La "strana coppia" Lega/Partito Radicale in campo per riformare la giustizia italiana: via alla raccolta firme per il referendum
Un minino di 500 mila firme da raccogliere entro la fine di settembre. Impresa decisamente in salita, ma la “strana coppia” formata da Lega e Partito Radicale ce la mette tutta e conta di portare a casa anche più del minimo sindacale per indire il referendum per la riforma della giustizia italiana.
A presentare l'iniziativa, sul versante locale, la conferenza stampa di oggi presso la sede della Lega, con lo stato maggiore del partito, dai parlamentari Silvana Comaroli e Simone Bossi, al sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, al sindaco di Pizzighettone, Luca Moggi, ai segretari Mirco Poli e Fabio Grassani, alla consigliera Simona Sommi, fino a Luca Girelli, referente enti locali proprio per la campagna referendaria, e Monica Martino, social media manager per il partito. Accanto a loro, tre storici esponenti dei Radicali di Cremona, Sergio Ravelli, Gino Ruggeri ed Ermanno De Rosa.
I TEMI DEL REFERENDUM - Sei i quesiti del referendum “Giustizia giusta” (peraltro slogan del Partito Radicale nel 1969). Il primo riguarda la riforma del CSM con lo “stop allo strapotere delle correnti”. Il secondo: Responsabilità diretta dei magistrati – più tutele per i cittadini: chi sbaglia, paga”. Terzo tema, “equa valutazione dei magistrati: i magistrati non possono essere controllati solo da altri magistrati”. Segue il tema caldo della “separazione delle carriere dei magistrati – stop alle porte girevoli per ruoli e funzioni (distinzione tra giudici e pm; ndr)”. Quinto tema, “limiti agli abusi della custodia cautelare” e infine, sesto tema, “abolizione del decreto Severino – più tutele per sindaci e amministratori”.
Nel dettaglio dei quesiti è entrato Grassani, che ha parlato di una necessaria “svolta di un sistema giudiziario ingessato che va assolutamente cambiato”. Dal canto suo, Ravelli, leader storico dei Radicali cremonesi, ha tenuto a precisare che la campagna è “unitaria e l'accordo con la lega è pieno”. Il referendum, ha detto, “può dare una forte spinta affinché il Parlamento proceda a riformare la giustizia”, anche perché “la magistratura non ha alcuna intenzione di autoriformarsi”. Altri soggetti politici, come Forza Italia e Udc, ha aggiunto Ravelli, hanno già dato il loro appoggio all'iniziativa. “Questo referendum – ha sottolineato – non è né di destra né di sinistra, ma trasversale. Siamo al punto di caduta massimo della giustizia italiana”. "Ricordiamo - ha concluso Ravelli a proposito della necessità di rivedere le norme sulla carcerazione preventiva - che in Italia ci sono circa 53.300 detenuti, il 16% dei quali in attesa del primo processo".
Di “materia complessa e delicata” ha parlato il senatore Simone Bossi, che ha ricordato quanto sia facile, in Italia, “passare da persona perbene a delinquente”, salvo poi appurare errori giudiziari. “Non siamo contro la magistratura – ha fatto eco la parlamentare Comaroli – ma è necessario far sì che i magistrati svolgano il loro lavoro in forma indipendente”. “E' il sistema che è malato”, ha aggiunto facendo riferimento alla nota vicenda Palamara.
I TAVOLI - Questa mattina si è partiti con un primo tavolo al Foro Boario (una cinquantina di firme raccolte), ma la campagna entra nel vivo da domani (sabato 3 luglio) con un tavolo per la raccolta firme dalle 9 alle 12 davanti a SpazioComune in Piazza Stradivari. Domenica la raccolta firme si terrà invece alle Colonie Padane. Le prossime date verranno comunicate di volta in volta.
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