6 febbraio 2023

Mariastella Gelmini: "Majorino ha fatto un accordo con i 5 Stelle sacrificando lo sviluppo della Lombardia. Moratti ha dimostrato di essere un manager efficiente".

Nonostante il gelo e l'orario, SpazioComune quasi gremito, stasera, per l'incontro con Mariastella Gelmini e i candidati cremonesi del Terzo Polo, guidato da Letizia Moratti, alle regionali. L'ex ministro, di casa in città, guarda il Torrazzo illuminato: “Cremona è sempre bella”, dice prima di concedersi alle domande rispondendo a questioni nazionali e locali.
Da dove arriva?
Sono stata in alcune aziende”.
Come sempre in campagna elettorale...
"Non vengo qui solo in queste occasioni ma anche in altri momenti”.
Il suo ex alleato Salvini, pochi giorni fa, ha assicurato che l'autostrada Cremona-Mantova si farà e la si farà anche grazie al contributo dei privati.
Mi auguro che per una volta Salvini la imbrocchi, anche se non ne sono sicura. La nuova autostrada è una priorità per questo territorio, se ne parla da tempo. Spero che il governo acceleri anche perché, restando in tema trasporti, Trenord sta andando malissimo. Noi sosteniamo che dovrebbe essere messa a gara e non, come afferma Majorino, privatizzarla”.
Gli ultimi sondaggi non sembrano molto favorevoli al Terzo Polo.
I sondaggi sono pagati, ognuno la racconta come meglio crede. Andando in giro per la Lombardia trovo grande attenzione per Letizia Moratti e la sua scelta di correre fuori dai soliti schemi destra-sinistra. Ha fatto una campagna elettorale senza insultare ma avanzando proposte. Dalle loro dichiarazioni, capisco che da Fontana e Majorino c'è un certo nervosismo rispetto alla scesa in campo della Moratti”.
Il centrodestra vi accusa, anche in queste ore, di strumentalizzare la gestione della pandemia da parte della Regione.
Sulla pandemia non si strumentalizza nulla perché è un tema troppo serio. Diciamo che la sanità è la priorità per tutto il Paese e che il governo ha sbagliato stanziando solo 2 miliardi. Sono favorevole alla concorrenza tra pubblico e privato ma, se non si affronta l'emergenza della carenza di medici, infermieri e del personale sanitario, si rischia di costruire ospedali che però rimangono vuoti”.
Qual è il suo giudizio sui primi cento giorni del governo Meloni?
Mi sarei aspettata maggiore interesse per le questioni più importanti sul tappeto, come il lavoro. In realtà, si sono privilegiati temi come i rave party o le uscite di Donzelli e Del Mastro. Quanto a noi, proviamo a interpretare il ruolo di un'opposizione non aprioristica ma propositiva dando consigli alla Meloni sulle vere questioni. Come, ripeto, il costo del lavoro”.
Da ex ministro delle Autonomie, promuove o boccia la riforma Calderoli.
Il problema non è se fare l'autonomia regionale, noi siamo assolutamente favorevoli, s'ha da fare. Ma quello di Calderoli è un manifesto elettorale. Siccome ci sono le regionali, bisogna raccontare di aver fatto l'autonomia. In realtà, non è stato fatto un bel niente”.
Siete più lontani da Majorino o da Fontana?
Majorino ha stretto un accordo con i 5 Stelle e su questo altare ha sacrificato lo sviluppo di questo territorio e della Lombardia. Rispettiamo Fontana ma ciò che ha fatto Letizia Moratti nei vari ruoli ricoperti, da sindaco di Milano ad assessore regionale alla Sanità, è la prova indiscutibile della sua efficienza e della sua capacità di manager. Le parole di oggi di Berlusconi (pubblicate da Repubblica, ndr) sono molto lusinghiere su Letizia Moratti. Non è un caso se Berlusconi ha affermato che, se avesse dovuto scegliere, avrebbe scelto lei. Non mi sorprende che la stimi”.
Poi Giuseppe Foderaro, candidato del terzo Polo, 'richiama' Mariastella Gelmini e l'incontro, intitolato 'Rilancio economico e infrastrutturale del Sud della Lombardia', può cominciare. Lo apre lo stesso Foderaro: “Tutti noi siamo d'accordo nel dire che questa provincia ha bisogno di uscire dall'isolamento e crescere per dare opportunità ai nostri figli”. Ribadisce il concetto Maria Luisa D'Ambrosio, in campo anche lei per il Terzo Polo, in quota ad Azione di Calenda: “Ci siamo stufati di essere un vero pantano padano. Tutti i territori della Lombardia sono fermi, il più fermo è la provincia di Cremona”.
Gilberto Bazoli


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