È una città che 'vola alto', strizza l'occhio alle grandi metropoli, senza però perdere il suo ritmo lento. Una città che affronta a testa alta la sfida energetica, che ha fame di aree verdi, e che sogna di diventare sempre più città universitaria. La Cremona che vedono nei prossimi anni i giovani della coalizione di centrosinistra a sostegno del candidato sindaco Andrea Virgilio è, senza il minimo dubbio, una città aperta, inclusiva, a misura di ragazzi. A raccontarla, cercando di alzare il livello dalle sterili polemiche elettorali, sono proprio loro: Vittoria Loffi, Eleonora Sessa e Mattia Gerevini candidati consiglieri Pd, Ivan Fumagalli della lista 'Cremona sei tu', Giulio Ferrari, Giulio Villa e Paolo La Sala di 'Fare Nuova Cremona Attiva' e Duccio Guarneri della 'Sinistra per Cremona Energia civile'.
DIRITTI I giovani di Virgilio immaginano una città che sia, prima di tutto, equa e inclusiva. "Questo – spiega Eleonora Sessa – passa dall'istruzione: vogliamo promuovere l'uguaglianza di genere attraverso la consapevolezza dei diritti delle donne e la prevenzione della discriminazione di genere attraverso momenti educativi nelle scuole. Insieme a questo vogliamo sostenere l'istruzione delle ragazze attraverso borse di studio (magari per favorire le facoltà STEM) o programmi di tutoraggio che supportino l'indipendenza economica delle donne. Ma vogliamo introdurre anche il bilancio di genere, uno strumento che pensiamo possa essere importantissimo, per bilanciare e monitorare l'impatto delle politiche pubbliche e delle decisioni amministrative sulle donne e sulle persone non binarie".
SICUREZZA "La Cremona che vorrei – racconta Vittoria Loffi - è una città sicura, che sa dare spazio alla notte senza adottare un approccio criminalizzante, ispirandosi alle buone prassi di Bologna, Roma, Torino o alle grandi città europee come Amsterdam, Londra, Berlino e Parigi. Per questo propongo di adottare un 'Piano della notte', per costruire un confronto con i gestori di locali, di luoghi di aggregazione sociale e culturale, ma anche con residenti, studenti, artisti, operatori esperti nella lotta alla violenza di genere che affianchino l'amministrazione nelle scelte legate anche al mondo delle 'movida'. Nella Cremona che vorrei mi piacerebbe anche organizzare gli Stati Generali della Notte, una serie di incontri che permettano lo scambio di esperienze internazionali e nazionali e portino alla co-progettazione collettiva di un percorso il più condiviso possibile".
UNIVERSITA' "La Cremona che vorrei – prosegue Mattia Gerevini – porta avanti con sempre più orgoglio e convinzione il progetto di città universitaria, perché l'aumento dell'offerta formativa sta dando la possibilità a moltissimi giovani di poter scegliere di rimanere a Cremona senza trasferirsi fuori sede, sta attirando studenti da tutta Italia, grazie ai percorsi di studi innovativi in ambito musicale ed agroalimentare proposti. Ecco, quello che immagino nei prossimi anni è una città che possa avvicinarsi a competere con le sedi universitarie vicine, come Milano, Brescia o Parma, attivando nuovi corsi di laurea e, allo stesso tempo, offrendo nuovi spazi e sale studio ai giovani, magari aperte anche la notte".
GIOVANI Rigenerazione di spazi, ma anche più sale cinema e live club in città. Giulio Villa descrive, invece, la città a misura delle nuove generazioni. "Ritengo fondamentale che si continui con importanti interventi di rigenerazione urbana che vadano a rilanciare edifici abbandonati per valorizzare i luoghi culturali della nostra città: per questo dobbiamo dare continuità a progetti di recupero come quelli di palazzo Grasselli, palazzo Duemiglia , palazzo Cittanova, il comparto Radaelli San Francesco o l'area Frazzi. La rigenerazione restituirà nuovi spazi ai cittadini, il centro storico cambierà volto, con aule studio, spazi espositivi, sale musiche e luoghi per le associazioni. Per noi è vitale che Cremona si trasformi in questa direzione". Con una proposta, che arriva da Duccio Guarneri, che guarda anche al mondo del lavoro: "continuare a incentivare le start up giovanili, anche in nuovi ambiti e settori, per agevolare concretamente chi vuole iniziare una propria attività".
SPORT Lo Sport non può non essere al centro della città del futuro che tracciano i giovani. "Sogno una città in cui la cultura dello sport sia sempre più diffusa, con spazi all'aperto in cui si possa liberamente giocare nei quartieri, – aggiunge il candidato consigliere Paolo La Sala. Penso, ad esempio, al lavoro che è stato fatto nel quartiere Po su parco Sartori: mi piacerebbe poter immaginare altri spazi così, con campetti per giocare a basket o a calcetto, aperti a tutti, anche ai più piccoli, per creare nuovi momenti di aggregazione. La Cremona che desidero non è fatta solo di grandi impianti sportivi, ma anche di luoghi a disposizione di tutti, in centro come nelle periferie".
AMBIENTE Una città più verde, più sostenibile, che contrasti con decisione il consumo di suolo. "Immagino più aree verdi attrezzate – descrive Giulio Ferrari di 'Fare Nuova' - nuovi 'polmoni verdi' urbani a disposizione delle famiglie e dei cittadini. Immagino una città che sappia curare un po' meglio i suoi spazi, che sia anche più fiorita, con aiuole e piante che ne valorizzino la bellezza. La Cremona del futuro deve essere attraversata da mezzi pubblici più a misura e sostenibili, come quelli a zero emissioni o a idrogeno che arriveranno". Ma siamo e saremo sempre anche una città di fiume: "In sinergia con i territori limitrofi – aggiunge Sessa - intendiamo portare avanti il Contratto di Fiume, promuovere il turismo e la mobilità sostenibile completando la Ciclovia VENTO, e ampliare il Parco del Po e del Morbasco. Oltre a ciò, vogliamo ridurre le aree edificabili, incoraggiare il riuso e sostenere attivamente le energie rinnovabili, anche istituendo un ufficio dedicato".
SMART CITY La Cremona del futuro dovrà essere una città moderna e digitale. "Fondamentale - secondo Ivan Fumagalli- sarà l'integrazione dell'Intelligenza Artificiale così come il definitivo sviluppo della "smart city", attraverso una facilitazione, sensibilizzazione ed educazione al digitale, oltre che il completamento della digital transition previsto dal PNRR, con attenzione particolare alla privacy del singolo utente. Centro nevralgico di questa trasformazione potrebbe essere l'installazione di una "control room" in supporto alle attività di monitoraggio e scambio dati del territorio".
commenti
Marco
4 giugno 2024 19:06
Quando i giovani di qualsiasi schieramento politico si mettono in gioco senza fare adunate pensando ad un futuro senza la rivisitazione di un passato funesto ,sono sempre da lodare