3 dicembre 2022

Domani tavolo di confronto Pd-Verdi-Sinistra-Articolo 1 e 5Stelle per un programma comune in regione. Ma i territori del Sud Lombardia bocciano un eventuale accordo. Il "no" dei cremonesi

Domani si terrà il primo tavolo di confronto regionale tra Pd, Sinistra Italiana, Verdi e Leu con i 5 Stelle per verificare eventuali possibilità di convergergenze su un programma comune e su Majorino come candidato unitario di tutta la sinistra. Ma dai territori arriva già un "no secco" all'eventuale accordo. Mercoledì c'è stato un incontro (in tanti via zoom) tra gli attivisti di quattro province del sud Lombardia (Cremona, Mantova e Lodi) che ha visto una sessantina di partecipanti e la risposta è stata netta "nessun accordo con questo Pd". Hanno partecipato diversi attivi sti compresi i portavoce regionali Marco Degli Angeli (Cremona) e Andrea Fiasconaro (Mn) ma era collegato anche il coordinatore regionale Dario Violi, la deputata Valentina Barzotti, l'europarlamentare Mariangela Danzi e gli ex portavoce Alberto Zolezzi e l'ex viceministro Luigi Gaetti che ha fatto da moderatore. Dal territorio cremonese è arrivato il "no secco" a un accordo con il Pd. Luca Nolli, consigliere comunale a Cremona, ha sottolienato "rischiamo, alleandoci con il Pd, di perdere la faccia con chi in campagna elettorale predica bene e poi, nei fatti, razzola male". Sulla stessa linea Stefano Capaldo (Viadana): "Parola chiave, coerenza. dobbiamo ricordare chi eravamo, capire cosa possiamo fare per vedere dove andremo, facendo il meglio per i nostri territori. Noi siamo credibili da soli! Il Pd oggi è lontano anni luce dal M5S". Manuel Draghetti (Crema) "La morte del movimento è anche la morte della tutela degli interessi di un territorio. Allearsi non ha mai portato ad aumentare consensi, anzi. Quindi per tutelare i nostri territori, innanzitutto dobbiamo esserci". "Andiamo alla regionali da soli, un eventuale accordo agli attivisti non è gradito. I politci del Pd hanno dimostrato che sono totalmente incoerenti e non hanno garanzie da darci su nulla" ha detto Paride Crotti attivista da Romanengo. Un invito ad ascoltare soprattutto gli attivisti prima di fare accordi è arrivato da Christian Di Feo di Soresina. Alessandro Teveri di Viadana: "il Pd non potrà mai accettare certi temi sui quali ci deve essere fermezza da parte nostra (ad esempio la Cremona-Mantova)".

Durissimo il "no" all'eventuale accordo da parte del consigliere regionale cremasco Marco Degli Angeli che ha fatto la sintesi del confronto di mercoledì: "Durante l'incontro interprovinciale chi è intervenuto ha manifestato molta difficoltà (per usare un eufemismo) nell'accettare un eventuale accordo elettorale con il PD lombardo. Chi vive i territori e conosce la melassa politica a cui il PD appartiene non farà fatica a comprenderne il motivo. Gli interventi si sono distinti solo sulle modalità di presa di distanza da questa eventuale "disgrazia" politica.  C'è chi non farà campagna elettorale, chi preferirá andare in gita e non votare ... È emersa in modo netta la volontà di affrontare questa campagna elettorale senza questo fardello (leggasi PD). Questo eventuale apparentamento, infatti, taglierebbe le gambe ad entusiasmo e voglia di spendersi ancora per il progetto. Anch'io sono di questo avviso".

"I nostri punti messi sul tavolo sono sfidanti ed identitari. Sono gli stessi punti che da anni portiamo avanti DA SOLI nelle nostre battaglie.  Non abbiamo mai guardato in faccia nessuno. - ha detto durante l'incontro Marco Degli AngeliNon siamo portavoce di lobby, ma di tutti quei cittadini che ci hanno chiesto una mano, un consiglio e che ci hanno sottoposto proposte o problemi di vita quotidiana.  Insieme ai nostri gruppi territoriali siamo stati presidio di legalità e di trasparenza.  Nei prossimi giorni inizierà un confronto con le forze politiche che ad oggi sostengono Majorino: Verdi, Sinistra Italiana e Articolo1 condividono alcune nostre battaglie e ritengo corretto confrontarsi con loro. Non so, invece, quale credibilità potrà avere il PD, non solo nell'accettare le nostre richieste, considerato che in 10 anni le hanno sempre contrastate, ma solo nel sedersi a discuterle dopo non averle mai volute inserire nel documento dei tavoli di confronto avvenuti gli scorsi mesi. Del PD non mi fido. Noi dobbiamo essere chiari nella nostra proposta che non dovrà avere solo valenza regionale, ma dovrà condizionare anche la politica dei sindaci e dei nostri comuni. Servono impegni chiari e intransigenti. Si può essere l'alternativa a Fontana solo se si ha un vero programma alternativo e coerente. Non servono accordi vaghi, titoli scritti bene e parole pronunciate nel modo giusto. Serve CREDIBILITÁ e non opportunismo".

E ancora Degli Angeli: "Riuscirá mai il PD a pronunciare la parola DECOMMISSIONING degli inceneritori, prendendosi impegni veri sui territori con i loro sindaci? Riusciranno a dire NO ad infrastrutture autostradali devastanti per il nostro territorio, ma utili per le loro campagne elettorali?  Sapranno mettersi di traverso alle autorizzazioni senza programmazione dei biogas?  Sapranno dire in modo chiaro e senza supercazzole che dobbiamo ridurre il numero di animali allevati in regione Lombardia e iniziare un piano di riconversione degli allevamenti intensivi e delle monoculture? Riusciranno a dirlo?  In modo chiaro, netto, esponendosi e mettendoci la faccia? Per convenienza magari sí. Mi fido degli altri, non di loro. Questi ultimi 5 anni in consiglio regionale il PD  ha votato al nostro opposto. In una settimana per opportunismo magari rinnegheranno loro stessi.   Dopo il voto poi chi si è visto si è visto. Io non mi fido. Non posso fingere. Le loro giunte comunali le conosco bene, così come li ho visti in azione in consiglio regionale. Dov'erano in questi 10 anni quando solo noi sui territori venivamo censurati dai quotidiani perché scomodi, insultati, denigrati solo perché non prima fila contro chi sfruttava il nostro territorio ed azzerava i diritti sociali ed economici dei cittadini?"

E chiudendo con un "no" diretto all'eventuale accordo: "Per loro siamo sempre stati scappati di casa, improvvisati, impreparati, quelli del vaffa, quelli del NO ... Intanto i nostri esposti andavano avanti, le nostre battaglie mostravano il lato marcio delle loro quinte decorate con lustrini e cotillon.  Al contempo le nostre stelle diventavano vocabolario comune nel dibattito pubblico. Solo negli ultimi mesi il PD lombardo ha preferito seguire l'agenda Draghi prima e quella Cottarelli poi, ammiccando anche a quella Moratti.  Nei nostri territori il PD è sovrapponibile alle politiche del CDX.  Personalmente, anch'io, non riuscirei a sostenere un percorso comune con questa forza politica."

 


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