "certa" equità sociale dopo la seconda guerra mondiale. Non solo: Portesani condivide le idee di una ecologia integrale che pone al centro l'uomo, si avvale delle scienze e di un pensiero umanistico argomentato e non meramente emotivo.
Sono consapevole che quanto scritto è insufficiente per far cogliere le diversità fra i due candidati, mi scuso si da ora, ma avremo il tempo per riprendere l'argomento; almeno lo spero. Al momento un grande grazie per l'opportunità che mi ha dato. Discutere della politica non come intrattenimento, ma come arte del saper decidere per il bene della collettività, è un dialogo doveroso per ciascun cittadino. Ancora grazie.