Mercatino grigiorosso: anche Zanimacchia lascia la Cremonese e raggiunge Pecchia al Parma
Oltre il danno la beffa: Zanimacchia la scorsa stagione aveva giocato 36 gare con all’attivo 8 gol e 6 reti, i tifosi grigiorossi se lo ricordano bene fare scempio delle fasce avversarie e fare ammattire i rispettivi marcatori. Peccato che la sua prossima gara la farà con la maglia biancoscudata del Parma, in prestito con diritto di riscatto e di controriscatto da parte della Cremonese (un modo per addolcire l’amara pillola).
La scorsa estate l’attaccante classe ‘98 è stato al centro di una lunga trattativa con la Juventus (che di fatto ancora ne detiene il cartellino) in un testa a testa tra Cremonese e Parma per averlo a titolo definitivo e per dare continuità al progetto grigiorosso.
Detto fatto, anche e soprattutto (non dimentichiamolo) per il volere del giocatore, che ha sempre affermato la sua volontà di continuare la sua avventura a Cremona.
Sfortuna vuole che dopo il misterioso addio di Pecchia, avvenuto ancor prima della gara di Como a cui le alte sfere della società non hanno mai dato (né mai daranno) un chiarimento ufficiale nascondendosi dietro il silenzio, sia arrivato un allenatore più attento a tenere in ordine la sua prima vetrina in massima serie, piuttosto che cercare di sfruttare le potenzialità di un giocatore (per la verità più di uno) per cui tanto si era fatto per mantenerlo in rosa.
Il resto è cosa trita e ritrita: la classifica è un incubo ed il risultato è un mercato invernale nel quale invece di rafforzarsi, i giocatori se ne vanno (chi con validi motivi e chi meno) e soprattutto stentano ad arrivare nuovi per ovvi motivi.
Qualche ‘vedova’ della passata gestione, ha già emesso le sue sentenze su Davide Ballardini, a cui probabilmente toccherà la colpa di non aver sfruttato a dovere Zanimacchia nel poco tempo a disposizione. Peccato che con l’acqua alla gola, il tempo degli esperimenti e delle garanzie fosse scaduto, persino con lo stesso modulo per cui è stata costruita (male) la squadra.
Piaccia o no, con il suo lavoro ed una buona dose di realismo, ha ridestato l’orgoglio e le motivazioni di una squadra al completo sbando, con il rischio di dover affondare con una nave che neanche aveva costruito e varato.
Così, la buona sorte che lo scorso anno ci ha aiutato in momenti in cui la Cremonese ha rischiato di vanificare tutto, a fronte di scelte quantomeno azzardate, sta bussando in via Postumia per consegnare un conto molto salato, che qualcuno alla fine dovrà giustificare e pagare.
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