13 febbraio 2023

In Provincia vola Fontana con il 55,83%, ma a Cremona e Crema Majorino è al 40%

Con 294 seggi scrutinati su 403 (in Provincia di Cremona) si inizia ad avere un dato vicino al reale risultato finale di queste elezioni. In Regione Lombardia Fontana è al 56,17%, con Majorino al 32,85% seguito dal Moratti al 9,45% e Ghidorzi a 1,53%. Attilio Fontana svetta in Provincia di Cremona con un 55,83% seguito da Pierfrancesco Majorino al 32,94%, Letizia Moratti al 9,38% e Mara Ghidorzi a 1,84%. A Cremona città il governatore uscente termina la conta al 48%, lasciando a Majorino un 41,1% ed a Letizia Moratti il 9,01% con Mara Ghidorzi che si avvicina ai due punti con 1,98%. Anche a Crema Fontana vince ma non stravince, prendendo un 47,92% contro i 40,91 di Majorino. Dati simili alla città per Moratti e Ghidorzi. Casalmaggiore premia Letizia Moratti che in controtendenza con il risultato regionale riceve il 13,62% delle preferenze. Fontana si attesta sul 53,85% e Majorino si ferma a 29,53%.

La conta dei voti parte dal risultato ottenuto dai candidati presidenti a cui seguono i risultati ottenuti dalle singole liste elettorali e, infine, dei consiglieri eletti. La provincia di Cremona dovrebbe ottenere 3 consiglieri regionali.  Secondo le prime stime la prossima giunta regionale di Attilio Fontana avrà almeno sette assessori espressione di Fratelli d'Italia

"Sono molto contento. Ringrazio i lombardi che hanno ben capito il significato del nostro lavoro e la concretezza di questi anni". Sono le prima parole di Attilio Fontana, confermato presidente della Regione Lombardia per i prossimi 5 anni, in un’intervista pubblicata sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online. “Sono davvero contento – ha concluso - e li ringrazio di cuore. Tutti”.

La ministra Daniela Santanchè, eletta a Cremona, esprime "Grande soddisfazione per la riconferma del presidente Fontana. Siamo contenti che tutta la coalizione abbia dato il massimo e si vede. Questo risultato conferma la fiducia che si ha in Fratelli d'italia e nel governo Meloni. Gli equilibri cambieranno e costruiremo una giunta qualificata che abbia al centro la competenza".

Sia la Schlein che Bonaccini parlano di sconfitta netta del Pd.  Schlein: «Sconfitta netta, ora cambiare per davvero». «La sconfitta in Lazio e Lombardia è netta, malgrado gli sforzi generosi dei nostri candidati e di chi si è speso per la campagna. Ora bisogna cambiare per davvero: nella visione, nei volti e nel metodo. Solo così si potrà ricostruire un campo progressista e tornare a vincere insieme».

«La sconfitta di oggi è in continuità con quella delle Politiche del 25 settembre scorso, dove un Pd ridotto e un campo progressista diviso regalano un’altra vittoria alla destra, anche quando è in difficoltà». La legge così Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, in corsa per sostituire Letta alla segreteria del Pd. «Dobbiamo chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovo, dove il Pd torna centrale e attrattivo».

Majorino: «Siamo un caso studio a livello internazionale per aver fatto la consultazione sulla leadership interna durante elezioni così importanti come quelle della Lombardia e del Lazio. Non avere avuto un leader nazionale ci ha costretto a fare di più». Per Majorino è stato anche sbagliato presentare un candidato a due mesi dal voto: «In ogni caso non cerco alibi — aggiunge —, ci abbiamo provato». Annuncia poi le dimissioni da eurodeputato, per svolgere il ruolo di leader dell’opposizione in consiglio regionale, e auspica la continuazione del dialogo con il M5S.


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