5 settembre 2021

Matteo Salvini a Pizzighettone, tanta gente per il leader leghista venuto a sostenere il sindaco Luca Moggi

Novembre 1990 il trionfo della Lega a Pizzighettone, a sorpresa il primo partito in paese e la conquista della maggioranza relativa. Un successo che richiamò in riva all'Adda decine di giornalisti di quotidiani nazionali per capire il fenomeno Lega. Oggi, 5 settembre 2021, è arrivato nello spazio davanti al Rivellino  pieno di gente, Matteo Salvini, segretario della Lega a sostenere il sindaco leghista Luca Moggi (con Fi, Fratelli d'Italia e Udc con la lista “Alleanza Civica-Moggi sindaco") che si gioca la rielezione contro una coalizione ampia guidata Giancarlo Bissolotti. Anche oggi seguito di giornalisti nel tour lombardo domenicale del leader leghista (a Cernobbio, a Codogno e poi a Pizzighettone) insieme ai parlamentari eletti sul territorio. La Lega tiene parecchio alla bandiera piantata da tempo a Pizzighettone, per ragioni storiche e poi “perchè servono sindaci giusti al posto giusto. Arriveranno tanti soldi dall'Europa – ha detto Salvini – ma non pioveranno dal cielo su Pizzighettone. Bisogna avere le persone giuste al posto giusto, il sindaco giusto e Moggi è uno di questi”. “D'altra parte – ha detto Salvini – la Lega ha 900  sindaci su 8mila comuni ed è al governo in 14 regioni su 20. Sappiamo amministrare”.

Salvini è poi passato ai temi nazionali con le difficoltà a stare in un governo "con Letta, Conte e Di Maio che tra tasse e sbarchi ne combiano di tutti i colori. Siamo lì per evitare altri danni”. E poi l'attacco al Ddl Zan che mira a togliere l'educazione ai padri e alle madri per darla allo stato. Con un attacco alla sinistra dove “una volta agli operai parlava Berlinguer, addesso c'è Fedez”. E poi il reddito di cittadinanza (“i giovani vogliono lavoro, non 700-800 euro al mese per stare a casa a far niente”), i vaccini, i giudici (“In Italia è rimasta l'unica casta che se sbaglia non paga”).

Foto e video sono di Gianpaolo Guarneri (StudioB12)


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