Europee, intervista con Massimiliano Salini sulla ricandidatura. “Assistiamo a un crescente dispotismo ambientalista che in realtà non porta alcun vantaggio all'ambiente”
Massimiliano Salini, esponente Cremonese (nato a Soresina) di Forza Italia, già presidente della Provincia di Cremona ed europarlamentare dal 2014, sarà molto probabilmente l'unico cremonese a correre per le prossime elezioni Europee. Nell'intervista che segue Salini spiega cosa lo ha spinto a ricandidarsi, quali sono gli obiettivi raggiunti in questi anni e quali sono le sue priorità per il futuro.
Deputato, cosa la spinge a candidarsi nuovamente alle Europee?
Il primo elemento è l'evidenza di un paradosso che permane: da un lato la cittadinanza avverte una grande distanza dalle Istituzioni Europee, dall'altro c'è una vicinanza invasiva delle norme europee nei confronti dei cittadini. C'è dunque ancora molto lavoro da fare per il recupero di una sovranità perduta. Mi spiego: il Paese ha rinunciato a un pezzo di sovranità ma non ha chiaro chi si sia appropriato di questa sovranità. Il secondo motivo è di natura culturale, una natura culturale che produce però effetti economici. Nel progetto dei Padri Fondatori c'era e c'è la persona che genera una comunità attraverso la famiglia, l'impresa, le città. Invece, a livello attuale in Europa sembrano esserci diritti soggettivi che prevalgono sulle responsabilità. Questo produce un'Unione fondata su un concetto individualistico. Quello che mi interessa, nell'ambito del PPE, è contare in Europa, decidere, incidere. E' questa la grande sfida politica.
C'è insomma uno scollamento tra l'Europa intesa come istituzione e i cittadini...
Sì, ma il peggior modo di reagire a questa crisi dell'Europa sarebbe recidere il legame con questa comunità. Pensiamo alla nostra industria manifatturiera e alla sua enorme importanza nell'Unione Europea. Questo dimostra come questa sia la nostra comunità. Un altro elemento è il modello di sviluppo, che non ha pari nel mondo in termini di sostenibilità sociale e ambientale. A questo va aggiunto che l'Europa è una comunità di pace: questo è un altro elemento di fondamentale importanza. Come italiani abbiamo tante responsabilità per far sì che ad un elemento di crisi si risponda con una presenza più qualificata nelle Istituzioni e con un progetto rinnovato.
Quali sono gli obiettivi più importanti che ha perseguito o raggiunto in questi anni?
Il lavoro più rilevante che ho fatto ha riguardato il compimento del Programma Spaziale Europeo, una partita innovativa che comporta il governo di tutti i settori di navigazione e connettività satellitare. Un programma, oltretutto, connesso alla strategia di difesa europea, che è uno dei pilastri dell'Unione. Un altro ambito in cui ho lavorato rientra nel Green Deal, con proposte alternative nell'automotive. Qui il tentativo è ridimensionare le derive antiscientifiche di reinterpretazione ideologica del Green Deal. L'auto elettrica ha assunto le fattezze di un provvedimento simbolico. Ma l'Europa non può obbligare a un'unica tecnologia: è la competizione l'alimento principale che ha generato la sostenibilità dell'Europa, questo va ricordato.
Per quanto riguarda la Lombardia che obiettivi si pone?
La Lombardia è la regione economicamente e culturalmente più forte, questo è un dato di fatto. Occorre puntare sui trasporti ed è il primo elemento sul quale sto lavorando. La priorità è il superamento dei valichi alpini attraverso la mobilità su ferro e gomma, così da poter portare in Europa le nostre merci. La catena montuosa deve essere solcata migliaia di volte da treni e camion, ma i valichi sono spesso bloccati. Occorre superare questa barriera, i valichi devono essere facilmente percorribili.
Altro elemento portante è l'agricoltura.
E' un'altra emergenza della Lombardia. E' necessario far riconoscere in modo solido il nostro modello di agricoltura, che è costruito intorno alla produttività per ettaro. Questo deve tornare al centro della programmazione europea, che scioccamente ha deciso di valorizzare più l'estensione che non la produttività per ettaro con l'aggravante di un crescente dispotismo ambientalista che in realtà non porta alcun vantaggio all'ambiente. A questo proposito va garantita maggiormente la capacità degli agricoltori piuttosto che la supponenza di molti burocrati di Bruxelles.
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commenti
Chemist
8 marzo 2024 09:52
Il programma spaziale europeo... Lo sento molto vicino, senz'altro più della emergenza ambientale...Spero proprio non sia rieletto
Marco Degli Angeli
8 marzo 2024 11:33
Vogliamo parlare dei vantaggi alla comunità delle operazioni immobiliari fatte dall'ente durante il suo mandato in provincia? Oppure dei grandi vantaggi, all'ambiente e ai nostri territori, che porterebbe l'autostrada Cremona Mantova, tanto cara all'onorevole?
Manuel
8 marzo 2024 16:50
... vogliamo parlare della solida amicizia col Celeste che tanta fortuna ha portato all’onorevole?
Basta questo!
Chi fosse stato un invasato giussaniano prima, tornerà a riconfermare la fiducia al limpidissimo onorevole, gli altri, avvisati, non potranno sbagliare.
Sebastiano
8 marzo 2024 20:07
Non bisogna essere ingenerosi con chi ha avuto per primo l' idea di buttare giù l' ospedale di Cremona e sta concludendo il mandato elettorale con la proposta di boicottare il rum cubano. Grande mente, grande e inspiegabile presunzione. Sfortunatamente c'è lo troveremo ancora parlamentare per il prossimo mandato. Ma perché, visto che sta a Bruxelles, non si occupa degli omonimi cavolini? O magari mettersi a lavorare?
Stefano
9 marzo 2024 13:25
Interessante quel dispotismo ambientalista a cui allude senza spiegare. Faccia chiarezza, anche perché se il vantaggio secondo lui è continuare ad intossicare la terra, mi sa che è lui a digiuno di conoscenze scientifiche
Manuel
9 marzo 2024 14:38
Avevi dubbi?... ma hai fatto bene a sottolinearlo!
Michele de Crecchio
10 marzo 2024 21:13
Dunque, la massima preoccupazione politica del Salini è "il crescente dispotismo ambientalista"...!!! Magari tale preoccupazione fosse frutto di una valutazione obiettiva!
Alessandro
18 marzo 2024 13:47
incommentabile.......
Michele de Crecchio
22 marzo 2024 00:22
Questa del presunto "dispotismo ambientalista" è un affermazione talmente non rispondente al vero che, temo, me la ricorderò a lungo, come un'altra perla della scadente politica che da troppi anni domina in Lombardia!