La minoranza: "Il sindaco ci accusa di sessismo. Nessun rispetto per il nostro ruolo". Da una mozione di vicinanza agli Alpini scoppia il caso
Consiglieri comunali del centrodestra accusati di sessismo, il sindaco conferma poi, incalzato dalla minoranza, se ne va. Questa in sintesi la conclusione di un consiglio comunale che d'improvviso, forse complice l'imminente consultazione politica, si è animato. A stigmatizzare il comportamento del primo cittadino è un duro comunicato della minoranza in consiglio comunale firmato da Simona Sommi, Alessandro Fanti, Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi, Giuseppe Arena, Maria Vittoria Ceraso e Pietro Burgazzi.
"Nell’ambito della discussione di un ordine del giorno presentato dalla Lega e finalizzato ad esprimere la propria vicinanza all’Associazione Nazionale Alpini per riconoscerne la valenza sociale e culturale popolare, la maggioranza ha presentato un emendamento attraverso il quale si faceva espresso richiamo a presunti atti di violenza contro le donne che, “se confermati dalle indagini”, avrebbero dovuto essere condannati. Emendamento non accolto dai proponenti perché riferito a notizie di cui manca l’accertamento della veridicità dei fatti da parte della magistratura.
Alla domanda, chiaramente retorica, posta dalla consigliera comunale Simona Sommi: “la maggioranza non penserà che la Lega e i partiti del centrodestra possano essere a favore della violenza sulle donne e del femminicidio?” il sindaco e alcuni esponenti hanno risposto affermativamente con un deciso si.
Riteniamo gravissimo e lesivo delle nostre persone, delle forze politiche e dei cittadini che rappresentiamo che il primo cittadino di Cremona abbia potuto attribuire un’accusa così grave verso degli amministratori pubblici, peraltro nell’ambito di una seduta del consiglio comunale nella quale lui stesso ha più volte richiamato alla responsabilità e al rispetto reciproco.
Neppure di fronte alla richiesta di scuse avanzata dalla minoranza c'è stata un’ammissione di responsabilità di fronte alla gravità del suo comportamento. Al contrario il Sindaco ha ribadito la sua posizione tentando di giustificare quella sua inaccettabile risposta ed ha abbandonato l’aula. I toni usati e il rifiuto di concedere una riunione dei capigruppo nel merito, sono la dimostrazione della volontà di chiudere la questione e la bocca alla minoranza. In un momento nel quale bisognerebbe favorire il dialogo ed il confronto, il Sindaco dimostra di non avere nessun rispetto non solo per i consiglieri comunali di minoranza per il loro ruolo istituzionale ma per le stesse persone".
Ma come si è arrivati a una simile situazione? Simona Sommi, in mancanza del proponente Alessandro Zagni, ha illustrato la mozione che chiede al consiglio comunale di "esprimere la propria vicinanza all’Associazione Nazionale Alpini riconoscendone la valenza sociale, culturale, popolare ed identitaria; valutare l'opportunità di individuare un luogo pubblico nella propria Città da intitolare o dedicare alla memoria e al sacrificio degli Alpini caduti per la Patria; partecipare personalmente, o per tramite di un proprio delegato, in rappresentanza del l'Amministrazione e indossando la fascia tricolore, all'annuale adunata dell'Associazione dando della manifestazione adeguata promozione sul proprio territorio”.Il primo intervento è del consigliere Roberto Poli (Partito Democratico) che ha presentato il seguente emendamento alla fine delle premesse: " Sottolineato che nell’ultima adunata degli alpini del maggio scorso a Rimini numerose donne hanno denunciato di aver subito molestie e/o frasi con insulti a a sfondo sessuale. Tali episodi, se confermati dalle indagini, vanno condannati con fermezza in quanto gravi in sé e anche per circoscrivere gli episodi agli autori e per non ledere l’immagine del corpo degli Alpini."
La consigliere Sommi, dopo una breve sospensione della seduta consiliare per dare modo agli esponenti della minoranza di confrontarsi, non ha accolto l'emendamento, spiegandone i motivi, e si è così aperto il dibattito che ha visto intervenire i consiglieri Franca Zucchetti (Partito Democratico), Enrico Manfredini (Fare Nuova La Città – Cremona Attiva), Alessandro Fanti (Lega – Lega Lombarda), Federico Fasani (Forza Italia), Luca Nolli (Movimento 5 Stelle), Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona Energia Civile), Stella Bellini (Partito Democratico), Roberto Poli (Partito Democratico), che ha invitato la minoranza a ripensare la presa di posizione sull'emendamento della maggioranza, Saverio Simi (Forza Italia), Nicola Pini (Partito Democratico), Carlo Malvezzi (Forza Italia), Simona Sommi (Lega – Lega Lombarda), Riccardo Merli (Fare Nuova La Città – Cremona Attiva), Pietro Burgazzi (Gruppo misto, componente di minoranza) e Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona).
Per la Giunta è intervenuto l'assessore Zanacchi e poi il sindaco. Terminato il dibattito, la mozione, posta in votazione, è stata respinta: 19 gli astenuti, 7 i voti a favore.
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