E' soprattutto sulle visioni contrapposte tra centrosinistra e centrodestra della sanità che si gioca, domenica e lunedì prossimi, la partita del voto regionale. Questo il concetto su cui ha insistito Lia Quartapelle, giovane deputata del Pd, tornata stasera a Cremona per chiudere la campagna elettorale a sostegno di Pierfrancesco Majorino.
SpazioComune gremito per il finale della battaglia politica. Dopo i saluti di Vittore Soldo, segretario provinciale, è toccato ai due candidati cremonesi del partito, Paolo Bodini e Fabiola Barcellari, aprire l'incontro. Anche loro, l'uno come medico, l'altra come infermiera, hanno incentrato i loro contributi sul caso sanità. La parola è quindi passata alla parlamentare varesina. “Sono qui per ringraziare chi si è impegnato in queste settimane”, ha esordito. Per poi arrivare subito al cuore dell'intervento. “Sono elezioni importanti perché si decide una questione di fondo: la Regione Lombardia gestisce ogni anno 21 miliardi di euro per la spesa sanitaria. Un modello di sanità, quello del centrodestra, basato su ospedali e cure remunerative. Ma se hai bisogno di un controllo, di una visita o della riabilitazione sei completamente solo. Abbiamo alle spalle 28 anni di scelte fondate, ripeto, sulla costruzione di ospedali, magari belli, ma il resto non c'è più, Il voto è su questo”.
La parlamentare del Pd ha guardato al recente e drammatico passato con una convinzione: “Tutti i cittadini lombardi non sono contenti di come la Regione ha affrontato la pandemia”. E' il momento, per Quartavalle, di una svolta, una rottura radicale. “Majorino è il candidato che più degli altri può rappresentare una discontinuità” rispetto ad Attilio Fontana. Majorino e non Letizia Moratti. “Chi può credere che esprima la discontinuità?”. Al contrario, la leader del Terzo Polo “è la continuità, con un altro nome, un altro simbolo. E' stata vicepresidente della Regione, sua è la riforma della sanità. Nel nostro programma proponiamo un'idea diversa: le persone non devono più restare sole nei momenti di difficoltà e malattia”. La diversità rivendicata sulla sanità dalla deputata democratica vale anche per un altro nodo al centro del battage elettorale: le infrastrutture. “Le ferrovie non funzionano bene in questa Regione. Noi, invece, parliamo di treni e pendolari. Potremmo dire la stessa cosa sul tema della casa e della siccità. Dalla nostra parte ci sono buone ragioni e persone all'altezza, come Paolo (Bodini, ndr), con la sua esperienza amministrativa e la conoscenza della città, e Fabiola (Barcellari, ndr), con il suo lavoro e le sue competenze di infermiera”. Il 12 e 13 febbraio arrivano dopo il 25 settembre, il voto regionale dopo quello nazionale. “Abbiamo perso le elezioni per il governo centrale ma quelle per il governo della Lombardia possono essere una ripartenza. E' possibile cambiare: abbiamo le energie, i programmi, la forza, le persone per farlo”.
fotoservizio Gianpaolo Guarneri (FotoStudio B12)
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